No perché sul momento era tutto chiaro, lo trovo là, ne sono tanto sicuro che anticipo in un commento che lo faccio.
Come ho fatto qui: Allievi e maestri: la Fiat 1300.
Ora lo so che lo avete già letto; Enrico è un nostro valido collaboratore. Da noi posta
Dunque, dicevo, arrivato alla fine, sapendo di dovermi aspettare qualcosa, inaspettatamente la conclusione mi fa dire "Ah!". Ecco dovreste anche voi provare a dire "Ah!" dopo aver letto il post di Enrico. Che forse anche a voi vi viene l'illuminazione (non dico vedere la luce ma una scintillina, 'na cita splüh'ta) e allora non sarebbe un neuron fault, no.
Insomma, per farla breve che altrimenti nessuno continua a leggere, non l'ho trovato dove cercavo. E allora mi sono messo a googlare, prima in inglese (koan, arrow, butterfly) e poi in italiano (koan, freccia, farfalla). Niente, finchè ho sostituito koan con zen. Due, uno dei quali proprio lui.
Lo trovate qui: Gran Figlio di uno Zen 2 - Visvamitra e Vaisampayana
E pensa te, era Stefano Benni che avrei dovuto cercare. Non lo leggo da troppo tempo. Ma una volta lo leggevo, come anche Pennac.
Bon, adesso mi metto a preparare il post per il blog di Bit3Lux che è un po' diventato il mio terzo blog. Sapete non c'è due senza tre (proverbio zen).
Bella la storia che conferma il mio assunto: guardatevi dai buoni maestri. Comunque a natale mi hanno regalato Lo zen e l'arte di cucinare. non c'entra ma visto che siamo in tema zen ... Per la verità io ho visto un maestro giapponese di Kiu Do, la via del l'arco tirare alcune frecce e colpire il bersaglio. Bisogna dire che farlo con l'arco giapponese asimmetrico è già un'impresa centrare il paglione, ma allora come mai 'sti fenomeni giapponesi non vincono un'olimpiade? Mistero zen! diceva il maestro.
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