Beatrice Mautino è bravissimissima! Oggi, ahemm ieri, pubblica su Query blog del CICAP un post lungo a puntate che è da leggere assolutamente: Stamina, una storia sbagliata.
Ecco, adesso potrei considerare il post finito ma sarebbe troppo corto. Allora ci aggiungo qualcosa di mio, chissà se ...
Comunque, ecco.
Osservazione n. 1:
Siamo a Torino nel 2004, Davide Vannoni, capelli ricci e occhiali tondi da intellettuale, è un uomo di marketing e si divide tra le lezioni di psicologia all’Università e un’attività di sondaggi e consulenza. A quarant’anni è già ben inserito nell’ambiente culturale torinese, è membro di istituzioni e associazioni, ha una bella parlantina, le conoscenze giuste e sa come muoversi per ottenere finanziamenti.Quello che non ho capito è perché Vannoni, abbandona tutto questo. Vero che c'è la storia della paralisi ma un po' di quella gente io la conoscevo e anche l'ambiente (no, non ne faccio/facevo parte). Uno come lui normalmente riprende la sua attività, ha il suo giro, prestigioso e lucrativo. Anche se Stamina avrebbe portato camionate di euri era da considerare tutto il resto. Più o meno come comprare il biglietto della lotteria (OK, c'è chi lo fa).
Osservazione n. 2:
Nella narrativa di Stamina, l’aver provato su di sé il trattamento dà a Vannoni quella credibilità che altrimenti non avrebbe avuto. Davide Vannoni non è un medico, lo sappiamo tutti ormai, non è un biologo, non ha mai lavorato con le cellule staminali, non ha mai prodotto lavori scientifici nel campo delle neuroscienze sperimentali. Diventa credibile nel momento in cui si mette in gioco in prima persona, perché «l’ha provato anche lui ed è guarito».Qui io vedo un altro grosso problema: la gente normale ignora totalmente il metodo scientifico, ha metodi suoi per valutare la realtà. Fino a qualche anno fa tentavo di far vedere che la luna centra una cippa per la semina dell'insalata ma l'unico risultato è stao il sangue cattivo (mio). Neanche la scuola riesce a fare qualcosa, non è un'autorità riconosciuta come lo sono invece la tradizione (i vecchi), il prete, la tele, ...
Osservazione n. 3:
Stamina nasce nel sottoscala di un’azienda che si occupa di ricerche di mercato, la Cognition Srl, che ha sede in via Giolitti, nel centro di Torino. Poco più di 300 metri quadri, un paio di microscopi, un frigorifero e una rete di medici compiacenti e cliniche private della cintura torinese per prelievi e infusioni.Medici e cliniche si trovano. Prendi gli omeopati. Anzi potete verificare voi: fate una passeggiata nella vostra città e contate le farmacie suddividendole in due categorie: quelle che hanno l'omeopatia nell'insegna e quelle che ne sono prive. Scommetto che vincono (di gran lunga) quelle con. io ho anche verificato che studenti a medicina e infermeria non sanno cos'è l'omeopatia.
Le cliniche private poi, OK, trovi di tutto.
Osservazione n. 4:
[...] a Torino, venivano mostrati agli aspiranti pazienti e ai decisori politici video di ballerini russi affetti dal morbo di Parkinson che tornavano a ballare, donne paralizzate dalla SLA che si alzavano in piedi e ricominciavano a camminare, malattie meno terribili ma fastidiose come la psoriasi che regredivano.Metodo Von Braun-Disney. Anzi in questo caso Disney è diverso, assai. E a giudicare c'è gente non solo come detto sopra ma fortemente coinvolta emotivamente.
Osservazione n. 5:
Non sappiamo se l’abbiano cercato loro o se invece li abbia trovati lui o se, peggio, i nostri gli siano stati suggeriti da Fulvio Porta, primario del reparto di Oncoematologia pediatrica e trapianto di midollo osseo nonché ex-allievo di Andolina, ma sta di fatto che Luca Merlino, un alto dirigente della Sanità lombarda affetto da una malattia neurodegenerativa a decorso lento, riesce a farsi approvare il trattamento dal Comitato Etico degli Spedali: cinque infusioni e non se ne parla più.Toh! entra in gioco anche un politico. Gente che ha la possibilità di manovrare grandi strutture e quantità di denaro perché investita dal voto popolare indipendentemente dalle competenze. Abbiamo avuto ministri che OK, quelli.
Osservazione n. 6:
No mi fermo. Dai ci sono le pagine bellissime di Query, oggi ne è uscita una nuova puntata.
Ah! lo sapete che sta per venire la Luna Piena, guarda qua:
Se non fosse che siamo a gennaio e nevica si potrebbe seminare l'insalata. Ma il calendario del Frate dice di no.
NO!!! Mi hai fregato il post!
RispondiEliminaIeri mi son letto gli articoli su Query e dico: "mo ci faccio un bel Cose (di Scienza) dal Web specifico".
Mi hai battuto sul tempo, ma mooolto meglio così, il tuo post è perfetto anche grazie alle osservazioni.
E a proposito delle osservazioni, provo a riassumere con un'unica mia considerazione:
Vannoni non è stupido per niente (come buona parte dei truffatori), anche dopo la sua vicenda personale poteva tornare a fare quello che faceva e non gli sarebbe mancato niente. Ma proprio perché non stupido s'è detto: "Atz! Se io che sono una persona di medio-altacultura, nel momento della disperazione ho cercato soluzioni fuori dallo schema ordinario, vuoi che anche molti altri nelle stesse condizioni disperate non facciano altrettanto?". Gli si è accesa la lampadina, ma da buon marketer sapeva bene che gira e rigira alla fine l'obbiettivo è la moneta, e che la moneta da qualche parte andava trovata. Dalla lampadina accesa al lampo di genio: "E se invece di far pagare (direttamente) le persone troviamo un modo per far pagare lo Stato (indirettamente sempre le persone)?". Pensa che ti ripensa, arriva il secondo lampo di genio: "devo trovare qualcuno dello Stato che sia talmente disperato da far si che, per curare lui mi aiuti ad intrufolarmi ed insediarmi nello Stato. E l'ha trovati alcuni disperati pronti a intrallazzare pur di perseguire quel barlume di speranza che la cura proponeva. Poi gli serviva l'audience e con le Iene c'è andato a nozze.
Insomma, Stamina è un capolavoro di marketting: ho qualcosa che punta alla disperazione e alimenta la speranza delle persone e non la faccio pagare ai disperati ma allo Stato.
Per chiudere e visto che di casi simili a Stamina il mondo ne è pieno, suggerisco di leggere questo vademecum dal titolo "Non ho nulla da perdere a provarlo" che ha pubblicato l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) (e qui qualcuno potrebbe storcere il naso, ma spero non in questo specifico caso), traduzione italiana della guida redatta dalla non-profit inglese Sense About Science.
Ma, vedi, sarà che sono troppo tardigrado ma io al posto di Vannoni mi sarei tenuto quello che avevo. E ti assicuro che non era poco. Quello che mi stupisce è proprio il suo buttarsi in quest'avventura rischiosissima. Non so se solo io vedo una differenza tra Vannoni, Di Bella e Bonifacio (questo è vecchio lo ricorderanno in pochi).
EliminaO il mercato del Terzo Mondo (def. vecchia, non so quella attuale) è troppo promettente, anche perché può attirare i creduloni del Primo?
Non conosco la situazione economico/sociale precedente di Vannoni, fatto sta che lui ha deciso di correrlo quel rischio e noi stiamo qui a provare a capire perché e possiamo fare solo supposizioni.
EliminaRispetto a Di Bella (padre), la mia sensazione è che Vannoni sia consapevole di dare una "fregatura", magari non considera la cosa gravissima (per ignoranza o insensibilità?); per lui è business e segue le regole del mercato globale invece che quelle della Scienza e nel mercato globale per un prodotto (perché per lui questo è Stamina) la cosa fondamentale è che se ne parli (bene o male non importa). Poi se il progetto imprenditoriale iniziale è costretto a deviazioni e/o modifiche, ci son sempre i libri, le ospitate in TV ecc. ... Il modo di avere un ritorno economico si trova, soprattutto grazie alla NOTORIETA' raggiunta. La notorietà (questo mostro moderno) fa si che ci siano (ad esempio) pluriassassini che scrivono libri o firmano capi d'abbigliamento. Io non voglio paragonare Vannoni a questi individui, ma se do per buona la mia sensazione che "lui sa", beh, allora un po' il pensiero mi ci va.
Ancora sulle cellule staminali
RispondiElimina☺☺☺
Elimina