martedì 8 gennaio 2013

Una sorpresa




Qualche giorno fa siamo andati a visitare, dopo molti anni, il mercato dedicato a Nuestra Señora de África, in Santa Cruz. Stavamo cercando l'orzo per le nostre zuppe. Non ridete, qui nei negozi normali e nei supermercati non si trova e mi sono stufata stancata di portarla dall'Italia. 
Ho trovato l'orzo, in un negozio di granaglie e altro gestito da una cinese (!), e ho trovato anche una sorpresa: le cicerchie! Non credevo ai miei occhi, ma il nome del cartellino non lasciava dubbi: “chicharos”.
I nostri amici del centro-sud Italia sanno di cosa parlo, ma l'espressione del viso degli amici del nord sicuramente mostrerà un grande punto interrogativo.




Per loro spiego brevemente. Si tratta di un legume delle Fabacee (Lathyrus sativus) che si consuma più o meno come i ceci e i fagioli, previo ammollo di un giorno. Consumato per lungo tempo o in grande quantità purtroppo è dannoso alla salute, contiene una neurotossina che può provocare addirittura una paraplegía spastica!

Ma in dosi normali è perfettamente sicuro e io ne ho comprato una manciata, quanto basta per farne una minestra per due.


Per curiosità ho cercato, anche per conferma, il termine chicharos e ho trovato che viene riferito indifferentemente a vari legumi, tra cui i ceci (più comunemente detti garbanzos) e i piselli secchi (detti anche arvejas o più comunemente guisantes, soprattutto nella versione fresca).

A Cuba il termine chicharos indica soprattutto i piselli secchi: ho trovato che, torrefatti, vengono usati lì insieme ai grani di caffè come surrogato, un po' come da noi in tempo di guerra la cicoria o l'orzo!

Ma anche le cicerchie, dette anche almortas, sono state una risorsa per gli spagnoli in tempi di guerra o di carestia. Esiste anche una incisione di Goya che ringrazia la almorta proprio per aver cibato la gente durante la gran fame del 1811.



Anche in Spagna come in Italia si sta diradando il consumo di cicerchie, benché fosse anche un cibo tipico, per esempio in Castilla La Mancha, dove si preparavano las gachas, specie di pappe fatte con la farina di almortas.





Per chi volesse approfondire (è in spagnolo, ma facilmente comprensibile) ecco un link




3 commenti:

  1. Post a tradimento su un argomento che dovrebbe essere vietato! Soprattutto quando si hanno disturbi intestinali.
    Pensa te che da noi i ceci non si usano più: pi niente ciser!
    Quelle lì poi mai sentite menzionare.

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    1. Eh, sì, l'ho detto che al nord non sono conosciute!
      Mi stupisce che da te non si usino i ceci! come ligure, appassionata della "farinata", ti posso dire che non sai cosa ti perdi! per non parlare delle zuppe...
      Pensa che tra le altre cose mi avevano proibito i legumi, dopo il mio recente ricovero in ospedale, ma erano proprio i legumi quelli cui mi costava rinunciare. Ora per fortuna ho via libera e ne approfitto.

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    2. So benissimo, purtroppo. Ma è una di quelle cose che non produciamo noi e sono considerate povere, quindi cadute in prescrizione. Ora poi neanche più lo zampone con lenticchie che la tele diceva porta fortuna a capodanno: troppo grasso.
      Morirò di fame come Kurt Gödel!

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