martedì 17 maggio 2016
Al Saloon - 3
Sempre sul Salone del Libro, appena finito, altra puntata.
Ma tutta roba di un concittadino (io continuo a considerarmi torinese, torinese di Piobesi) fotografo che rockz come poki, molto più di assay ☺ il nome del quale lo lascio (allegria! (cit.)) come quiz.
Anche la foto lì sopra è sua. Adesso pubblico e gli mando un msg; se del caso scancello tutto per cui vi conviene (forse) davvero leggere subito questo post e fare click su tutti gli URLs. In alternativa --opzione consigliata in ogni caso-- followarlo su Twitter.
Salone del Libro Torino - Greatest Hits
Un due tre, la Peppina fa il caffè
oops! non so come continuare e allora riparto con una canzoncina da cantare per riscaldarsi attendendo l'autobus quando fa freddo, funziona (credo) anche se non si è al Pont Neuf.
Un deux trois quand il fait froid
Quatre cinq six comme exercice
Sept huit neuf sur le pont Neuf
Dix onze douze chantons ce blues :
Un deux trois quand il fait froid…
Presa qui. Notare che è ricorsiva; finisce quando finalmente arriva il pullman ☺
domenica 15 maggio 2016
Al Saloon - 2
Sono in ritardo con la relazione sul Salone del Libro, ma se vi sbrigate riuscite ancora a farci un salto, dai.
Ci sarebbero tante --troppe-- cose da dire, anche se ne ho viste solo poche. Ma mi sa che non vi racconterò nemmeno quelle. Col tempo leggerò i libri acquistati e, forse, recensirò (nota per l'AD: visto che ho resistito alla tentazione trollica e non ho scritto "recinterò"?).
Per intanto una constatazione topologica: il Lingotto è adiacente alla torre della Regione (prossimamente, la stanno ultimando), guarda qua:
No, non è che pende, è che io faccio quel che sonobuono capace (AD, visto anche qua) ma sapete com'è; siamo a Torino, mica a Pisa!
Visti i nuvoloni? Ero senza ombrello; panico. Ma finito tutto bene, la pioggia ha aspettato la notte.
Adesso un tuffo nel passato, conintro perso introduzione conseguente a ricordi personali. Quando ho cominciato a lavorare con il 'puter (il Pr1me, Giòrs se mi legge può confermare) i giovani picchiavano sulla tastiera con molto vigore. La stessa cosa continuavano a farla per decenni certi non più giovanissimi, che dovevano aggiornarsi a ritmi umani. Perché? potrebbe domandarsi qualcuno; ecco per queste:
C'è ancora chi la usa, ecco Walter:
mi sento in colpa per averlo incontrato tardi, avevo già finito tutti i $oldi ☹. Gira l'Italia con la macchina per scrivere, creando al volo poesie, capace che prima o poi lo trovate; interagite è davvero OK ☺
Per intanto lo trovate su Facebook, qui e qui.
Ci sarebbero tante --troppe-- cose da dire, anche se ne ho viste solo poche. Ma mi sa che non vi racconterò nemmeno quelle. Col tempo leggerò i libri acquistati e, forse, recensirò (nota per l'AD: visto che ho resistito alla tentazione trollica e non ho scritto "recinterò"?).
Per intanto una constatazione topologica: il Lingotto è adiacente alla torre della Regione (prossimamente, la stanno ultimando), guarda qua:
No, non è che pende, è che io faccio quel che sono
Visti i nuvoloni? Ero senza ombrello; panico. Ma finito tutto bene, la pioggia ha aspettato la notte.
Adesso un tuffo nel passato, con
C'è ancora chi la usa, ecco Walter:
mi sento in colpa per averlo incontrato tardi, avevo già finito tutti i $oldi ☹. Gira l'Italia con la macchina per scrivere, creando al volo poesie, capace che prima o poi lo trovate; interagite è davvero OK ☺
Per intanto lo trovate su Facebook, qui e qui.
venerdì 13 maggio 2016
Al Saloon - 1
Ci sono stato ieri, da mezzogiorno alle 5. Poi sono crollato: ***OVERFLOW***
Siccome che ho fatto esperienza qualche consiglio:
- la cosa più importante sono le scarpe;
- fa caldo, specie quando vi fermate la leggere l'indice e sfogliare il libro che la tua libreria non ha e se lo ordini poi non puoi prenderlo; non è che ho letto interi capitoli ma mi è capitato di destare l'attenzione degli addetti (preparatissimi, importati --temporaneamente da fuori);
- attenti alle scuole, specie quelle dove gli scolari sono accompagnati anche da mamme a suporto delle maestre: travolgono tutti e tutto. Se le vedete da lontano entrate nello stand più vicino altrimenti rannicchiatevi in un angolo, se disponibile, o contro il muro; questione di pochi istanti;
- non ce la farete a fare tutto quello che vorreste, fatevi una lista --come nella foto-- aiuta.
Oggi sono in fase di recupero, questa è solo la prima puntata.
L'avvenimento di ieri era una cosa molto seria, del CNR, questa: Comics&Science.
Bravi tutti! Silver lo facevo più vecchio, ma è überOK, come tutti quelli che sono nella foto
Un ricco premio a chi indovina tutti i nomi; anzi no --troppo facile.
Adesso chi ha intenzione di acquistare il prezioso terzo volume della serie Comics&Science, edita dal CNR chiuda gli oggi perché svelo la soluzione della conferenza:
Aggiornamento: c'è tutto il video online, qui.
OK, quelli che hanno gli oggi chiusi possono riaprirli.
Ho quasi finito ma prima una cosa personale che aspettavo da tanto tempo (almeno dal 2011):
✼✼✼ ☺ ✼✼✼
sabato 31 maggio 2014
Rendiconti #SalTo14 - 7: chronomystery su Davide La Rosa
Oggi un argomento difficile, anzi difficilissimo, difficilissimissimo.
Devo parlarmi di un libro che di per se stesso vale il post ma anche del suo autore e questa è la parte difficile (per i superlativi vedi sopra, non vorrei sembrare ripetitivo).
Allora il libro è presto detto, il titolo è quello che c'è nell'immagine. Il libro invece un sakko di pagine (non numerate, atz!) varrebbe molto di più dei 12 €uri che vi chiedono, pieno di figure, disegnate con il solito style personale di Davide, eccone qualcuna:
Non ve lo racconto, niente spoiler, compratelo, mi ringrazierete.
Davide la sa lunga, mi ero preparato un elenco di domande da fargli, anzi eccone qualcuna:
Purtroppo ho un vuoto di memoria, sapete, una certa età, la Zheimer e quant'altro. Anzi proprio non ricordo di averlo visto. Ma nella fotocamera ho trovato questa:
Mystero! Mysteryouso. Assay.
Devo parlarmi di un libro che di per se stesso vale il post ma anche del suo autore e questa è la parte difficile (per i superlativi vedi sopra, non vorrei sembrare ripetitivo).
Allora il libro è presto detto, il titolo è quello che c'è nell'immagine. Il libro invece un sakko di pagine (non numerate, atz!) varrebbe molto di più dei 12 €uri che vi chiedono, pieno di figure, disegnate con il solito style personale di Davide, eccone qualcuna:
Non ve lo racconto, niente spoiler, compratelo, mi ringrazierete.
Davide la sa lunga, mi ero preparato un elenco di domande da fargli, anzi eccone qualcuna:
- ma tu cosa fai nel mondo reale 1.0 in quel di Como (MI) o dintorni quando non disegni?
- come mai inquadri sempre una lampada completa di relativo portalampada ma non dici mai (mai una volta!) che è dell'Ikea?
- nella firma vedo chiaramente λ (lambda per chi non ha fatto il classico o quel giorno non c'era): ci racconteresti qualcosa sulle funzioni anonime e, sempre se vuoi, sulla programmazione funzionale?
Purtroppo ho un vuoto di memoria, sapete, una certa età, la Zheimer e quant'altro. Anzi proprio non ricordo di averlo visto. Ma nella fotocamera ho trovato questa:
Mystero! Mysteryouso. Assay.
giovedì 29 maggio 2014
Rendiconti #SalTo14 - 6: io fotoreporter
Sempre dal Salun, lo so che è finito da tempo ma mica butto via la roba che ho raccolto. Anche in considerazione che ci ho investito ben 10 €uri (dieci, a proposito: ce li teniamo, anzi ne vorremmo di più).
Subito all'ingresso incontro il mio Virgilio[1], qui è mentre sta pensando di svaligiare lo stand più bello[2].
Ma prima mi ha fatto questa foto:
Sì,inkat accigliato, poi ho scoperto il perché: lo sfondo, atz!
Ma la Tamarra era in buona compagnia, eccone una piccola rassegna[3]
Sì, avete ragione voi. Cioè l'avreste se non stessi LOLlando. Mica c'erano solo questi, anzi tutt'altro.
Come vedrete presto se mi seguirete, per esempio devo ancora parlarvi di Davide. Restate sintonizzati, volendo.
[1] Non so cosa voglia dire ma me l'ha consigliata uno che ha fatto il classico, dev'essere qualcosa di fine.
[2] Sempre lui, tutti gli anni; bello sia per com'è fatto lo stand che per i libri contenuti. E davvero i/le standisti/e vengono da Palermo e sono proprio loro. Purtroppo ho dimenticato il nome, un 'iutino?
[3] Non esaustiva, se non vi comportate bene continuo, nèh!
Subito all'ingresso incontro il mio Virgilio[1], qui è mentre sta pensando di svaligiare lo stand più bello[2].
Ma prima mi ha fatto questa foto:
Sì,
Ma la Tamarra era in buona compagnia, eccone una piccola rassegna[3]
Sì, avete ragione voi. Cioè l'avreste se non stessi LOLlando. Mica c'erano solo questi, anzi tutt'altro.
Come vedrete presto se mi seguirete, per esempio devo ancora parlarvi di Davide. Restate sintonizzati, volendo.
[1] Non so cosa voglia dire ma me l'ha consigliata uno che ha fatto il classico, dev'essere qualcosa di fine.
[2] Sempre lui, tutti gli anni; bello sia per com'è fatto lo stand che per i libri contenuti. E davvero i/le standisti/e vengono da Palermo e sono proprio loro. Purtroppo ho dimenticato il nome, un 'iutino?
[3] Non esaustiva, se non vi comportate bene continuo, nèh!
lunedì 19 maggio 2014
Rendiconti #SalTo14 - 5: Zerocalcare
Oggi post impegnativo. Perché sto affrontando uno dei grandi autori contemporanei, anche se sono consapevole di non avere il background culturale necessario --per niente. Perdonate le eventuali imprecisioni e, lo dico fin d'ora, benvenuti i commenti, correzioni e emendamenti.
Zero è di Roma, ma non la Roma che fanno vedere in TV, non quella Ladrona che piace tanto alla Lega che l'ha adottata e fatta propria, non a quella di Papafrancesco™, non quella di Silvio e delle sue adunate da 30 €uri e un panino, due se sventoli la bandiera, non quella del concerto del 1° maggio, no una borgata che non dev'essere molto diversa dalle Vallette, è anche lei famosa per il carcere: Rebibbia (regna!).
Rebibbia è la patria di Zero e dei suoi amici, Cinghiale e Secco in particolare. Al gruppo si è unita Katja, venuta da fuori --scopriremo verso la fine come e perché-- ma perfettamente integrata.
Il romanzo descrive le avventure dei nostri eroi che devono abbandonare il quartiere ormai completamente conquistato dagli zombies.
Sapete che non sono il tipo che si mette a spoilerare, per niente, anzi il post vuole trasmettere il messaggio che tredici €uri per queste quasi 100 pagine sono un affare. Domanda per me: dodici (4° libro di Zerocalcare) fa 13 €uri, matematicamente come si formula la cosa?
Ok, tornando a noi e sempre nell'ottica di non raccontarvi la trama (e le sottotrame, è parecchio articolato) me la cavo con un paragone: avete presente l'Iliade? Io non tanto, mica ho fatto il classico, atz! ma siamo lì. Solo che i nostri non sono dalla parte deigrechi greci achei, dall'altra, quella opposta; ma l'ambiente è quello.
Proprio come per Omero ci sono continui riferimenti che vorresti saperne di più, l'alimentazione, il web (non sapevo niente (nada, zilch) dei fora (plurale di forum, nèh, neutro di seconda) femminili di cucina) o delle abitudini alimentari.
Ci sono difficoltà linguistiche, per "daje" e "sticazzi" ci arrivo ma poi andiamo sul difficile: "eccallà". Ci sono i rifermenti filosofici: Locke, Engels et al. --atz! il classico (turna!).
Ci sono rifermenti ai capolavori mondiali della letteratura manga e comics del secolo scorso, sono impreparato anche lì.
Uh! non manca neanche l'Armadillo, in una scena tragica riguardante lo stesso Zero.
Gli zombies e la Zombocalypse, dice la mia amica L. (neanche lei ha fatto il classico ma non l'ha fatto stando fuori) che rappresentano la paura della morte e del Doomsday (the end is nigh, nèh!). A me piacerebbe di più la Robocalypse, legata alla paura di perdere il lavoro. Chissà... In fondo anche Omero ha scritto due libri (Ok, per Zero sarebbe l'ennesimo, sapeste cosa sta facendo!). E daje! lo so che Omero non era mica lui, vero che non ho fatto il classico ma insomma, la Wiki, p.es.
'Na cosa perso, per finire: quando Zero fa i disegnetti c'è sempre la fila. Io sono arrivato quando la fila era ufficialmente chiusa, Bao ha predisposto l'apposito cartello. Ma una dedica veloce me l'ha fatta comunque. Come ne ha fatta un'altra a un altro ritardatario. Zero, detto tra noi, rockz! anche in quel senso.
Adesso abbandono il buon senso e gli mando un tweet, non per lui, è importante per me.
Zero è di Roma, ma non la Roma che fanno vedere in TV, non quella Ladrona che piace tanto alla Lega che l'ha adottata e fatta propria, non a quella di Papafrancesco™, non quella di Silvio e delle sue adunate da 30 €uri e un panino, due se sventoli la bandiera, non quella del concerto del 1° maggio, no una borgata che non dev'essere molto diversa dalle Vallette, è anche lei famosa per il carcere: Rebibbia (regna!).
Rebibbia è la patria di Zero e dei suoi amici, Cinghiale e Secco in particolare. Al gruppo si è unita Katja, venuta da fuori --scopriremo verso la fine come e perché-- ma perfettamente integrata.
Il romanzo descrive le avventure dei nostri eroi che devono abbandonare il quartiere ormai completamente conquistato dagli zombies.
Sapete che non sono il tipo che si mette a spoilerare, per niente, anzi il post vuole trasmettere il messaggio che tredici €uri per queste quasi 100 pagine sono un affare. Domanda per me: dodici (4° libro di Zerocalcare) fa 13 €uri, matematicamente come si formula la cosa?
Ok, tornando a noi e sempre nell'ottica di non raccontarvi la trama (e le sottotrame, è parecchio articolato) me la cavo con un paragone: avete presente l'Iliade? Io non tanto, mica ho fatto il classico, atz! ma siamo lì. Solo che i nostri non sono dalla parte dei
Proprio come per Omero ci sono continui riferimenti che vorresti saperne di più, l'alimentazione, il web (non sapevo niente (nada, zilch) dei fora (plurale di forum, nèh, neutro di seconda) femminili di cucina) o delle abitudini alimentari.
Ci sono difficoltà linguistiche, per "daje" e "sticazzi" ci arrivo ma poi andiamo sul difficile: "eccallà". Ci sono i rifermenti filosofici: Locke, Engels et al. --atz! il classico (turna!).
Ci sono rifermenti ai capolavori mondiali della letteratura manga e comics del secolo scorso, sono impreparato anche lì.
Uh! non manca neanche l'Armadillo, in una scena tragica riguardante lo stesso Zero.
Gli zombies e la Zombocalypse, dice la mia amica L. (neanche lei ha fatto il classico ma non l'ha fatto stando fuori) che rappresentano la paura della morte e del Doomsday (the end is nigh, nèh!). A me piacerebbe di più la Robocalypse, legata alla paura di perdere il lavoro. Chissà... In fondo anche Omero ha scritto due libri (Ok, per Zero sarebbe l'ennesimo, sapeste cosa sta facendo!). E daje! lo so che Omero non era mica lui, vero che non ho fatto il classico ma insomma, la Wiki, p.es.
'Na cosa perso, per finire: quando Zero fa i disegnetti c'è sempre la fila. Io sono arrivato quando la fila era ufficialmente chiusa, Bao ha predisposto l'apposito cartello. Ma una dedica veloce me l'ha fatta comunque. Come ne ha fatta un'altra a un altro ritardatario. Zero, detto tra noi, rockz! anche in quel senso.
Adesso abbandono il buon senso e gli mando un tweet, non per lui, è importante per me.
sabato 17 maggio 2014
Rendiconti #SalTo14 - 4: Amedeo Balbi
No, non l'ho incontrato. Era a Torino e un po' ci speravo ma la sua relazione l'ha tenuta il giovedì. È la seconda volta che lo manco, peccato, ma prima o poi...
Cercatori di Meraviglia non l'avevo ancora preso proprio per il caso di incontrarlo, ma ok, sarà per il prossimo.
Anche perché Amedeo è poliedrico (si può dire poliedrico in questo blog? anche se non se ne sa il significato? ok, provo, caso mai l'AD interverrà). Dopo gli schizzi veloci di Seconda Stella a Destra e l'impegnativo Il Buio Oltre le Stelle --ne ho parlato qui-- oggi ci propone le storie di grandi scienziati curiosi del mondo (cit. sua, è il sottotitolo del libro).
In 250 pagine ci racconta Galileo e il metodo, Newton e la gravità (attenzione: caduta mele), Faraday et al. e l'elettricità, Carnot et al. e la termodinamica, Michelson, Einstein con luce e campi e infine il trionfo della teoria atomica, Curie, Rutherford &co.
Ecco, ho barato: i personaggi sono molti di più, prendi Maxwell, per dire, dovevo citarlo assolutamente. Una nota per i geek à la mode: nell'indice analitico c'è Marconi ma manca Tesla. Ma è l'unica osservazione che posso fare per non sembrare troppo positivo.
Amedeo sa scrivere molto bene, dovreste saperlo già dal suo blog Keplero, dai libri precedenti e dai video, uno dei quali lo trovate sul post citato.
Sono convinto che se le ragazze e i ragazzi leggono questo libro da piccoli (suggerimento: sarebbe un ottimo regalo per il compleanno, la promozione e ogni altra occasione, anche per il terzo giovedì del mese) poi sapranno scegliere meglio il liceo. Forse, probabilmente, anzi quasi sicuramente.
Adesso un messaggio personale per Amedeo: io ho approfittato di un raffreddore e ho letto il libro tutto in una volta. E adesso aspetto il prossimo. Nèh!
Cercatori di Meraviglia non l'avevo ancora preso proprio per il caso di incontrarlo, ma ok, sarà per il prossimo.
Anche perché Amedeo è poliedrico (si può dire poliedrico in questo blog? anche se non se ne sa il significato? ok, provo, caso mai l'AD interverrà). Dopo gli schizzi veloci di Seconda Stella a Destra e l'impegnativo Il Buio Oltre le Stelle --ne ho parlato qui-- oggi ci propone le storie di grandi scienziati curiosi del mondo (cit. sua, è il sottotitolo del libro).
In 250 pagine ci racconta Galileo e il metodo, Newton e la gravità (attenzione: caduta mele), Faraday et al. e l'elettricità, Carnot et al. e la termodinamica, Michelson, Einstein con luce e campi e infine il trionfo della teoria atomica, Curie, Rutherford &co.
Ecco, ho barato: i personaggi sono molti di più, prendi Maxwell, per dire, dovevo citarlo assolutamente. Una nota per i geek à la mode: nell'indice analitico c'è Marconi ma manca Tesla. Ma è l'unica osservazione che posso fare per non sembrare troppo positivo.
Amedeo sa scrivere molto bene, dovreste saperlo già dal suo blog Keplero, dai libri precedenti e dai video, uno dei quali lo trovate sul post citato.
Sono convinto che se le ragazze e i ragazzi leggono questo libro da piccoli (suggerimento: sarebbe un ottimo regalo per il compleanno, la promozione e ogni altra occasione, anche per il terzo giovedì del mese) poi sapranno scegliere meglio il liceo. Forse, probabilmente, anzi quasi sicuramente.
Adesso un messaggio personale per Amedeo: io ho approfittato di un raffreddore e ho letto il libro tutto in una volta. E adesso aspetto il prossimo. Nèh!
giovedì 15 maggio 2014
Rendiconti #SalTo14 - 3: Beppe Beppetti
Chi non s'incontra al Salone! Anche Beppe Beppetti, aveva detto che c'era e io ci sono passato alle tre e l'ho trovato !!!WoW!!!
Disponibilissimo. Adesso ve lo presento, ecco:
Uno dei due nella foto; per ragioni di privacy non posso dirvi se è quello di sinistra o quello di destra. Ma è quello che sa disegnare, è il suo mestiere.
Notare la signora di Add Editore giustamente preoccupata, forse prevede il futuro, dopo la foto ho fatto cadere una pila di libri.
Beppe lo potete seguire sul suo blog, Beppe Beppetti - Parole e Immagini, è un illustratore; saprebbe fare anche fumetti ma non lo fa abitualmente, solo vignette volanti. Oggi per esempio vi racconta Godzilla in tre secondi. A me ha fatto questo:
Dadgad, il suo personaggio più conosciuto. E pensa te che io fino alle 3 di domenica scorsa Beppe me lo immaginavo così.
Grazie Beppe! nèh!
Disponibilissimo. Adesso ve lo presento, ecco:
Uno dei due nella foto; per ragioni di privacy non posso dirvi se è quello di sinistra o quello di destra. Ma è quello che sa disegnare, è il suo mestiere.
Notare la signora di Add Editore giustamente preoccupata, forse prevede il futuro, dopo la foto ho fatto cadere una pila di libri.
Beppe lo potete seguire sul suo blog, Beppe Beppetti - Parole e Immagini, è un illustratore; saprebbe fare anche fumetti ma non lo fa abitualmente, solo vignette volanti. Oggi per esempio vi racconta Godzilla in tre secondi. A me ha fatto questo:
Dadgad, il suo personaggio più conosciuto. E pensa te che io fino alle 3 di domenica scorsa Beppe me lo immaginavo così.
Grazie Beppe! nèh!
mercoledì 14 maggio 2014
Rendiconti #SalTo14 - 2: Douglas Hofstadter e le traduzioni
Volevo tenerlo per ultimo questo post ma non ce la faccio. Continua a saltarmi in mente, a tradimento, io tento di pensare ad altro ma niente, mi arrendo.
Domenica alle 13 al Salone c'è stato una lezione del professor Douglas Hofstadter. Ambitissima, c'era una coda che non vi dico e io sono stato uno degli ultimi che è riuscito a entrare. È andata male a Marco Delmastro, lui saprebbe raccontarvi meglio, escluso per sei persone. È entrato Paolo Alessandrini, dice che poi ve ne parla, spero di non dire le stesse cose che dirà (meglio) lui.
Brevissima presentazione e via. Un segreto segretissimo: Douglas è italiano. Altrimenti com'è possibile che riesca a parlare così bene l'italiano? Però un altro segreto: Douglas è anche francese. Altrimenti com'è possibile che riesca a parlare così bene il francese. Poi, certo, è 'mericano 100%, come Li'l Abner (qualcuno lo ricorda?).
Ha parlato per un'ora (sembra, ma sapete la relatività) anticipandoci qualcosa che troverete in libreria quanto prima. Milletrecento pagine che in versione originale hanno il titolo Le Ton beau de Marot: In Praise of the Music of Language, 1997.
Ma non ci ha detto tutto, anzi si è concentrato su una poesia francese del '500 (credo, scopritelo voi, basta wikipedare per Clément Marot).
Avendo googlato ve la mosto, è questa:
Ma mignonne,
Je vous donne
Le bon jour;
Le séjour
C’est prison.
Guérison
Recouvrez,
Puis ouvrez
Votre porte
Et qu’on sorte
Vitement,
Car Clément
Le vous mande.
Va, friande
De ta bouche,
Qui se couche
En danger
Pour manger
Confitures;
Si tu dures
Trop malade,
Couleur fade
Tu prendras,
Et perdras
L’embonpoint.
Dieu te doint
Santé bonne,
Ma mignonne.
Musicale, quasi una filastrocca, davvero una gran cosa aver studiato francese da piccolo, sapete, Françoise Hardy (merci!), (nèh!).
Ok, poi vi dirà lui ma la musicalità la vedo anch'io e quindi manco ve lo sto a dire.
Invece Doug ha provato a tradurla in inglese. Rispettando tutta una serie di vincoli come la rima, il numero di righe e di sillabe. E poi ha coinvolto tutti quelli con cui veniva a contatto
Ecco, la lezione è stata la recita e l'esame delle traduzioni, italiano, francese e inglese appunto.
E poi, da cosa nasce cosa, ci sono state intrusioni, per esempio La Piccina Commedia, suddivisa in tre cantici, certo.
Il tempo è volato, il pubblico credo fosse composto prevalentemente da traduttori (ok, confesso che sto facendo un'inferenza bayesiana, basandomi su un campione di due persone, una delle quali nell'immagine in alto), nessuna menzione del GEB.
C'è tempo per due domande del pubblico. La seconda me la sono persa perché stavo prendendo appunti per la prima:
"Abbiamo visto tante traduzioni, qual è quella giusta?"
Nella risposta una citazione che uso spesso (e spesso a sproposito) anch'io:
"Non so dirlo in italiano, e d'altronde Mao l'ha detta in inglese vero: Let a hundred flowers bloom"
Non so se posso osare, ma tanto mica lo legge questo blog, in realtà il Grande Timoniere della Rivoluzione ha detto: "百花齐放".
lunedì 12 maggio 2014
Rendiconti #SalTo14 - 1: Alessandrini, Barozzi, Codogno, Liberti et al.
Ieri sono stato al Salone del Libro, #SalTo14. Raccolto parecchio materiale, mi sa che vi sorbirete, volendo, parecchi post di cui questo è il primo.
Potrei banalmente fare una cronaca rispettando la sequenza temporale, partendo dagli inconvenienti successi già alla biglietteria e raccontandovi che all'ingresso ho incontrato subito il Popinga (o dovrei dire Barozzi?). E invece no: saltabecco avanti e indietro sulla linea temporale manco fossi Doctor Who o Kirchhoff[1]. I post seguiranno un ordine che, a dirla tutta, non so quale sia. Ok?
Allora comincio dalle 3:30 del pomeriggio quando decido che devo proprio andare a farla (posso dire pipì, vero). No perché tra mezz'ora sarebbe cominciata la presentazione dei blogger riportati nel titolo[5], con i nomi che usano le loro mamme; poi nei blog --tranne uno-- loro ne usano altri, lasciati come kwitz per il lettore volonteroso.
I servizi igienici sono all'esterno dei padiglioni, in strutture mobili e, si suppone, temporanee, proprio come l'anno scorso. Mi reco nel più vicino e trovo due sorprese:
Il murale[2] raffigurato in figura; chi sono i Sauri? Mystero; o sono io a non sapere?
Inoltre il pavimento è coperto da mezzo cm d'acqua, c'è il tubo dello sciacquone che perde, passiensa, decido di tirare l'acqua quando già sto uscendo; poi ho fatto un giretto fuori per asciugare le suole delle scarpe.
Al rientro scopro di essere proprio nella zona della Sala Blu. Ora, non so voi ma per me "sala blu" suona molto simile a "book<< to the future" e così ho commesso un errore che poteva avere conseguenze traumatiche. C'era una fila lunga quasi come quella mattutina per Hofstadter[1]. Mi accodo alla coda che si allunga dopo di me. Poi però sento le due signore davanti a me che continuano a ripetere parole strane: Rodotà, Zagrebelsky e cose simili. Non è che si possono interrompere così persone sconosciute, e anche orecchiare non so se sia tanto accettabile moralmente. Ma approfittando di una pausa mi faccio coraggio e chiedo. Ho sbagliato fila! Sala Blu l'avevo segnato per dopo, alle 5, che comunque poi non ci sono andato.
Panico, cerco sulla mappa la location corretta e ci vado di corsa, travolgendo centinaia di visitatori. Niente coda, anzi è uno spazio aperto, dentro ci sono posti vuoti mi siedo. Parla una signora di Laterza, stanno per approdare nel mondo degli ebook; mi appunto la frase "una volta, quando l'universo degli autori quasi coincideva con quello dei lettori..." (non so a che epoca si riferisse). Poi passa la parola ai giovani che gestiranno questa robbawwebb. Non ci ho capito niente![3]. Commenti moderati ma come, e da chi, e quanto rapidamente, e quanto costa? Ok, sta per finire e i posti liberi aumentano.
Poi improvvisamente entrano loro, accompagnati dalla signora Fortykey che introduce brevemente e passa la parola al capo della missione, .mau. (qui nelle vesti di Maurizio Codogno).
Il quale molto professionalmente introduce e passa la parola a Popinga, qui in veste di Marco Fulvio Barozzi (MFB). MFB esordisce dicendo che potrebbe parlare del suo ebook ma invece ci parlerà di quello di Mr. Palomar (che sarebbe poi Paolo Alessandrini, seduto alla sua sinistra). Breve, preciso e compendioso ripassa la parola a .mau. Che lancia Paolo, dopo un intermezzo che ci sono già altri ebook non accomagnati dagli autori (Roberto Zanasi, Zar p.es.) e poi Peppe Liberti e poi ...
Non so se avevano fatto prove prima ma l'ora è volata. E lo spazio era affollato. Bravi[4].
Li avevo già notati ma dopo ho interagito con i conoscenti: il CICAP rappresentato da Mautino, Bagnasco e Ferrero[5] e Marco Delmastro.
A proposito ci sono novità Oops! dice che ve le dice lui sul suo blog.
Vengo presentato anche a Carlo Cinato di Parolata, anche lui di Torino. No, non è nobile Parolata è il blog, andate a vederlo.
Merita un post tutto per lui. Volontari? O vado io?
Insomma, venuto proprio bene. Oops! già detto.
Un'ultima cosa che mi preme di dirvi subito anche se il post è già parecchio lungo: se decideste di comprare una borsa di quelle con la cinghia lunga per portarla a spalla fate attenzione. Quelle con la scritta Wampum®jeans vi lasciano mettere facilmente le cose dentro ma poi è difficile ritrovarle: ho un testimone di quello che dico, il Barozzi.
1. Questo risulterà chiaro se seguirete i prossimi post.
2. Se è singolare non si usa la S finale vero? O si deve dire un elemento appartenente alla classe dei murales?
3. Nada, zilch.
4. Anzi bravissimissimi.
5. In ordine alfabetico.
Potrei banalmente fare una cronaca rispettando la sequenza temporale, partendo dagli inconvenienti successi già alla biglietteria e raccontandovi che all'ingresso ho incontrato subito il Popinga (o dovrei dire Barozzi?). E invece no: saltabecco avanti e indietro sulla linea temporale manco fossi Doctor Who o Kirchhoff[1]. I post seguiranno un ordine che, a dirla tutta, non so quale sia. Ok?
Allora comincio dalle 3:30 del pomeriggio quando decido che devo proprio andare a farla (posso dire pipì, vero). No perché tra mezz'ora sarebbe cominciata la presentazione dei blogger riportati nel titolo[5], con i nomi che usano le loro mamme; poi nei blog --tranne uno-- loro ne usano altri, lasciati come kwitz per il lettore volonteroso.
I servizi igienici sono all'esterno dei padiglioni, in strutture mobili e, si suppone, temporanee, proprio come l'anno scorso. Mi reco nel più vicino e trovo due sorprese:
Il murale[2] raffigurato in figura; chi sono i Sauri? Mystero; o sono io a non sapere?
Inoltre il pavimento è coperto da mezzo cm d'acqua, c'è il tubo dello sciacquone che perde, passiensa, decido di tirare l'acqua quando già sto uscendo; poi ho fatto un giretto fuori per asciugare le suole delle scarpe.
Al rientro scopro di essere proprio nella zona della Sala Blu. Ora, non so voi ma per me "sala blu" suona molto simile a "book<< to the future" e così ho commesso un errore che poteva avere conseguenze traumatiche. C'era una fila lunga quasi come quella mattutina per Hofstadter[1]. Mi accodo alla coda che si allunga dopo di me. Poi però sento le due signore davanti a me che continuano a ripetere parole strane: Rodotà, Zagrebelsky e cose simili. Non è che si possono interrompere così persone sconosciute, e anche orecchiare non so se sia tanto accettabile moralmente. Ma approfittando di una pausa mi faccio coraggio e chiedo. Ho sbagliato fila! Sala Blu l'avevo segnato per dopo, alle 5, che comunque poi non ci sono andato.
Panico, cerco sulla mappa la location corretta e ci vado di corsa, travolgendo centinaia di visitatori. Niente coda, anzi è uno spazio aperto, dentro ci sono posti vuoti mi siedo. Parla una signora di Laterza, stanno per approdare nel mondo degli ebook; mi appunto la frase "una volta, quando l'universo degli autori quasi coincideva con quello dei lettori..." (non so a che epoca si riferisse). Poi passa la parola ai giovani che gestiranno questa robbawwebb. Non ci ho capito niente![3]. Commenti moderati ma come, e da chi, e quanto rapidamente, e quanto costa? Ok, sta per finire e i posti liberi aumentano.
Poi improvvisamente entrano loro, accompagnati dalla signora Fortykey che introduce brevemente e passa la parola al capo della missione, .mau. (qui nelle vesti di Maurizio Codogno).
Il quale molto professionalmente introduce e passa la parola a Popinga, qui in veste di Marco Fulvio Barozzi (MFB). MFB esordisce dicendo che potrebbe parlare del suo ebook ma invece ci parlerà di quello di Mr. Palomar (che sarebbe poi Paolo Alessandrini, seduto alla sua sinistra). Breve, preciso e compendioso ripassa la parola a .mau. Che lancia Paolo, dopo un intermezzo che ci sono già altri ebook non accomagnati dagli autori (Roberto Zanasi, Zar p.es.) e poi Peppe Liberti e poi ...
Non so se avevano fatto prove prima ma l'ora è volata. E lo spazio era affollato. Bravi[4].
Li avevo già notati ma dopo ho interagito con i conoscenti: il CICAP rappresentato da Mautino, Bagnasco e Ferrero[5] e Marco Delmastro.
Vengo presentato anche a Carlo Cinato di Parolata, anche lui di Torino. No, non è nobile Parolata è il blog, andate a vederlo.
Merita un post tutto per lui. Volontari? O vado io?
Un'ultima cosa che mi preme di dirvi subito anche se il post è già parecchio lungo: se decideste di comprare una borsa di quelle con la cinghia lunga per portarla a spalla fate attenzione. Quelle con la scritta Wampum®jeans vi lasciano mettere facilmente le cose dentro ma poi è difficile ritrovarle: ho un testimone di quello che dico, il Barozzi.
1. Questo risulterà chiaro se seguirete i prossimi post.
2. Se è singolare non si usa la S finale vero? O si deve dire un elemento appartenente alla classe dei murales?
3. Nada, zilch.
4. Anzi bravissimissimi.
5. In ordine alfabetico.
giovedì 8 maggio 2014
Al Salone, domenica pomeriggio
Comincia oggi, giovedì 8, e alle 19 ci sarebbe Amedeo Balbi ma per me che vengo da fuori devo aspettare domenica. E già lì ci sono tante cose, imperdibili come queste:
Il quadratino azzurro ci dice che l'argomento è Grandi ospiti. Sì, lo so, lo so benissimo ma l'opzione Grandissimissimissimissimi ospiti non è prevista. Comunque devo esserci! Padiglione 2 in fondo a sinistra. E DRH sull'argomento ci ha scritto un libro, non GEB, un altro, dai che lo sapete, bisogna pensare a giochi di parole anglo-francesi. Alle 13, mi ha fatto cambiare programma.
Qui gli amici blogger, ansioso di conoscere di persona quelli non ancora incontrati. E si parla di Paolo Alessandrini (Mr. Palomar), Marco Fulvio Barozzi (Popinga), Maurizio Codogno (.mau.) e Peppe Liberti.
Notare il quadratino, puntatore a se stesso (dai si capisce! e comunque non è poi così bella da meritarsi una spiegazione).
Di nuovo DRH, ma con Altan e argomento completamente diverso.
Poi Hofstadter ci sarebbe ancora lunedì, peccato me lo perderò.
Ma ci sono altre cose da vedere, per esempio:
Zerocalcare allo stand Bao Publishing G126;
Baldini & Castoldi H72, chissà se hanno ristampato...
Nicola Pesce G117, per Paco Lanciano e il fagiano crononauta di Davide La Rosa, lui c'è con Mulholland e Lario3. Se riesco mi faccio dire tutto del gnomo col l'ascia.
Poi i soliti, ma quelli mica ve lo devo dire, li conoscete.
Anche perché una cosa è farsi la lista qui, poi arrivato sul posto è come quando entri in pasticceria. Avete presente no?
![]() |
questi chi sono? dai kwyts! |
Chissà se c'è il Giors? Sarebbe simpa rivederlo!
L'elenco completo degli espositori lo trovate qui: ELENCO ESPOSITORI, comunque ve lo danno all'ingresso.
mercoledì 16 aprile 2014
Al Salun 2014 # 2
La nusera d'l Tané sta mettendo su le nuove foglioline, quelle per la stagione primavera-estate-autunno 2014.
Ma nella foto c'è la dimostrazione lampante della nuova sconvolgente novità di questi giorni. Visto?
Come no, forse si vede meglio da qui:
o qui, dove c'è anche il mais che sta nascendo:
Visto? Come no, allora ve lo dico io: hanno sviluppato le scie chimiche 2.0, completamente invisibili, trasparenti dicono i tecnici.
E allora ecco un motivo in più per andare al Salone del Libro,
A proposito di matematica, pensa te la combinazione! l'11 alle 4 del pomeriggio (le 16:00, ora estiva del fuso dell'Europa Centrale, quella nostra, l'ora, l'Europa invece ne usciamo quanto prima e ce ne facciamo una tutta nostra) ci sono, tutti insieme proprio come in un insieme (set) matematico Paolo Alessandrini, Marco Fulvio Barozzi, Maurizio Codogno e Peppe Liberti. Corre voce che ci siano contemporaneamente anche Mr. Palomar, Popinga, .mau., e forse altri ancora.
Poi alle 5, sempre del pomeriggio, le 17:00, o forse anche un po' prima il .mau. e Maurizio Codogno abbandonano il gruppo e raggiungono DRH. Sì, lui, il mitico Douglas Robert Hofstadter, quello del GEB (e di tante altre cose successive ma il GEB è stato quello più importante per me) che parlerà di fumetti con Altan.
OK, ma sembra che sei saltato da palo in frasca (la Berta, la mia prof. d'italiano diceva così per dire OT) e invece no: perché al Salun c'è anche il CICAP. Loro sapranno dirci senz'altro tutto delle scie chimiche 2.0. E magari trovi anche la dott.ssa Beatrice Mautino.
Non sono riuscito a trovare sul sito dove si trova lo stand ma sempre domenica 11 alle 20 c'è la presentazione de I Ferri del Mystero, con Stefano Bagnasco, Piero Bianucci e Andrea Ferrero.
E sapete quale sarebbe la cosa che mi piacerebbe di più? Che ci foste anche voi, come l'anno scorso Enrico e l'anno prima con Patrizia e Massimo e prima ancora Mariano. Senza contare che ho visto all'opera gente come Zerocalcare, Silvia Ziche e altri ancora che certamente dimentico, ah, la Zaimer!
Per esempio Giorgio, se vieni dal CICAP andiamo assieme, io porto la documentazione fotografica completa ma te sai esprimerti molto meglio.
Perché di mystery (mysteries?) mysteriousy ce ne sono tanti, per esempio, guardate questa foto, fatta oggi:
Adesso ditemi: come fanno questi fiori (non ancora completamente sviluppati) a chiamarsi palle di neve (così anche 'n piemuntèis anche se abbiamo a disposizione maloche) quando siamo a metà aprile, quasi Pasqua? Di certo al CICAP lo sanno. O rimarremo nel dubbio?
Spero proprio di no, perché, come diceva Hilbert: Wir müssen wissen, wir werden wissen.
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