mercoledì 1 gennaio 2014

L'intelligenza numerica


No basta con le feste, finito! nèh!
Dai da oggi torniamo alle cose serie, per esempio parliamo di scuola (quella dei giovanissimissimi).


Se voi abitaste nella mia zona e frequentaste le persone che frequento io scoprireste presto che i ragazzi e le ragazze possono andare a scuola anche dopo quella d'obbligo. In genere i ragazzi no, non ne vogliono sapere ma le ragazze (OK, anche qualche maschietto) continuano. Ma attenzione: solo scuole in cui non ci sia da aver a che fare con la matematica, i ragionamenti, quelle cose lì insomma. Mentre va benissimo (se non puoi farne a meno) di studiare a memoria, scoprire il metodo per poter ripetere qualcosa, non importa cosa, anche in una lingua non tua. Perché?
Ecco un video preso da un convegno di una prof. che ce lo spiega il perché.


Io naturalmente sono niubbo (n00b, non ne so niente di cosa parla) ma mi sembra OK. Un'osservazione sola: la prof. Daniela Lucangeli deve restare nel tempo a disposizione e parla troppo velocemente, secondo me (oltre che niubbo sono anche tardigrado). Cosa ne pensate?



E pensa te che questo video me l'ha segnalato un nerd linusiano, uno tosto, da seguire su G+.
Invece l'immagine di Maghetta è di Maghetta, la trovate su Twitter (@maghetta) e ha pure un blog ricchissimo, con tante ricette e con tanti video.

2 commenti:

  1. Però, che bel modo per iniziare l'anno! Bravo Juhan
    Molto, molto interessante la prof.ssa Lucangeli. Non la trovo troppo veloce, anzi - sarò meno tardigrado di te... ;-) però avendo figli che hanno passato quelle età posso solo confermare che un pò tutti deleghiamo alla scuola queste funzioni, e che spesso i docenti non sono in grado di insegnare bene i processi di base della matematica. Il che è gravissimo, perchè poi ci troviamo con adulti che non sono assolutamente in grado di comprendere i rapporti quantitativi che reggono la società.

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  2. La prof Daniela ci piace!
    E non è troppo veloce (Juhan devi fare qualcosa ☺)
    Poi... quoto soprattutto la parte finale del commento di Marco Bruno

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