giovedì 23 gennaio 2014

Perplessità di un giovane commentatore (1/8 di cit)



La faccio breve:
cos'è il Web 2 ormai lo sappiamo tutti e quindi lasciamo perdere definizioni tecniche più o meno strampalate, semplicemente:

si tratta di poter interagire con chi pubblica i contenuti e tra noi lettori. 

Prima non si poteva, con il Web 2 si può. Stop.

I modi per interagire sono tanti e diversi a seconda delle piattaforme (blog, social, forum, ...), ma ne riassumo qui i più importanti:
  1. bottoni social (mi piace, +1, ...)
  2. condivisioni sui vari social (FB, G+, Twitter, LinkedIn, ...)
  3. commenti

Ora, escludiamo le interazioni tramite i bottoni social che, secondo me, hanno un'importanza relativamente bassa perché, essendo semplicissimi da usare e non implicando un impegno particolare, vengono spesso usati in modo "superficiale" e non possono (sempre secondo me) essere considerati reali fattori di "apprezzamento". Ci sono, li usiamo, e va bene così, ma io non gli darei grandissima importanza, non almeno alla pari delle condivisioni e dei commenti.

E qui arrivano le mie perplessità: per un blogger, o comunque per colui che pubblica contenuti (quindi anche sui social, sui forum, ...),

sono più importanti le condivisioni o i commenti?





Beh, a questa domanda dovreste rispondermi voi (se no che l'ho scritto a fare questo post? ☺) e possibilmente con la massima sincerità. Cioè, cosa vorreste che i vostri lettori facessero dopo aver letto i vostri contenuti?

Dico "con la massima sincerità" perché davvero vorrei capire.
Sono sempre stato convinto che il minimo che noi lettori possiamo fare per coloro che pubblicano contenuti che ci interessano, che saziano la nostra curiosità, che ci fanno sorridere o emozionare, che rispondono ad una nostra domanda e/o esigenza, ecc.,  

il minimo che noi lettori possiamo fare è dare un feedback.


Far capire a chi ha scritto/pubblicato il contenuto che a qualcosa il suo sforzo è servito, che non ha parlato al vuoto, che qualcuno ha letto, guardato, ascoltato. Magari ha apprezzato magari no, magari è d'accordo magari no; non importa la reazione, purché ci sia.   
Chi scrive/pubblica ha bisogno di sapere se se la sta cantando da solo o se dall'altra parte dello schermo c'è un pubblico seppur minimo. È la cosa più importante che lo spinge ad andare avanti nel pubblicare.

È proprio per questa mia convinzione che non mi sono mai risparmiato con i commenti, e chi mi conosce (sul web) lo può sicuramente confermare. Quando qualcuno ha provato a definirmi "blogger" solo perché ogni tanto scribacchio, io, orgogliosamente, ho risposto che prima di tutto mi sento un commentatore (con tutto quello che implica). Il mio feedback è sempre stato (tempo e opportunità permettendo) il commento.


E allora perché questo dubbio, perché queste perplessità?
Perché mi sono accorto che ultimamente commento molto meno. Questo succede da qualche mese a questa parte, da quando ho cominciato ad essere un po' attivo su Google+.


In qualche modo mi sto facendo "intrappolare" dal meccanismo delle condivisioni, uno strumento sicuramente positivo ed utile per far sapere ai miei pochi (pochissimi) follower quello che leggo e che apprezzo. E allora mi succede sempre più spesso che dove prima avrei commentato oggi prendo e condivido. In questo modo penso di dare il famoso feedback al blogger di turno, penso di "ringraziarlo" cercando di portare altre persone a leggere quello che lui ha pubblicato.

Però... però, a voler essere completamente onesto con me stesso, forse il mio condividere non è proprio così "santificabile", forse non c'è tutto quest'altruismo o questa riconoscenza... Forse è solo pigrizia nello scrivere commenti, forse è mancanza di tempo o voglia, forse è un non volermi esporre troppo nei confronti dei contenuti, forse è un modo per mettermi in mostra con i follower ("guardate quanto leggo, quante ne so, quanto sono bravo...").

Insomma, sono perplessamente dubbioso:
sono ancora un commentatore? Voglio continuare ad esserlo?

E Tu blogger cosa pensi sia meglio che noi lettori facciamo per te?
  


PS:
c'è poi un'altra cosa che mi ronza per la testa:

Ma se tanto sian felici e contenti di questo Web 2
(ma anche 3, 4,... fate voi)
perché interagiamo così poco?

E non venite a dirmi che i "mi piace", i "+1" ecc. sono interazioni




32 commenti:

  1. Per prima cosa ti ho risposto condividendo. Sì, d'accordo, c'è poco merito, fa parte dei miei compiti di AD anche far conoscere ai miei contatti i post dei collaboratori del Tamburo.
    Per quanto riguarda i commenti però noto che tendo a commentare (a volte non sul post originale, ma come presentazione alla condivisione) solo su Facebook e solo se l'argomento mi interessa o riguarda particolarmente.
    In effetti dovrei pensare di più a gratificare chi si prende la briga di scrivere anche per me, chi mi regala istanti o parecchi minuti di intelligente lettura...
    Prometto che, tempo permettendo, mi impegnerò di più in questo senso.

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    1. @ Bruna
      Lungi da me il criticare qualsivoglia tipologia di feedback (notare la mia culturaggine ☺), ognuno è libero di fare e pensare quello che vuole. Io ho cercato di ragionare prima di tutto sul MIO modo di interagire e se critica c'è è solo nei miei confronti.
      Poi però, se la mia autocritica serve a far riflettere qualcun altro, ben venga.

      In concreto riguardo al tuo commento (mi permetto, posso permettermi?):
      1) bene il tuo senso di dovere di AD e quindi il condividere
      2) perché se commenti lo fai solo su FB e non sull'articolo originale, e perché FB?
      3) la gratificazione non deve essere sentita come un obbligo, ma dovrebbe nascere spontanea e poi il feedback non deve essere solo di gratificazione ma, meglio ancora, un'opportunità di discussione, di approfondimento, di confronto...
      4) hai parlato soprattutto di Bruna lettrice, ma la Bruna blogger cosa ne pensa?

      PS:
      Io mi diverto a stuzzicare e qualche volta mi piace pensare che la provocazione può anche far bene se aiuta a pensare, quindi non sentirti in obbligo di rispondere, ma almeno pensaci.
      Che poi le mie provocazioni sono rivolte a tutti ed in primo luogo a me, quello che chiedo a te o a qualcun altro è perché prima me lo sono domandato io.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. Marco, più volte ho spiegato perché su certi blog non commento: ho una vecchia ruggine per esempio con WordPress, non sempre sono così in forze mentali da combattere con lui (dannato!). Su altri non commento o commento su FB perché conosco più o meno a che pubblico dirigo le mie parole (amici, amici di amici...), mentre un commento più "pubblico" andrebbe contro il mio carattere (non pare, cerco di vincermi e spesso ci riesco, ma sono un po' timida), senza contare i casi -ma succede anche su FB- in cui finisco coll'impelagarmi in una discussione senza fine, cosa che detesto. Google+ lo trascuro parecchio, quindi anche condivisioni e commenti ne risentono.
      In quanto a me come blogger, a dire il vero non ho ancora ben assimilato il concetto, non mi vedo proprio come blogger!

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    5. @ Bruna
      Vedi il bello di una chiacchierata aperta, vengon fuori sempre cose interessanti su cui (chi vuole) può riflettere. E allora ci provo:
      1) problemini con la tecnologia:
      ho sempre pensato che tra le tante motivazioni dei commenti scarsi ci sia proprio la "non sempre semplicità" di utilizzo. Wordpress, Blogger ed altri, chi per un motivo tecnico chi per un altro in qualche modo scoraggiano i commentatori meno scafati.
      2) FB e il concetto d'amicizia ed in qualche modo correlato anche quello di privacy:
      qui starei settimane a scrivere. Per il momento solo una cosa: analizza bene il concetto di amicizia che ha FB e soprattutto scordati di "stare al sicuro" quando scrivi qualcosa.
      3) il commento più "pubblico":
      questa è un'idea che in molti hanno; pensano che sui social ci si parli tra amici e/o tra cerchie mentre sui blog tutto è alla luce del giorno. In parte è così, ma pensa solo a questo: nei casi in cui ripensi a quello che hai scritto o una discussione ha preso una piega che non ti piace, vorresti che tutto fosse eliminato, cancellato. Sui social hai a che fare con un meccanismo mastodontico con cui è difficile muoversi, su un blog hai a che fare con una persona alla quale puoi chiedere eventuali eliminazioni di cose che non ti piacciono. Il discorso è lungo e complicato ma spero di averti almeno messo la pulce nell'orecchio.
      4) su Bruna blogger:
      penso che nel tuo caso non ci siano dubbi: sei una blogger che tu l'abbia o meno assimilato.

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  2. Anch'io, per tagliare la testa al toro, ti ho condiviso e ora ti commento. Da blogger direi che i commenti gratificano, le condivisioni aiutano a portare lettori, e poiché chi si è fatto un blog di solito è un po' narcisista, entrambe le cose sono buone e giuste. Spesso non si commenta su un blog per pigrizia, o perché non si sa che dire, mentre sui social è indubbiamente più frequente farlo, come se fosse più immediato. Comunque bravo Marco, il quesito che poni è interessante!

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    1. eh eh @Bibi
      io lo sapevo che sarebbe venuto fuori qualcuno che tra le due cose... "sceglieva" tutte e due ☺. Perché sarebbe il massimo ed hai perfettamente ragione sia sui commenti che gratificano che sulle condivisioni che portano nuovi lettori. Poi hai tirato fuori un termine che secondo me è centrale sul web: narcisismo. C'è, è inutile che ce lo nascondiamo e anzi, se non esagerato (e se non fa male a nessuno), secondo me è anche una buona cosa, qualcosa che in un certo modo ci aiuta ad avere più consapevolezza delle nostre qualità, più fiducia in noi stessi. Si potrebbe dire che quello che cerchiamo sono conferme (altro bel termine) e quando non le troviamo un po' ci dispiace.

      Ma adesso qualche provocazione anche per te:
      1) da blogger, sei davvero convinta che se non ricevi commenti la "colpa" sia solo dei lettori (pigrizia, mancanza di tempo, assenza di argomentazioni e/o risposte,...). Non è che qualche volta il blogger scrive in modo tale che risulta veramente difficile commentare?
      2) perché sui social il commento viene fuori più frequentemente? Cosa cambia rispetto al post di un blog?

      PS:
      anche per te: nessun obbligo di risposta (e ci mancherebbe!), ma qualche riflessione...

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. per quello che riguarda il punto 1 mi vengono in mente tre riflessioni: è vero che alcuni post sono difficili da leggere e da commentare, o perché molto specifici, o molto tecnici, o scritti con un linguaggio da iniziati di qualche argomento; in secondo luogo credo che leggere a video sia molto faticoso, perciò un post troppo lungo scoraggia; la terza osservazione è che alcuni post non lasciano molto spazio ai commenti che non vogliano essere complimentosi -o polemici, ovviamente- nel senso che non sono scritti per interagire, ma solo per essere letti, come un libro. Sul punto 2, credo invece che la differenza blog/social stia in una sorta di maggiore distanza, nello spazio e nel tempo, che intercorre tra chi posta e chi legge: su un social, infatti, si posta proprio per interagire, si scrive qualcosa di breve e immediato e ci si aspetta un botta e risposta, inoltre si è tutti allo stesso modo utenti, ; su un blog c'è un autore e c'è un lettore, con una distanza di ruolo molto maggiore (non reale, magari, ma comunque percepita), i commenti vengono fatti "a casa" dell'autore, dove si è "ospiti" e molto spesso c'è un filtro di moderazione. Così, risposta a caldo...

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    4. @ Bibi
      1) Su questo punto strafirmo: hai ben colto e spiegato le diverse possibili cause a cui avevo pensato anche io.
      2) Anche qui alzo le mani. Riassumo solamente con due parole: sui social ci si relaziona con una persona ed allo stesso livello, sui blog è il contenuto a farla da padrone, un contenuto che ha un autore ben preciso con il quale, se non si ha una confidenza maturata con il tempo è difficile relazionarsi. Però una prima volta dovrà pur esserci: ecco, un po' di coraggio in più per le prime volte.
      Aggiungo un altro aspetto che è quello della "tecnologia": il form dei commenti dei blog in molti casi è "inferiore" rispetto a tutte le facilitazioni offerte dal social (niente moderazioni, immediatezza, avvisi ecc.)

      PS:
      ho notato che nei tuoi post su G+ non si può commentare. È una scelta che hai fatto tu o un problema che vedo solo io?

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    5. Credo di aver fatto questa scelta perché tempo fa c'era un deficiente -che conoscevo, beninteso- che usava ogni possibile canale per rompermi le scatole senza motivo. Ho dovuto mettere filtri più restrittivi ai commenti sul blog, bloccarlo su Facebook e su Twitter, probabilmente mettere un blocco anche a Google+, che del resto uso pochissimo. Se qualcuno mi spiega come si fa a bloccare un singolo utente, poi faccio "tana libero tutti"!

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    6. @ Bibi
      Vedo che hai già fatto "tana libera tutti", comunque per bloccare un singolo utente leggi QUI.

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  3. Secondo me il problema, o forse dovrei dire la fortuna, è che ci sono tante cose da leggere, tanti blog, tante cose interessanti, e per scrivere un commento che non sia banale ci vuole del tempo, e che il tempo a disposizione sia veramente poco, perchè bisogna dividerlo tra duemila attività... Io, ad esempio, leggo tutti i post del tamburo e non solo del tamburo, ma poi non ho veramente tempo per commentare, ecco. Poi ci sarebbero i pulsanti per la condivisione. Vabbè, sono estremamente distratto... Io vorrei condividere, ma non me ne ricordo... :( Forse faccio parte di quella categoria di lettori che sono arrivati al web 1.9999

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    1. Tranquillo @Bit che al web1.9999 ci siamo in molti e il 2.0 è una chimera.
      OK per il @Bit lettore, quello che va sempre di corsa, quello distratto ecc., son d'accordo (e su questo penso tutti), commentare costa fatica e tempo e non tutti ne hanno il tempo e/o la voglia.
      Ma il @Bit blogger (visto che da lettore conosce bene le difficoltà dei commenti o delle condivisioni) cosa vorrebbe dai suoi lettori?

      PS:
      provocazione anche per te:
      1) segui tanti blog e leggi tanti post: ma quanti fino in fondo? Di quanti leggi solo il titolo e al massimo le prime righe?
      2) non vuoi fare commenti banali, OK. Ma questa (qualche volta) non è più una scusa? Se non sei una persona banale difficilmente scriverai commenti banali e poi... ma non è il caso di far decidere agli altri se il tuo commento è banale?
      3) ti dimentichi di condividere. Questa È un scusa. La condivisione non è un obbligo e sono gli obblighi che facilmente ci si dimentica, non le cose che vengono spontanee.

      Fine provocazione ☺

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    2. Accetto la provocazione e ti rispondo punto su punto. ;)

      1. Se inizio a leggere un post, devo arrivare fino alla fine. Voglio sapere come vanno a finire le cose...Pensa, tra i film preferisco i gialli.

      2. Per me i commenti banali sono: bel post oppure Ottimo post oppure Gagliardo (non ho mai usato l'aggettivo gagliardo in vita mia, eh).

      3. Io mi dimentico seriamente. Considera che mi dimentico persino di prendere le medicine. :))

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    3. @ Bit
      E a me fa piacere che tu l'abbia accettata

      1) Sei più ligio di me. Io spesso mi fermo all'introduzione. Tra parentesi: mi fanno incazzare i titoli che prospettano una cosa e poi il post parla di tutt'altro.

      2) Concordo, quei commenti non valgono una cippa.

      3) Ma le medicine ti servono per ricordare? Sai, tipo quelle di Juhan ☺

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  4. io comunque non ho ancora capito come devo fare per avere la scheda di collaboratore su questo blog, con una bella fotina che mi renda giustizia :-)

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  5. @Marco:
    Come blogger, apprezzo, e mi tornano utili: i commenti, le condivisioni, i “+1”. Averli tutti e tre sarebbe il top. I commenti non solo perché gratificano, se positivi, ma anche perché alimentano una discussione sul tema del post. Inoltre, come ben sai, molti commenti ad un post aiutano a rendere maggiormente visibile il post medesimo. Pertanto i commenti sono un potente strumento, che aggiunge valore al post ed è veicolo di interazione.

    Le condivisioni sono utili: il motivo è stato specificato nei commenti precedenti. I “1” sono meglio di niente, nel senso che, mancando sia i commenti che le condivisioni, almeno ci dicono che il nostro post non è stato completamente ignorato.
    Se poi i “+1” sono numerosi, sicuramente spingono il post su nello stream, (mi riferisco a G+, ovviamente).

    Una domanda per te, che mi sorge spontanea, dopo aver letto le tue riflessioni. “Perché ti stai lasciando intrappolare dal meccanismo delle condivisioni e stai trascurando di commentare i post che leggi?”.
    Se hai scritto questo post, è evidente che hai piena consapevolezza della situazione. Se la trappola dovesse funzionare in pieno, sarebbe un vero peccato perché non potresti più “vantarti di essere un commentatore”.

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    1. Eh eh cara @Annarita
      tu mi prendi in castagna ed hai centrato in pieno quali sono le mie preoccupazioni.
      Magari non piena, ma sto cominciando a prendere consapevolezza della "trappola" in cui mi sto andando ad infilare e scrivi bene tu: non avrei scritto questo post se non fosse così.
      Il mio essere commentatore vacilla e la cosa non mi fa piacere per due motivi:
      1) perché rimango convinto che il commento sia il miglior feedback che un blogger meriti e a cui dovrebbe ambire. I motivi li conosci bene ed alcuni li hai anche elencati.
      2) non posso più criticare chi non commenta ☺

      E allora mi son detto: perché non chiedere direttamente ai blogger.
      Onestà per onestà? Un modo per scaricare la responsabilità su di voi ☺.

      Io lo so cosa è meglio e so che voi vorreste tutte e 3 le cose, ma anche da quello che sta venendo fuori da questa chiacchierata vediamo che già è difficile riuscire a farne una. La mia speranza era che con la condivisione riuscissi a pulirmi la coscienza, ma ancora non ci riesco. Mi toccherà riprendere a commentare ☺

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  6. Ieri sera ero indaffarato con una cosa urgente (da finire subito) e vedevo che continuavano a arrivare segnalazioni di commenti (su Gmail, non potevo disattivare il plug-in che mi avvisa degli arrivi, aspettavo risposte) a raffica: bene, anzi ottmo, bravo Marco!
    Ma adesso tocca a me (faccina)!
    Io sono dell'idea che i commenti dovrebbero essere messi sul blog, non tutti hanno gli stessi 'mici su FB, G+ e altri social-cosi. Di solito su questi metto solo i link, pura pubblicità per il blog. Ma forse il mio modus operandi è minoritario, eretico, ditemi voi. Interessante p.es. quello che dice Bruna alle 20:19, ma ha già risposto Marco.
    Altro problema sollevato (da Bibi): attirare audience. Vale fino a un certo punto, almeno per il Tamburo: è in italiano (blogosfera limitata), senza troppe pretese di diffondere Verità Assolute e con la pericolosa tendenza di parlare di tutto (OK, io principalmente). Adesso abbiamo 15mila visite al mese, 500 al giorno; una volta erano 500 al mese (e mi sembravano tante). Certo non conosciamo tutti i lettori, sono convinto che ci sono persone interessanti, ma va bene anche così, non siamo NSA (La CIA ci spia, (cit.) storica di Eugenio Finardi, anni '60).
    I post difficili: alcuni volutamente. Ma però (e qui vorrei una risposta): vale riportare roba in inglese? io ho visto che c'è chi supera la pigrizia e si tutta dentro con profitto. E i giovani che fanno un Erasmus (o anche solo le vacanze fuori) tornano trasfigurati. E per il lavoro serve sapere qualche lingua in più, oltre al piemontese. Altri argomenti difficili: la matematica, la programmazione, le ragazze, ..., ben vengano anche loro, mica devi sapere tutto di tutto (io per esempio so poco di alcuni degli argomenti citati, anche se li trovo interessanti, so poco e sono poco interessato p.es. dalla biologia, ma sono solo io e uno vale uno (cit.)).
    Ben venga la polemica, secondo me, se non fine a se stessa (qualcuno ricorda Biscardi o Tiziano Crudeli?). Non credo che ci siano stati casi di censura qui, tranne gli spam.
    Anch'io non sono ancora arrivato al 2.0; sapete qui in fondo alla West Padagna (nota: niente, non si parla più di MRE, marcro regione europea, basta la parte pianeggiante del cuneese a cui aspiriamo).
    Non si riesce a commentare ma magari resta uno spunto, una scintilla ('na splüa).
    Il punto 2 di Bit3Lux delle 20:03 è da riportare integralmente: "Per me i commenti banali sono: bel post oppure Ottimo post oppure Gagliardo".
    Marco risponderà quanto prima alla richiesta di Bibi delle 20:13 --forse. Altrimenti lo farò io --ri-forse.
    OK, commento lungo come un post, ripetitivo. E se leggevo subito il commento di Annarita potevo scrivere molto di meno. Vero che potrei rileggere ma la pigrizia...
    Una cosa ancora, forse OT: Giorgio si lamenta che i commenti non si possono correggere. È un problema stranoto, anche a Blogger. Portate pazienza, chissà se con la prossima versione, o quell'altra ancora... In ogni caso non cancellerei il commento per un typo. Qualcuno ricorda Teco?

    Basta! commento troppo lungo: non leggetelo.

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  7. @ Juhan
    Senza aver letto il tuo commento (☺) rispondo a qualcosina:
    1) commenti meglio sul blog
    D'accordo per una serie di motivi alcuni dei quali già elencati dai commentatori
    2) condivisione sui social come forma di "pubblicità"
    So (o ni). Pubblicità per l'autore dei contenuti e OK, ma i profili social (quelli seri) sono anche una parte fondamentale della nostra "reputazione digitale". E qui il discorso di allungherebbe parecchio; forse un giorno ne parliamo. Quello che in sintesi voglio dire che per certi profili social "professionali" occorre fare una certa selezione di cosa si vuole "pubblicizzare"
    3) attirare audience
    E perché il Tamburo non dovrebbe farlo/meritarlo? Si può non essere professionali e mirare più al passatempo, ma questo non significa che qualche visitatore in più dispiaccia. E poi non è vero che sul Tamburo non ci siano cose che vale la pena far leggere (ma so che questo lo sai benissimo anche tu ☺)
    4) Inglese?
    Assolutamente necessario. Non so però se il contesto del Tamburo sia l'ideale.
    5) Argomenti difficili?
    quando possiamo lo facciamo, magari provando a renderli meno ostici, vedi ad es. Leo, ma anche tu con i tuoi "intortinamenti" e/o altri collaboratori che magari non sempre hanno tempo.
    6) Polemica?
    Io direi più discussione o scambio di opinioni. Ce ne sono state sul Tamburo ma sempre con toni educati e mai fine a se stesse. Quindi si, favorevolissimo, anzi, ce ne vorrebbero di più.
    7) sui commenti banali credo siamo tutti d'accordo
    8) Per Giorgio, ma per tutti noi: meglio un commento con un refuso che niente. Io l'ho letto il commento di Giorgio perché comunque arriva sui feed: era ottimissimo e spassosissimo come suo solito; sarebbe piaciuto anche ad altri.

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    1. Vabbene, visto che mi lusinghi con i superlativi, lo ripubblico! :)

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  8. Sinceramente, ritengo che i miei commenti ai post altrui siano per lo più dettati da puro esibizionismo egocentrico, condito alle volte da un pizzico di cattiveria inutilmente gratuita e da una spruzzata di polemica provocatoria al limite dell'offensivo e comunque in grado di rendermi in modo deliberato insopportabilmente antipatico, un comportamento scioccamente tendente all'autodistruzione, sia pure filtrato attraverso la metafora salvifica del 2.0.
    Vedo che già adesso k 6 ciofane t diverti a stuzzicare, e ti piace la provocazione, segno che con gli anni potresti peggiorare e finire come me, o addirittura come Juan...
    Per questo ho costruito il seguente commento, che vorrei tu considerassi, dickensianamente, come lo "Spirito del Blogger Futuro" (cit 75%).
    --------------------------------
    Marco, ho letto con attenzione il tuo post, è molto curato e penso che tu abbia impiegato parecchio tempo a redigerlo.
    L'hai pubblicato alle 17:28, ma sono certo che è maturato nottetempo, in quelle ore magiche che avvolgono le 4:00, quando le idee, libere, volano nel silenzio della notte, e costruiscono l'universo dei pensieri dell'indomani.
    Non posso quindi che associarmi all'amico L., che con mirabile capacità di sintesi ha saputo esprimere ciò che, detto con parole mie, sarebbe parso un balbettio timido e privo di incisività: http://www.zerocalcare.it/2012/02/20/insonnia
    --------------------------------
    ...adesso sai cosa rischi! :D

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    1. eh eh, me la sono cercata.
      Però avevo ragione, il commento è spassosissimo.
      Vedo che tu e Juhan siete della stessa scuola, ovvero dei "pessimisti per precauzione".
      Di quelli che... "io sono vecchio, io non ci capisco di 'ste cose, io son peggio qui, son peggio la, sono brutto e cattivo..."
      Da noi si dice: "di quelli che mettono le mani avanti per non cadere di faccia" solo che voi lo fate per un eccesso di precauzione o meglio, perché tanto esibizionisti egocentrici non siete e allora giocate con i contrari e le contraddizioni: sperate di prendere le persone per sfinimento ☺.
      Ma v'ho capito a voi marpioni (almeno credo) e sai che ti dico, io, con la tara dovuta all'età sono uguale, vi sto a ruota o almeno ci provo.

      Detto questo, la parte relativa al "finto" commento è un ottimo esempio di presa per il cu.. fatta con spiccata capacità espressiva e coinvolgente patos emotivo, uno di quei commenti che tutti i blogger vorrebbero ricevere ☺

      PS:
      mi son preso la libertà di scherzare con te e spero si capisca.

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    2. Vedi Marco essere accomunato a Giors mi perplime, orgoglisce, deprime e peggio. Perché non sono all'altezza. E oltretutto le nostre storie sono molto diverse e lui è molto più giovane.
      Come dici tu probabilmente nelle mail ho il primo commento di Giorgio, quello divertente. Ma se l'ha cancellato non è il caso di andarlo a ripescare e se adesso è in un altro mood OK.
      Resto dell'idea che il blog debba essere un salotto dove si discute e quindi ben vengano i commenti e i commentatori vanno coccolati (no, rispettati e ascoltati). Cosa che non trovi sui social-cosi (FB) a parte qualche eccezione. Si può fare in altri modi? suggerimenti?

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    3. Ecco, Bravo Marco, hai centrato la mia personalità, lo sfinimento è il mio fine e la mia fede :)
      Poi renditi conto, circondati per lustri dal sarcasmo di persone come Juhan (cit. "...il primo commento di Giorgio, quello divertente"), come si può diventare!
      Perché sa benissimo che il commento è quello originale, se non l'avesse già letto lo avrebbe comunque intuito, che tanto l'avevo salvato in tiicsti, sapendo che sono pigro e piemontese e robasgheiràservnenagnun.
      E poi l'avevo scritto intorno alle 4:00, ignorando io per primo i saggi consigli del raffinato amico L. :)

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    4. Resta solo da tradurre per i fur'sté: cosa sprecata non serve a nessuno.
      E adesso, via con i commenti sugli altri post, tra un po' ne arriva uno fresco fresco, ancora da txt-are, ma ce l'ho tutto qui.

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    5. @ Juhan
      Perlime ci piace molto ☺
      Se ho capito bene, chiedevi suggerimenti su come e dove recuperare commenti cancellati? Sul feed generale dei commenti del Tamburo.

      @ Giorgio
      Per i miscredenti confermo che quello che hai pubblicato è il commento originale.

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  9. Fuor di metafora, che non ci azzecca niente ma fa sempre bella figura, che bello che quando ho scritto "minoreletteraimaggiorequellospaziodivertenteminorebarraletteraimaggiore" ed è comparso "quello divertente" e non "minoreletteraimaggiorequellospaziodivertenteminorebarraletteraimaggiore"!

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