lunedì 7 gennaio 2013

Come passa il tempo


In questi giorni su Twitter --e presto anche altrove-- circola questo screenshot di uno smartphone (no, non so quale sono vecchio, degli anni '50).

OK, sono del '52 per cui i 'puters ho cominciato a frequentarli una ventina d'anni dopo, diciamo 1975 (circa, sapete la memoria è quella che è).


All'inizio poi il contatto era puramente virtuale: a lezione ti dicevano come si doveva fare per far fare i calcoli al calcolatore (allora si chiamava così) e per parecchio tempo tu scrivevi il codice in Fortran (anzi, allora si diceva FORTRAN) e l'assistente te lo correggeva. Solo quando eri diventato un po' meno gnugnu (quello che adesso si direbbe niubbo, o n00b in versione originale) avevi accesso alla perforatrice. Avevi a disposizione un certo numero di schede (ogni scheda una linea di programma) e un tecnico in camice bianco (ma non abbottonato) che ti osservava in modo strano: "questo sarà uno dei soliti che mi rompe tutto?". Quando avevi finito chiedevi di fare una stampa di controllo (il tecnico ti guardava brutto) e tornavi a casa con le schede (il deck) e il tabulato (la stampa).


Ho dimenticato di dire una cosa importante: prima di aver accesso alla sala perforatrici c'era la cerimonia di consegna della chiave, una scheda con i tuoi dati, serviva per interagire con la macchina, e scadeva un pochino ogni volta (forse anche a stampare solamente).
Poi quando tutto ti sembrava OK tornavi in sala perforatrici, chiedevi al tecnico di far girare l'elaborazione. Consegnavi le tue schede e la chiave e tornavi dopo un paio di giorni. Forse questa volta era andato bene o forse, come la precedente, c'era qualcosa da cambiare, OK, riprendi schede, chiave e tabulato e ci lavori su.
Resta da dire che le chiavi non scadute avevano un mercato, io la mia l'ho data a un amico, aggratisse.
E quello che facevi fare al calcolatore computer erano calcoli lunghi e noiosi a farli a mano. Solo quelli niente figure.

Però, a quei tempi i conti li facevi a mano. O se ne avevi da fare troppi usavi le tavole dei logaritmi. Online ho trovato queste, piccoline ma vanno bene per un esempio:


semplice vero, e quasi giusto:


 Comunque gli ingegneri usavano il regolo. E poi, a raccontarla tutta fino in fondo nel '75 c'erano già le calcolatrici.

Ma non gli smartphone. E neanche Internet nessuno se l'immaginava.


Sì lo so che sono vecchio e ripetitivo.

2 commenti:

  1. Ma ai tuoi tempi il calcolatore del Poli era ancora il 370/125?

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    1. Non l'ho mai visto. E poi lì ho fatto solo un esame. E poi, credo, per gli studenti si usava solo roba vecchia.

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