mercoledì 29 maggio 2013

Cose (di scienza) dal Web


E come da tempo fanno quelli di OK, panico, ecco alcune cose viste/lette sul Web:

Nuovo numero del web magazine dell'Ufficio stampa dai ricercatori del Cnr

[...] Per raggiungere la ‘verità' scientifica è necessario il ricorso a metodi condivisi e replicabili da chiunque. Di questo abbiamo parlato nel Focus monografico di questo numero dell'Almanacco della Scienza, dando la parola ai ricercatori del Cnr che hanno spiegato, oltre alla necessità della sperimentazione animale, le modalità per sancire: l'efficacia di un farmaco, la non tossicità di un cibo, la correttezza delle previsioni meteo, l'inquinamento prodotto da un'industria e le difficoltà esistenti per provare la fusione fredda [...]

Per la 'verità' ci vuole metodo. E virgolette  
[...] Lo sgomento dei ricercatori è forte a livello internazionale, ma noi dobbiamo cercare di comprendere questo tipo di atteggiamenti contestualizzandoli nel nostro Paese. Intanto, l'Italia è così fortemente radicata nella sua straordinaria cultura umanistica da considerare talvolta 'inferiori' le discipline scientifiche, ma anche la matematica o l'economia, almeno per il bagaglio necessario alla persona comune. Inoltre, l'enorme gap che ci separa rispetto agli altri paesi europei e 'avanzati' nel rapporto tra sistema della ricerca e imprese, ben più ampio di quello che pure ci penalizza sul piano dei finanziamenti alla ricerca pubblica, incide anche nella scarsa percezione dell'utilità pratica della scienza a livello generale. [...]

Stamina, attenti alle illusioni 
[...] Applicare un rigoroso metodo scientifico alla validazione dei farmaci e delle procedure mediche è il primo passo per garantire la salute della popolazione e terapie sicure ed efficaci. Un esempio in questo senso che resta memorabile è costituito dall'improvvisa epidemia di focomelia, patologia caratterizzata dall'assenza o dal ridotto sviluppo delle ossa di braccia e gambe, che si diffuse si diffuse negli anni '60 tra i neonati europei. [...]




La sperimentazione animale è ancora indispensabile
[...] "Noi ricercatori lavoriamo nella consapevolezza che la sperimentazione animale, condotta secondo le norme vigenti, rappresenta a oggi un passaggio inevitabile e non sostituibile della ricerca scientifica, a tutela di quanti devono essere sottoposti a terapie farmacologiche", ricorda però Tullio Pozzan, direttore del Dipartimento di scienze biomediche del Cnr, denunciando l'azione di 'Stop Green Hill': "Le semplificazioni sulle cosiddette sperimentazioni alternative sono strumentali, perché a oggi nessun sistema in vitro può sostituire la complessità del più semplice organismo vivente". [...]


Gli "oracoli" del meteo
[...] "Le previsioni hanno oltre il 90% di attendibilità per le prime 48 ore, percentuale che scema via via che
ci si proietta in avanti, anche se l'obiettivo è ridurre al minimo il margine di errore, adoperando tutte le metodologie e strumentazioni disponibili", spiega Bernardo Gozzini, responsabile del Consorzio Lamma (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile), costituito da Cnr e Regione Toscana. "Nella meteorologia si parte dall'osservazione dei fenomeni attraverso satelliti, stazioni meteo, radar, radiosondaggi i cui dati vengono elaborati mediante modelli matematici che simulano al computer l'evoluzione del tempo. Occorre però sempre l'interpretazione da parte dell'uomo che deve considerare, oltre alla fisica dell'atmosfera, le caratteristiche geografiche e geomorfologie del territorio". [...]

Cibo: difficile dire se fa bene
[...] "Un ricercatore deve stabilire con ragionevolezza e prudenza il nesso causale tra l'assunzione di un alimento e i suoi effetti", spiega Gianvincenzo Barba dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Cnr di Avellino. "E qui iniziano i problemi. Innanzitutto, per la complessità dei vari cibi, una miscela di nutrienti che interagiscono tra loro in modo peculiare e diverso, anche quando sono simili tra loro. L'eterogeneità caratterizza anche le condizioni nelle quali un disturbo o una malattia si sviluppano o regrediscono: moltemplici meccanismi e la diversa suscettibilità individuale contribuiscono a generare una grande diversità nello sviluppo e nel decorso delle patologie. Pertanto la prevenzione delle malattie attraverso l'alimentazione non può mai assumere una definizione 'certa' ma solo profilare un 'rischio'". [...]

Ambiente sotto controllo
[...] L'industrializzazione, se ha favorito un sostanziale aumento di sviluppo e occupazione, ha anche inciso negativamente sull'inquinamento ambientale. "Per contrastare questa sgradita conseguenza in passato si è seguito un criterio pratico, non codificato, che consisteva nel localizzare le attività produttive lontane dai centri urbani, in modo che impattassero meno sulla popolazione", spiega Nicola Pirrone, direttore dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr. "Ciò non ha potuto evitare però le ricadute sull'ecosistema e le conseguenze indirette sulla salute pubblica. Solo alla fine degli anni '70 sono state promulgate le prime leggi per la protezione dell'ambiente: acqua, rifiuti, emissioni in atmosfera, suolo e sottosuolo". [...]

Fusione fredda, manca la prova
[...] Quando, nel 1989, i chimici Martin Fleischmann e Stanley Pons annunciarono di aver scoperto il modo di produrre la fusione nucleare in una semplice cella elettrochimica, con elettrodi di palladio e platino, il clamore mediatico fu enorme. Ricercatori di tutto il mondo si impegnarono febbrilmente nel tentativo di riprodurre l'esperimento. Si credeva che la civiltà umana fosse alle soglie di una nuova era, quella dell'energia pulita e inesauribile. Ma le cose non andarono proprio così. [...]




PS di Marco:
Insomma 6 argomenti su cui si sono sprecati fiumi di inchiostro e byte, molti dei quali inutilmente se non addirittura (spesso purtroppo) in modo fuorviante (ad essere buoni).
Che volete sprecare altri byte anche voi? Nei commenti please...


7 commenti:

  1. Bravo Marco!
    Avevo scritto un lungo commento a riguardo, ma per qualche motivo mi trovo scollegato.. anch'io leggo molti blog scientifici, e questo mi sarà molto utile, ciao.

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    1. Magari, se hai tempo e voglia, potresti provare a riscrivere il tuo commento; qui si discute piacevolmente. Magari facci sapere anche il tuo nome (sempre se vuoi)

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  2. Sulla fusione fredda:
    http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/documenti/Fusione_Fredda.pdf

    Io in generale sono scettico su tutto (sono un fisico), ma questo articolo in tutta onestà credo meriti una lettura e una riflessione. Qui delle due l'una: o hanno truccato deliberatamente i dati oppure c'è qualcosa di interessante e qualche esperimento in più conviene farlo.

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    1. Ho seguito il link che hai segnalato, ma non essendo nè un fisico nè particolarmente "sveglio", lascio la palla ad altri realmente competenti.

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    2. Anonimo,

      un anno dopo il gruppo dell'ENEA partecipò a una conferenza a Genova, presso il dipartimento di Ingegneria. C'era Del Giudice, mi pare la De Ninno e Frattolillo, oltre a Pons e altri. Ho ancora gli atti, e il paper distribuito allora. Che abbiano truccato i dati, non ci credo. Il relatore passò metà del tempo a spiegare i dettagli della spettrometria dell'elio, con tanto di esperimenti di controllo senza deuterio, e verifiche che cessando l'elettrolisi del D2O cessava anche la produzione di elio. Non sono un fisico, solo un elettronico con qualche nozione scientifica e un pò di chimica, ma ho qualche idea di spettrometria, e mi sembrò molto accurato e convincente.
      La conferenza mi lasciò parecchie domande e molta insoddizfazione, soprattutto per il fatto che mi parve assurdo aver terminato bruscamente una linea di ricerca che sembrava dare risultati positivi, ripetibili, e non facilmente spiegabili. La prima cosa che avrei fatto sarebbe stato modifcare il vessel (di inox) con una finestra di quarzo, e osservare il campione con una camera IR durante la reazione, per evidenziare la generazione di calore "anomalo". Ricordo che nell'esperimento la quantità di energia elettrica fornita era trascurabile, e sicuramente non in grado di produrre le bruciature osservate nel meandro di Pd. Alle mie obiezioni aprirono le braccia, e dissero che l'esperimento non poteva continuare, punto. Ma le immagini delle bruciature nel meandro mi sono rimaste impresse, così come le curve della concentrazione di He nel tempo in funzione della corrente nella cella.
      Mi è rimasta la convinzione che ci possa essere qualche aspetto della fisica dello stato solido ancora da capire, lì sotto, e che la possibilità delle LENR non sia da escludere categoricamente dicendo che la barriera elettrostatica dei nuclei di D le impedisce. Poi, ogni tanto arriva un Bushnell a riaprire le danze, vedi http://futureinnovation.larc.nasa.gov/view/articles/futurism/bushnell/low-energy-nuclear-reactions.html - e continuo a non credere che possa essere tutta e soltanto fuffa. Sia ben chiaro che non credo a dischi volanti, energia del punto zero, ECAT e antigravità... solo vorrei che ci fosse una ricerca seria, e non politicizzata, sulla possibile esistenza di questi fenomeni; il che pare davvero difficile.

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  3. Bravo Marco! Ottima iniziativa, da continuare.
    Anonimo di cui ai commenti sopra: vuoi collaborare?
    Devo ancora leggere il documento che linki anche se su questi argomenti bisogna fare molta attenzione a cosa scrivono/dicono i giornalisti, in genere digiuni di problematiche scientifiche. Basta guardare la Repubblica o il Corriere, tanto per citare i maggiori.

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    1. Continuare potrebbe essere un'ottima idea, magari con l'aiuto di altri; il tutto archiviato nell'etichetta "Cose (di scienza) dal Web". Vediamo cosa ne pensano anche gli altri collaboratori.

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