venerdì 31 maggio 2013

Cibernetica via telematica


Ieri abbiamo avuto una giornata piuttosto intensa, movimentata, Beppe, Juhan e io. In realtà Beppe non era presente fisicamente, cosa che mi consente di mettere la seconda parola roboante nel titolo.
Diciamo che ieri è finita un'operazione che ha richiesto qualche giorno di lavoro, con scazzi (si può dire scazzi vero? Ops! l'ho appena ridetto). E quando non tutto fila liscio da subito Juhan si fa prendere dal panico (in conformità con l'altro suo blog). E Pico diventa nervoso anche lui; o forse tenta di distoglierlo dalla situazione panicante e propone una passeggiata. E Pico sa essere molto noioso, quando vuole.

Nell'informatica non sai mai bene in che pasticcio ti stai per infilare, specie quando devi modificare qualcosa fatto da qualcun altro e poi modificato fino a che non funziona più ma è stato detto al capo che sì, è quasi pronto, bastano alcune piccole modifiche, ci siamo quasi.

Poi i vecchi come Juhan vedono rosso quando i pasticci sono per l'interfaccia grafica, per esempio modifichi lo stile della finestra e spariscono due bottoni pulsanti. E quando gli si dice che l'applicativo (il programma insomma) dev'essere multipiattaforma noi intendiamo che deve funzionare con Windows; se poi gira anche su Linux bene, ma è un qualcosa in più (che interessa solo lui).

E allora non parliamo di programmazione o di informatica ma di cibernetica, parola difficile, non so neanche se del tutto appropriata, volendo fate un salto qui: Cibernetica.


Anche telematica è eccessivo o sbagliato per dire che i dati vengono scambiati via internet ma a volte lo usiamo.

Io dico sempre che nella vita non devi essere monomaniaco. Invece sapete cos'altro ha fatto Juhan ieri? Un post su Lubit una distro di Linux mooolto particolare: bellissima e nostra. Nel senso che chi ha avviato quest'avventura è un collaboratore del Tamburo: Luigi Bit3Lux.


Ebbene sì! Noi del Tamburo Riparato siamo tosti --assay direbbe Juhan.

giovedì 30 maggio 2013

Buon Compleanno!


Questo è un post particolare, personale. Chi non ha il nome che inizia con V non deve leggerlo, nèh.
O se lo legge sappia che non si riferisce a lei|lui, nèh.
Che poi sono anche in ritardo, lo so, ma a me nessuno dice mai niente. (E poi è come ti ho detto nella mail, davvero).


Comunque ho preparato le torte: una per te, una per Timothy e una per me


Ah, sì, partecipano anche i Muppets

 Allora:
ancora 'mici?

mercoledì 29 maggio 2013

Cose (di scienza) dal Web


E come da tempo fanno quelli di OK, panico, ecco alcune cose viste/lette sul Web:

Nuovo numero del web magazine dell'Ufficio stampa dai ricercatori del Cnr

[...] Per raggiungere la ‘verità' scientifica è necessario il ricorso a metodi condivisi e replicabili da chiunque. Di questo abbiamo parlato nel Focus monografico di questo numero dell'Almanacco della Scienza, dando la parola ai ricercatori del Cnr che hanno spiegato, oltre alla necessità della sperimentazione animale, le modalità per sancire: l'efficacia di un farmaco, la non tossicità di un cibo, la correttezza delle previsioni meteo, l'inquinamento prodotto da un'industria e le difficoltà esistenti per provare la fusione fredda [...]

Per la 'verità' ci vuole metodo. E virgolette  
[...] Lo sgomento dei ricercatori è forte a livello internazionale, ma noi dobbiamo cercare di comprendere questo tipo di atteggiamenti contestualizzandoli nel nostro Paese. Intanto, l'Italia è così fortemente radicata nella sua straordinaria cultura umanistica da considerare talvolta 'inferiori' le discipline scientifiche, ma anche la matematica o l'economia, almeno per il bagaglio necessario alla persona comune. Inoltre, l'enorme gap che ci separa rispetto agli altri paesi europei e 'avanzati' nel rapporto tra sistema della ricerca e imprese, ben più ampio di quello che pure ci penalizza sul piano dei finanziamenti alla ricerca pubblica, incide anche nella scarsa percezione dell'utilità pratica della scienza a livello generale. [...]

martedì 28 maggio 2013

Dalla "pauta" alle stelle

Stasera Luca Parmitano parte da Baikonur per una missione di sei mesi sulla ISS, e mi sembra giusto cercare di elevare un pò il blog... dalla "pauta" (fango) di Juhan alle stelle. Non che il fango non serva, anzi... memento qui pulvis es! Ma a me piace guardare in alto.

Così domenica sera sono salito a Superga, non in pellegrinaggio alla lapide del Grande Torino o alle tombe dei Savoia, ma a fotografare da lì la rara congiunzione di tre pianeti: Mercurio, Venere e Giove quasi a braccetto nel cielo del tramonto. Non capita spesso, la prossima volta sarà fra 13 anni.

Mentre preparavo la macchina fotografica ho assistito ad uno straordinario tramonto sulle Alpi, spazzate dal vento di phoen. Purtroppo Blogger riduce troppo le foto, vanno viste in originale e a tutto schermo, ma insomma, dovete accontentarvi.





 Il Monviso, ovviamente - Juhan direbbe che siamo in Padagna del NW, neh?


Poi, finalmente, i tre pianeti sono comparsi nella luce del tramonto



Mercurio a sinistra, Venere in basso, Giove in alto.

Venere tramonta. La stella in alto a destra è Alnath o El Nath, beta Tauri.


In basso c'era la Ville Lumiére... cioè la sorgente principale di inquinamento luminoso. Il corso in primo piano dovrebbe essere C.so Belgio, a destra C.so Francia, in fondo c'è il Castello di Rivoli. Si vede bene la Mole, e il mostruoso grattacielo nuovo, lì sulla destra.

Un dettaglio del centro - la Mole, la facciata di un palazzo che mi sfugge (Juhan?), P.zza Castello, via Roma, il mostro.


Infreddolito, ma contento della fantastica serata, son tornato giù verso casa. Stasera, tant per cambiè, piove.


Frattanto nel Sud Ovest della Padagna 2.0

Ho finito appena adesso. Lavori manuali, pesanti, non sono più abituato.
OK, sto esagerando ma mac na frisa, nèh! Che altrimenti perderei l'occasione per lamentarmi e farvi vedere le ultime pensate, queste che seguono.


Ieri B'rnardin ha arato qualcosa come 10 ettari, 25 giornate.
Sì da noi l'unità di misura del terreno è la giornata, che --pensa te-- e quasi uguale ma non perfettamente all'acro dei 'mericani! E si dice che sia quella che si riusciva a arare lavorando (arare 'n piemuntèis as dis lauré) tutto il giorno con una coppia di buoi. Ma dovevano saperlo già i romani (non quelli di oggi, quelli di Asterix).

A me sono stati necessari due giorni per fare nemmeno una tavola (un centesimo di giornata), ma ho fatto anche altro.


Per esempio le foto che vedete in questo post, con l'aiuto del mio team certo. E approfittando della pausa per la colazione ecco qua:


Questo è l'aratro, in dialetto si chiama (attenzione parola che sarebbe considerata eccessiva anche in olandese qui) s'loira. Volendo potete provare a dirlo ma a vostro rischio e pericolo (nèh!).
OK, c'è il tilat (tilèt in torinese), vediamolo da randa:


A parte che io l'avrei attaccato al contrario che dire: bello vero? C'è 'l Bric (il Monviso), quello da dove nasce il Po. Che nella Padagna 1.0, quella del Papo del Trota era dio, adesso dovrei informarmi.

Solo che qui sono tutti mai stato leghista io, allora non sapevano di non esserlo, bei tempi allora!

lunedì 27 maggio 2013

Oggi - varie

È da tanto che volevo fare un post con il titolo varie, oggi a y é l'ucasiun!

Intanto oggi sono ripresi i lavori di preparazione del terreno per la semina, in pauroso ritardo, chissà...
Ecco qui il nuovo trattore all'opera:


Le foto le ho fatte con l'aiuto del mio affezionato team:


Visto che c'è la Luna buona Nonna mi ha arruolato per vangare un po' d'orto; questa mattina ho fatto la prima metà, domani finisco, forse.


A proposito di Luna, cioè no, di 'stronomia, ieri sera sono riuscito a vedere Mercurio per la prima volta! C'era il meeting planetario dopo il tramonto, come racconta Marco Bruno su G+, anche la foto è sua ma era davvero così. A dire il vero Mercurio era appena visibile a occhio nudo, molto meglio con il binocolo. Anche se 1) la mia vista ormai è decisamente pessima; e 2) con il binocolo ho difficoltà a tenerlo fermo, se non mi appoggio con le spalle contro qualcosa (per l'occasione un palo della luce).

Poi una cosa sul blog, anzi due:

ieri mattina, attorno alle 10
questa mattina, alla stessa ora

Ma ragazzi, se non siete bot lasciate un commento che fa sempre piacere, vale anche l'inglese. Che poi sarebbero visite quando per voi è tardissimissimo.

domenica 26 maggio 2013

Sono un vecchio brontolone, ma...


Il post su Neal Stephenson  è stato giudicato troppo negativo. Forse a ragione. Ma adesso vi spiego.

Per intanto Neal non è più quello di una volta. Quando qualcuno mi ha parlato di Snow Crash e ho cominciato a leggerlo mi si è aperto un mondo! Non riuscivo a metterlo via, l'ho letto tutto di un fiato e poi riletto con calma. E riletto più volte negli anni. Ho scorso anche la versione originale, quando qualcuno (non riesco a ritrovare dove) criticava la traduzione, che a me pareva buona. Anche perché lo stile scoppiettante e fantasioso non è facilissimo (me me sono accorto nel Ciclo Barocco). Certo che con il tempo sono venuti via via più evidenti alcuni aspetti pacchiani: il Metaverso come un quasi gioco (toh, proprio come in Reamde!) o l'insistenza su particolari splatter.
Idem per il Sillabario (a proposito il titolo giusto è L'era del diamante. Il sussidiario illustrato della giovinetta): che bisogno c'è degli attori in quel contesto? Ma non complesso funziona.


Poi quello che secondo me è il vertice: Cryptonomicon. Dove si trovano raccontate con linguaggio normale ma preciso cose estremamente specialistiche, per esempio l'aritmetica modulare in occasione di un viaggio in bicicletta (con Alan Turing). E che dire della domanda d'esame per l'arruolamento in marina, cosa che Waterhouse (il vecchio) non riesce a risolvere? E l'IBM la ETC e lo sviluppo del computer da parte dello stesso Waterhouse? E l'arma segreta un-milione? e GEB Kivistik (spero si scriva così, non ho controllato). E ... OK, spero di aver reso l'idea. Il tutto in un numero non troppo elevato di pagine.

Il Ciclo Barocco è troppo lungo, frammentario. E Rizzoli ha fatto quello che ha fatto, forse per ragioni commerciali.
Anathem è una cosa a parte: l'universo non è il nostro, ci sono troppe parole e concetti fuori dal mondo (io ho un comprendonio che è quello che è). E adesso ha cambiato ancora.


Ma probabilmente (anzi certamente) non è tutta colpa sua: Non riesco a tenere il passo degli aggiornamenti: non ho lo smartphone, non sono capace a mandare messaggi (testare?), non riesco a ascoltare musica con le cuffiette. Ecco la musica: sono rimato a quando ero ggiovane; di solito ascolto i Beatles, i Beach Boys (If everybody had an ocean / Across the U.S.A. / Then everybody'd be surfin' / Like californ-I-A e poi il pezzo più bello Tell the teacher we're surfin' / Surfin' U.S.A.) o la dolcissima Françoise Hardy (vedi più avanti). Niente rap, niente rock: il rock don't rockz, #sapevatelo (per me nèh).
Idem il cinema: l'ultima volta che sono andato a vederne uno (a proposito sono cambiate anche le sale) ho fatto arrabbiare la mia accompagnatrice, che aveva lasciato scegliere me. La stessa cosa per la TV. E se guardo su DVD salto così spesso che mi stupisco da solo (e non riesco a afferrare la trama).
Non mi piacciono i giochi sul PC; Marco Delmastro ne parla diffusamente nel suo ultimo post, bellissimo. Ma è un mondo sconosciuto.
Per i libri: ho fatto pace con il Kindle, lo uso anche se...
Avrei un sacco di cose da raccontare ma anche lì sono settario. Parecchio, poi ne parlerò.


Però non voglio che anche questo post venga giudicato negativo. E allora ho una sorpresa per tutti voi: Françoise, a 12 anni ero innamorato di lei, oggi anche.


WOW! con il testo, anche in vietnamese, per Enrico.

sabato 25 maggio 2013

Schema #3


Via Scientificando


PS di Marco:
Come da programmazione, dopo Schema e Schema #2, l'idea era quella di chiudere il cerchio ed arrivare a definire (+ o -) il concetto di Competenza e magari considerare le modalità per misurarla. Ma cavolo! Pensavo d'esserci e invece... E' complesso, sia che lo si voglia fare riassumendo tutto in uno schema, sia che lo si voglia elaborare in un testo più o meno completo.

REAMDE: basta ho chiuso con Neal

Reamde è un romanzo techno-thriller di Neal Stephenson, pubblicato nel 2011. La storia, ambientata al giorno d'oggi,  è centrata sulle vicissitudini di un ostaggio e gli sforzi suoi, della famiglia e di sue nuove conoscenze, molte delle quali associate a un MMORPG (gioco di ruolo multiplayer), per salvarla mentre i suoi rapitori la trascinano in giro per il globo. Argomenti trattati spaziano dalle attività online tra cui la caccia all'oro, i social-cosi e i metodi criminali della mafia russa e dei terroristi islamici.
Dice Wikipedia1, in inglese, traduzione di Google Traduttore, modificata da me.

È lunghissimo. E, secondo me, pallosissimo. L'ho finito a fatica per poter scrivere questa recensione. Ma forse sono solo io che non sono quello giusto per Stephenson. Non più. Perché una volta mi piaceva, tanto.

Snowcrash del 1992, letto poco dopo in italiano, era fantastico, anche se a leggerlo ora risulta invecchiato.
Cryptonomicon, 1999, è probabilmente quello da cui partire, ops! esaurito (da sempre!).
Ma c'era stato altro, Zodiac, Il Sillabario e In the Beginning...
Anche Quest'ultimo (è un saggio, lo trovate free sul Web) è invecchiato parecchio. Io per un certo tempo avevo anche pensato di tradurlo ma ho aspettato troppo e quando mi ci sono messo ho realizzato che ero troppo in ritardo.
Neal scrive difficile, ho letto il terzo volume del Ciclo Barocco in originale molto faticosamente.
Anathem (2008) ambientato in un universo parallelo con intersezioni in altri universi che evidentemente non sono troppo paralleli segna la svolta dello stile di scrittura dell'autore. E mi sono detto basta.

Invece no, Zar mi segnala la traduzione in italiano di REAMDE (pessima idea per un titolo) e lo leggo. Faticosamente. Pieno di fatti minuziosamente descritti per pagine e pagine che con la storia hanno poco a che fare. Mi sembra anche farlocca l'idea del gioco di ruolo che assume un'importanza esorbitante. E l'errore del sistemista che scatena tutta questa roba non è credibile. A meno che il suddetto sistemista sia più scemo di Gasparri, Jo Vanardi e Calderoli.

Insomma per me mai più. Davvero questa volta.
Certo sono tanti che non la pensano come me, per dire Cory Doctorow: "Stephenson's several exquisitely choreographed shoot-outs (including an epic, 100+ page climactic mini-war) are filled with technical gubbins about guns that convey the real and genuine enthusiasm of a hardcore gun-nut, with so much verve, so much moment, that I found myself itching to find a firing range and try some of this stuff out for myself."

Poi googlando ho trovato MIDIAN (non so se ve ne ho già parlato, è un giovane tosto2), che fa quello che avrei dovuto fare io, molto meglio di me, qui: L’hanno fatto di nuovo: Gioco mortale, di Neal Stephenson (2012).

OK, archiviato, ieri sera mi sono detto: "e ora qualcosa di completamente differente3" di cui per adesso vi posso fornire solo un assaggino:


Poi, prossimamente... forse...
Anzi di sicuro, restate sintonizzati4.

1. Sì, esatto! Come faremmo senza la Wiki?
2. Assay.
3. Cit. (cit.).
4. Nèh!

giovedì 23 maggio 2013

Schema #2




PS di Marco
Per non chiudere il cerchio 

Ma se poi, in conclusione...

Orbene Mieisignori...

Orbene mieisignori (mie Signore è ovvio) ho passato alcuni giorni a chiedermi "perché son qui?" e la risposta è venuta naturale al leggere la fastosa presentazione della cara Bruna, ma purtroppo può essere espressa solo con un'altra domanda: come posso io servirvi?
Nel frattempo che ponzavo ciò, ho scritto questo, che a qualcuno so che renderà servizio...



BRODO DI MANZO E ALCIA

Nella bella confezione rossa e marron di Brodo di Manzo Granulare TOOM, sulle scansie del supermercato deserto, pareva esserci inquietudine.
“E’ fastidioso!”
“Lo so, Vecchia Saggia Alcia Betty: non è colpa mia…”
“Eppure, anche voi dovreste farvi sentire, signormio!”
“Ebbene, tuttavia la situazione non mi pare così grave da mettere in piazza…”
“Ma se tutti pensano di comprare il Brodo di Manzo Granulare TOOM e invece si trovano con un 20% di alcia! Dovrebbe colpirvi nell’intimo orgoglio, Signor Manzo Ton!”
“Temo sia proprio quello che fa la differenza fra il Brodo di Manzo Granulare TOOM e gli altri brodi di manzo granulari, Ma’am…” borbottò il Signor Manzo Ton in tono rassegnato.
“In meglio, voglio sperare!” incalzò la Vecchia Saggia Alcia Betty, però lievemente ammansita.
“Questo va da se, Ma’am…”
Dal barattolo giallo canarino di Brodo di Pollo in Gelatina BECC ci si approfittò del quietarsi nell’incalzare degli eventi per interloquire da par loro.
“Se vi sembra normale che in un brodo di pollo in gelatina ci sia un 30% di quaglia…” esclamò con voce chioccia il Pollo Willy.
“Abbiamo ossa più delicate, noi quaglie, e siamo nel contesto pure più belle!” esclamarono in coro il suo 30% di quaglie.
“Capirai, risultate prime ad ogni concorso di bellezza avicolo voi… E comunque un brodo di pollo deve essere bello spesso, e le vostre magre ossicine, invece…”
“Valà che sei bello spesso lo stesso, se continuano a farti col 10% di cappone…” intervenne sarcastico dalla sua sgargiante scatola psichedelica il Brodo Misto di Carni Tradizionale, che essendo tradizionale tutti sapevano esserci dentro di tutto e quindi poteva permettersi di dir ogni verità gli passasse in mente.
“Diecipercento cosa?! Al massimo il 5 ce n’è in me…!”
“Sarà, però sono il 5% più cazzuto che ci sia!” esclamò sferzante la voce di Aimone il Cappone dall’interno dello stesso barattolo di Brodo di Pollo in Gelatina BECC.
“Tu hai rimosso il motivo per cui diventasti cappone, Aimone, vero?”
“Ti tagliano le balle, mica l’uccello, e a volte continua a funzionare, chiedi a tua sorella Giuseppa…”
“Avete mai notato che di gallo nel brodo non ce n’è?” chiese timidamente ma impavidamente per spezzar la tensione, la piccola, verdemarcio scatolina del Brodo Concentrato di Verdure alla Pastorale UOM, col suo sottile tono asmatico e pedante.
“Le ossa di pollame arrosto son molto richieste – rispose una giallorossa confezione sottomarca di hamburger al sapore di smocked roasted beef – Qui di ossa di galletto arrosto macinate ce n’è un 2%”
“E di smocked roasted beef quanta, o lontano consanguineo?” chiese incuriosito il Signor Manzo Ton dalla scatola di Brodo di Manzo Granulare TOOM che condivideva con la Vecchia Saggia Alcia Betty.
“Un 20%, il resto è porco…”
“Porco sarà quello che montava tua cugina Carolina quando vostra zia Assunta non guardava! Noi siamo SPP: Suini Pesanti Padani, e dovremmo far dei burgher nostri, piuttosto che lamentarti tu!” grugnì all’unisono il resto di porco di lui, chiunque fosse quel lontano parente del Signor Manzo Ton del Brodo di Manzo Granulare TOOM.
“La Cugina Carolina era roba sopraffina… ad ogni modo, e chi si lamenta? E perché non li fanno, allora?”
“E’ un gomblotto: continuano a chiamarci salcicce… aperte, ma salcicce: l’hamburger di salciccia non passa…”
“Una stilla di buonsenso o frateli! – strillarono gli Arrosticini di Agnello Serbo dal banco frigo – La Tradizione dei Padri che ogni giorno viene dippiù travolta da progresso e satana…!”
“Che stille di buonsenso puoi trovar qui dentro lo sai solo te che vieni dall’estero…” commentò Peppino il Tacchino dalla sua confezione di Arrosticini di Tacchino lo Piccinino Appulo.
“Appunto…” assentì Pietrone il Caprone dalla confezione di Arrosticini di Montone Lu Purcu del Libano.
“Non li fanno più gli arrosticini di una volta, eh Ma’am?” disse amabilmente un trancio di Bruzzo lo Struzzo Truzzo a una inebetita Vecchia Saggia Alcia Betty che seguiva scoraggiata la conversazione diramarsi fra le corsie deserte del supermercato.
“In Abruzzo, o Bruzzo, fanno ancora lo Struzzo Truzzo in salmì…” interloquì Pietrone il Caprone.
“Ovvia signore! – lo riprese aspramente la Vecchia Saggia Alcia Betty – Non provocate con inconsulte ricette…!”
“Oh, non vi preoccupate! – sogghignò Bruzzo lo Struzzo Truzzo, o almeno quel trancio di lui – Di qualcosa bisogna pur venir magnati tutti…”

Da Stefano Ferrari a Bruna...

Di alci, alghe e cavallette



Ragazzi, diamo il benvenuto a due nuovi collaboratori, in attesa del loro primo post.

Il primo è Zeb: i seguitori del blog di Dario Bressanini lo conoscono da tempo, anche con gli pseudonimi di Stello, O' Tignauso o Oracolo Jones, il geniale inventore dell'Alcia Betty (femmina di alce) e della Manza Tamba, senza contare uno sprazzo o spruzzo di Alcooletilico (questo non te lo ricordavi, eh, Zeb? dicembre 2009).

in realtà, una alcia ha questo aspetto

“Avrete lo stomaco un po’ in disordine, povera cara: volete un buon brodo?” chiede premurosa e speranzosa la Vecchia Saggia Alcia Betty.
“No, grazie: io gradirei…”
“O magari un consommè?” propone volenteroso il Pollo Willy, allontanando infastidito la piccola colonia di Cantatrici Calve del Laos trovata sul posto che lo segue ovunque, convinte che faccia parte del gruppo di Jonni e le Sue Guaglione.
“Nel consommè ti ci metti te!” lo rintuzza con una certa asprezza la Vecchia Saggia Alcia Betty “Io sono un’Alcia da brodo, e di quelli spessi, pure!”
“A me, comunque, farebbe tanto piacere un…”
“Ma da brodo o da lesso?” esclama l’Anziano ‘taliano nomato Cifulus “Perché abbiam già visto che non dovrebbe far più differenza, e invece ne fa!” 
(Oracolo Jones, 21 agosto 2009)


Proprio sulle pagine dei commentatori di Dario ho conosciuto Zeb e Juhan, ma anche il grande Popinga, collaboratore del Tamburo con il nome di Marco Fulvio Barozzi. All'epoca di quei commenti risalgono questi versi, sicuramente da lui ormai dimenticati (ma l'AD del Tamburo ha l'anima dell'archivista...).

Naturale                                                                                         

Si fa strada, poco a poco, lemme lemme,
il concetto che in natura sia tutto gi emme.
Era già di questa idea
la prima cianoficea,
che è ancor più vecchia di Matusalemme.





Il secondo nuovo amico aggregatosi è oirelaV, che finora conoscevo solo come sapido commentatore su Facebook. Un esempio:

Qui compare,                                                                        
lì scompare,
più veloce dei neutrini.
Salta per effetto tunnel
proprio come la gelmini?

Supergretta
che saltella
cavalletta
mariastella...




a commento di questi versi di Popinga, del 19 maggio 2013:

La cavalletta quantistica

Come saltella la cavalletta
verde e tenace tutto il dì:
una creatura davvero perfetta
per coprire il tratto tra A e B.

Le dà la natura tanta energia
per balzare tra orti e roseti
e mi chiedo se cosciente sia
di possederne in livelli discreti.





Schema




PS di Marco:
Per ricordarlo a me stesso