domenica 5 gennaio 2014

L'Universo Senza Stringhe - 2


Uno dei libri che più mi hanno affascinato recentemente è L'Universo Senza Stringhe di Lee Smolin. Ne ho già parlato in questo post ma ho tanti segnalibri, voglio farvene partecipi. Tanto --il bello del Web-- non m'interessa, non lo leggo.

A p.111 vengono descritte le promesse delle teorie (ne esistono tante) delle stringhe. Anche se a estrapolare poche righe da un testo complesso si corre sempre il rischio di darne una lettura parziale o peggio (cherry picking, dicono i padagni) è quello che mi appresto a fare. Con il suggerimento di leggere tutto il libro (pare che qualche Marco lo stia facendo).


Mentre affrontavano ostacoli formidabili, i primi teorici delle stringhe potevano trarre ispirazione dal fatto di considerare tutti gli enigmi che si sarebbero risolti potendo considerare le particelle elementari come vibrazioni delle stringhe. Ecco un elenco piuttosto impressionante:
  1. La teoria delle stringhe ha offerto un'unificazione automatica di tutte le particelle elementari e ha anche unificato tra loro le forze. Tutte derivano dalle vibrazioni di un solo tipo fondamentale di oggetti.
  2. La teoria delle stringhe ha fornito automaticamente i campi di gauge, che sono responsabili dell'elettromagnetismo e delle forze nucleari. Essi derivano in modo naturale dalle vibrazioni delle stringhe aperte.
  3. La teoria delle stringhe ha fornito automaticamente i gravitoni, che derivano dalle vibrazioni delle stringhe chiuse e ogni teoria quantistica delle stringhe deve coinvolgere stringhe chiuse. Di conseguenza, abbiamo ottenuto, gratis, un'unificazione automatica della gravità con le altre forze.
  4. Una teoria delle stringhe supersimmetrica ha unificato i bosoni e i fermioni, che non sono altro che oscillazioni di stringhe, unificando in tal modo tutte le forze con tutte le particelle.

OK, per oggi basta così ma continua, forse.
Ah! 'na nota perso: la punteggiatura è quella, io la trovo anomala.
Ah! 'n'altra nota: perso si legge persò e va inteso come personale; sentita da qualcuno a ovest, di la dai monti.

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