giovedì 25 aprile 2013

Mei Li e il Grillo.

Mei Li - Xin Kiang - Aprile 2002

Un fiore rosa tra i capelli. La bellezza è paradigma comune sotto tutti i cieli. Chissà se suo padre o sua madre avranno accusato qualcuno di revisionismo, brandendo un libretto rosso e urlando a qualche malcapitato: Pentiti, autoaccusati, confessa di essere andato a parlare al talk show, per il tuo orgoglio personale invece di servire il popolo e senza rispettare il volere delle masse. Mah, che mondo, difficile liberarsi di queste cose, rinascono sempre in luoghi e tempi diverse, malepiante perniciose che infestano i prati, come mali infettivi che non si riescono a debellare, Rimangono sopiti per anni, poi rispuntano perniciosi da qualche altra parte lontana, che si credeva sana ed immune. L'uomo è debole e la sua mente ancor di più. Ma riuscirà davvero a salvarlo la bellezza? Il nonno di Mei Li era ormai vecchio e andava ogni giorno al parco con una piccola gabbietta. Dentro un piccolo Grillo, che cantava, cantava. A lui piaceva sentirlo frinire, poi alla lunga è diventato davvero molesto. Lo ha schiacciato con la sua pantofola di raso nera.

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