sabato 25 gennaio 2014

Ebbene sì!


Ebbene sì, vi parrà strano ma anche Archibald (il dimenticato, l'addetto alla locanda e al bar Al Tamburo Riparato, quello che porta a passeggio Gaspode e di tanto in tanto deve perfino sopportare un troll di passaggio) ecco proprio lui legge.
Di solito non ne parlo, c'è una tale quantità di bellissimi, interessanti e dotti post sfornati a getto continuo da Juhan e Marco (e gli altri? Bruna, non li richiami un po' all'ordine? che ci stai a fare? non posti più neppure tu!).
Ma per non essere sempre preso sottogamba bisogna che anch'io ogni tanto mi faccia sentire.

Oggi vi parlo dell'ultimo libro che ho letto. Non aspettatevi niente di erudito o scientifico o chessoìo, non ho mai nascosto di non essere molto istruito, in genere leggo roba leggera e divertente, romanzi di fantasia o di avventura.
Questa volta ho letto l'ultimo romanzo di Michael Crichton, lasciato incompiuto alla sua morte e completato da Richard Preston: Micro.


L'argomento, a grandi linee, è fantascientifico.
L'autore immagina che si possa ridurre la materia, costruendo piccoli robot  che dopo la miniaturizzazione misurino da pochi millimetri fino a millesimi di millimetri! Con la stessa tecnologia l'autore immagina che si possano miniaturizzare anche esseri umani, addirittura tutti completi dei vestiti e attrezzi vari che abbiano addosso al momento del rimpicciolimento...
Questa nanotecnologia nel libro dovrebbe servire all'industria che l'ha sviluppata per cercare nella foresta hawaiana nuovi composti vegetali per produrre medicine.
Non vi dico altro della trama, non sono uno spoiler. 

Traduco una frase che mi è piaciuta e sicuramente piacerà alla nostra AD (scusate la traduzione un po' ...artigianale).
(a proposito della ricerca scientifica) "in realtà, tutto gira intorno alle strutture del potere e voi lo sapete. Colui che detiene il potere nella società è chi decide quello che può essere studiato, chi determina ciò che può essere osservato e ciò che si può pensare. Gli scienziato non fanno che allinearsi alle richieste dominanti del potere. E non resta loro alternativa, perchè queste richieste sono quelle che pagano le fatture. Uno non rischia con le strutture del potere perchè se lo fa  finisce il finanziamento per la ricerca, non ti ricevono e non ti pubblicano. In poche parole, smetti di essere rilevante. Resti tagliato fuori ed è come se fossi morto."

Fino a qui ero arrivato a salvare il post ieri, poi Google ha incominciato a fare i capricci, credevo solo con me ma oggi ho letto il post di Juhan, è stato un problema generale. 
Vabbè, tutta la seconda parte di quel che ho scritto ieri si è persa, non sto a riscriverla, intanto non ci perdete niente.



Ora ho iniziato a leggere un altro dei libri del Mondo Disco, Pyramids. L'hai letto, Juhan?


4 commenti:

  1. Non sei affatto dimenticato Archibald e fa piacere sentirti qualche volta anche "al di là del bancone" della taverna del Tamburo.
    Sui libri non ti rispondo perché leggo davvero poco ultimamente, ma son sicuro che qui ("al di qua del bancone") c'è chi quel mondo lì lo segue e gli interessa.
    Un saluto

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    1. Grazie Marco. Fa piacere vedere che qualcuno legge. Come giustamente dicevi nel tuo post non si scrive solo per se stessi.

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  2. Pyramids letto, in italiano (Maledette piramidi). Bello, con tanta matematica dentro. Adesso però ho intrapreso la lettura dell'intera serie in originale, sono ancora agli inizi ma sembra funzionare.
    Vorrei avere più tempo per leggere e la narrativa la riservo per quando sono troppo stanco per quelli sui 'puters, cioè quando mi si incrociano i puntatori. Chissà, quando sarò vecchio...

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  3. Hai ragione, Archie,da qualche tempo sono un po' pigra nel postare, ma come fai notare c'è chi è più pigro di me! d'altra parte, lo sai, al Tamburo vige totale libertà.

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