sabato 2 gennaio 2016

ESA, quelli di Rosetta

Tutti sanno tutto della Nasa, quelli che con la complicità di Stanley Kubrick ci vogliono far credere di essere andati sulla Luna, tanto tempo fa che manco eravate nati voi ggiovani che così non potete testimoniare. Per fortuna c'è Hollywood, per esempio Capricorn One.

OK, ho LOLlato. Anche se c'è il rischio forte di essere preso sul serio. Anche da persone serie, posate, padagne. Ma da adesso in poi sono serio, non leggete prima dell'immagine che segue, nèh!


Ecco adesso un sito 'mericano ne parla, ci racconta com'è nata l'ESA, una delle cose che mi piacciono dell'Europa (dai non voglio sentire le solite kats frasi fatte, siamo appena a inizio anno, non cominciamo così presto).

Intanto il link, ecco qui: Space for Europe and for all humankind: A brief history of the ESA.


Poi una preghiera: tra gli autori del Tamburo c'è chi sa, conosce. Chissà se ...
E anche fuori, tra i miei followati su Facebook, Twitter e altrove, cicappini militanti. Chissà se ...

Chissà se i "chissà" avranno approfondimenti più articolati di "42". Io ci spero, chissà ...

giovedì 13 novembre 2014

Accometata!

Yesssainou! Orribile, veramente.
Ma ho una giustificazione: quando ero piccolo si diceva allunata, davvero. Sì, roba di tanto tempo fa ma dai! è da tanto che non capitava una una cosa così (parei).


Per i posteri, presenti e futuri, a me verrebbe voglia di fare una rassegna, al solito, ma è un solito mooolto insolito. Vado.

Il tweet più bello di tutti, secondo me: Touchdown! My new address: 67P!
È stato retwittato più di 35 mila volte.


Poi ci sono tutti gli altri; che ne dite se faccio l'elenco? Si? OK!

Got my checklist ready for tonight’s Go/NoGo steps

MT @esascience: The night before #cometlanding

Last night’s 3rd Go/NoGo delayed due to problem with lander cold gas system

Final Go/NOGO complete! I We're GO for separation!!!

Ok @Philae2014, I’m getting lined up with #67P, are you ready to jump?

SEPARATION CONFIRMED!

Philae Attempts Comet Nucleus Landing


Viviamo nel futuro

Philae è in volo verso la cometa

Finally! I’m stretching my legs after more than 10 years

Quanto costa Rosetta?

@philae2014’s first postcard just after separation – it’s of me!

Philae, ti seguo anch’io


Here you are in my OSIRIS camera - legs out!

Per anni abbiamo temuto che una cometa ci cadesse in testa ed oggi cadiamo in testa ad una cometa

Philae has touched down on the comet!

TOUCHDOWN for @Philae2014!

RECEIPT OF SIGNAL FROM SURFACE. receiving signals from @Philae2014 on surface of comet #67P/CG

Well done my friend! RT @Philae2014: Touchdown! My new address: 67P!

We're are on the comet!


So @ESA_Rosetta just texted me this selfie saying "I'm on a comet bitches"

Philae ha attraccato

Where is Rosetta today?

Missione Rosetta: per la prima volta un modulo-sonda tocca il suolo di una cometa

Caro @matteorenzi bastano €3.50 per investire nella #ricerca. Ma bisogna farlo!

Some faith in humanity restored

Siamo scesi su una cometa

Descent to a Comet

Randall Munroe ha fatto la telecronaca, meravigliosa. Usare le frecce, notare che le prime immagini Rosetta è molto lontana, praticamente invisibile, qui: xkcd 1446 - Landing

Philae Lands Successfully On Comet

http://www.mantellini.it/2014/11/12/berlusconi-e-una-cometa/

Aggiornamento su #Rosetta il lander #Philae forse è a 1 km da dove doveva atterrare, ha rimbalzato 3 volte. Si sta ipotizzando una manovra per riposizionarlo in modo da poter ricaricare le batterie con i pannelli solari, la batteria durerà ancora 60 ore. Qui e qui e, definitivo, qui.

mercoledì 12 novembre 2014

La buona musica


Mentre aspetto nuove da Philae ne approfitto per qualcosa di completamente differente (cit.).
Che comincio con un'affermazione che se la facesse qualcun altro mi starebbe 'na frisa qui: cosa non è successo ultimamente!
Per dire sono stato diversi giorni senza collegamento e poi ho postato un post (ahemmm...) che non era proprio il massimo e oggi il collegamento è lentissimo, niente diretta per Rosetta.

Ma, appunto, ho ritrovato questo che adesso vado a dirvi. Intanto però prima sappiate che la decisione è di ormai due settimane (circa), nata da un post di Flavio Dioniso, questo: Stefano Bollani a Enjoy Jazz.

Ecco, mi ero detto subito: devo far conoscere a chi (ancora) non conosce la verve (si può dire verve qui, vero? anche perché il blog l'ho 'nizziato io (me), nèh!) di Stefano Bollani ora (finalmente) la conoscerà, se vuole.


Non trascurate Kundera! Forever again Kundera.
OK, chissà il robottino...

lunedì 13 gennaio 2014

Rosetta

Se fossi più ordinato troverei gli appunti volanti che prendo e questo post sarebbe più completo ma sapete com'è. E poi sto seguendo troppe cose. Comunque, ecco.


L'appunto perso (non nel senso di personale, proprio nel senso che non riesco a trovarlo) era sulla ripresa delle esplorazioni spaziali da parte dei 'mericani a cui si uniranno anche gli europei (chissà se noi ne faremo parte? siamo in Europa o la Padania ne è fuori, la storia della Marco Regione Europea è vecchia). Bello, mi piace, ricordo quando ero giovane, Gemini e Apollo, sigh!

Ma sono dell'idea che non dobbiamo essere noi umani a andare in giro, almeno non ancora. Perché non mandiamo dei robot? Prendi i Voyager 1 e 2.

E che dire di Cassini-Huygens (a parte l'imbarazzo di pronunciare il nome completo, dai chiamiamola Cassini e basta).

Potendo scegliere il mio beniamino sarebbe Opportunity ma se fossi un controller avrei da tempo licenziato progettisti e costruttori: doveva durare 90 giorni e va avanti ancora!

OK, ce n'è uno ancora migliore, qualche mese e poi ne parleranno anche Vania De Luca, Magalli, Carlo Conti e Don Matteo. Sì perché Rosetta incontrerà la cometa Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (OK, nome non facilissimo da ricordare ma sempre meglio del lander di Cassini).
Intanto sta andando, ecco la mappa:


E poi meraviglia! E, quando si dice la combinazione: ho il video, cioè ce l'ha YouTube:



Aggiornamento: 
Visto adesso su G+, Wake Up Rosetta!


Amici olandesi
: è tutta una finta per aumentare l'audience so benissimo come si pronuncia Huygens (con accento piemontese, certo).

domenica 3 marzo 2013

Il primo libro di viaggi spaziali

 Non so se avete la fortuna di conoscere il poliedrico GLF, Gianluigi Filippelli. Io l'ho visto dal vivo recentemente ma lo apprezzavo da tempo on teh toobz, Dropsea, e tantissime altre cose, fate che andare a vedere come si presenta su G+.
Uh! vedo che abbiamo parecchi amici in comune.

Dunque dicevo, GLF. La settimana scorsa pubblica un link a un post scovato sul Web (è una sua specialità), io mi segno l'URL e lo metto da parte. E lo dimentico. Fino a oggi che l'ho rintracciato facendo pulizia. E siccome ho già preparato un post per l'altro blog per domani (copiando da un manuale trovato online, certo) mi sono premiato con The First Book of Space Travel.

Strepitoso!

E siamo quasi coetanei, pensa te!
E da piccolo ricordo che libri come questo, cioè disegnati in questo modo, probabilmente non su questo argomento (ricordo che chiesi spiegazioni su Yuri Gagarin e nessuno voleva (sapeva) darmele).

Insomma, per farla breve me lo son letto tutto. Grazie Gianluigi, grazie Jeanne Bendick e Hal Goodwin.

Marte allora aveva i canali, almeno per qualcuno...

Poi, nello stesso mese vedo anche Rocket Ride '77 (PART ONE), Rocket Ride '77 (PART TWO) e UFO Mysteries.

Insomma GLF rockz!

martedì 1 gennaio 2013

2013 - il Viaggio dei Voyagers fra le stelle

35 anni fa e spiccioli, nell'estate del 1977, da Cape Canaveral vennero lanciate le sonde interplanetarie Voyager 1 e 2.



Lo scopo della missione scientifica dei Voyagers era l'esplorazione dei sistemi di Giove e Saturno, e poi, se possibile, Urano e Nettuno. Nel '79 arrivarono a Giove, nell'80 a Saturno; poi si divisero, Voyager 2 visitò Urano e Nettuno, Voyager 1 proseguì verso l'esterno del Sistema alla velocità di 1.500.000 km al giorno.


 I Voyagers sono sonde molto sofisticate, al massimo della tecnologia degli anni '70. La sorgente di energia è data dal decadimento di una carica di Pu238, che genera calore, poi convertito in elettricità. Gli strumenti scientifici sono camere di imaging in varie bande spettrali, magnetometri, contatori di particelle.




Se negli anni '80 eravate nell'età della ragione sicuramente ricordate qualcosa della missione, molto seguita dalla stampa.


La missione fu coronata dal più ampio e spettacolare successo, regalandoci le prime immagini ravvicinate dei pianeti esterni del Sistema Solare e di 48 dei loro satelliti, molti scoperti durante la missione. L'elenco delle scoperte dei Voyagers è così lungo che non provo neppure a riassumere; chi volesse approfondire trova moltissimo materiale qui e qui, che sono i siti di riferimento per seguire la missione; qui trovate le FAQ, davvero interessanti. Basta dire che le nostre conoscenze sul Sistema Solare sono state rivoluzionate da queste due missioni. Ecco Voyager 1 prima del lancio, nel '77:




Quello che non tutti sanno è che 35 anni e mezzo dopo il lancio i due Voyagers sono ancora operativi; in particolare, Voyager 1 è la sonda spaziale più lontana dalla terra, ed è il primo manufatto umano che lascierà per sempre il Sistema Solare, entrando di fatto nello spazio interstellare. Ora, la data è epocale, e merita un pò di approfondimento e di riflessione.

Cosa significa lasciare il Sistema Solare? Il nostro Sole irradia nello spazio luce e calore, ma anche una corrente di particelle detto vento solare. Queste particelle si portano dietro il campo magnetico del Sole. Il campo magnetico protegge l'interno del Sistema da una parte dei raggi cosmici, di origine galattica o estragalattica che siano. Dato che il Sole non è certo immobile, ma ruota attorno al centro galattico, nel suo movimento attraverso i gas ed i campi magnetici della Galassia produce una specia di onda di prua, dove il campo magnetico del Sole lascia il posto a quello galattico.Questa zona di influenza del Sole, ipotizzata ma mai misurata, è detta eliosfera.


Bene, Voyager 1 al momento si trova attualmente a 18,5 miliardi di km, ovvero oltre 123 volte la distanza Terra-Sole (detta Unità Astronomica). Le onde radio emesse da Voyager 1 impiegano 17 ore e 5 minuti a raggiungere la Terra. Nonostante questa spaventosa distanza la sonda è viva, alcuni strumenti funzionano (in particolare magnetometri e contatori di particelle), mantiene l'assetto e comunica con la Terra. La potenza della radio di bordo dei Voyagers è di pochi watt; vi lascio immaginare quali siano le difficoltà nel mantenimento del contatto.

Negli ultimi mesi i ricercatori che seguono Voyager 1 si sono accorti che il conteggio dei raggi cosmici e la direzione ed intensità del campo magnetico stanno rapidamente cambiando. La spiegazione probabile è che Voyager 1 stia lasciando l'eliosfera, e stia entrando in ragioni sconosciute, ove viene meno l'influenza diretta del Sole: lo spazio interstellare, appunto. Trovate i dati ed i dettagli qui


Ecco perchè le missioni Voyager sono importanti. Esse sono un tributo alla capacità di immaginazione e di realizzazione di tema di scienziati, ingegneri e tecnici che hanno saputo concepire, costruire e lanciare strumenti in grado di funzionare 40 anni nelle profondità del cosmo. Molti membri del tem originale sono ancora attivi, e fra loro Ed Stone (responsabile scientifico) e Susan Dodd, responsabile NASA del progetto, che qui ricevono un premio dalla rivista Popular Mechanics.


Mi mancano gli aggettivi per descrivere l'ammirazione che desta in me il raggiungimento di così alti risultati, all'apice di carriere quarantennali. In più, da italiano abituato alle nostre gerarchie  mi stupisce che le persone che hanno fatto tutto questo fossero davvero giovani. Ed Stone aveva 41 anni alla data del lancio, e divenne responsabile scientifico della missione a 36 anni, avendo già alle spalle una carriera di tutto rispetto nell'esplorazione spaziale. Suzie Dodd entrò nel progetto più tardi, nell'84, e all'epoca aveva meno di trent'anni. Lo stesso di può dire di altri membri del team originale.
Loro possono forse permettersi di avere un curriculum vitae brevissimo: "I worked on Voyagers". Brrr. Sono le persone che hanno costruito e fanno funzionare i nostri primi messaggeri fra le stelle.

Per cui, Godsped Voyagers! Per il 2013 e per tutti gli anni a venire.


(Ulteriori considerazioni. Prima dei Voyager le lune di Saturno erano nove; oggi circa 62. Una volta aspettavamo ansiosi l'uscita di LeScienze (ma anche L'Astronomia, e Coelum) e oggi i siti NASA offrono tutto e di più. Una volta mi collegavo via modem al Celestial BBS di T.S.Kelso per avere le foto della NASA... e sbavare su quelle di Giove e Saturno. Tempora mutantur, nos et mutamur in illis - non bisogna perdersi nel passato).