lunedì 19 gennaio 2015

GAIA - un satellite astrometrico

Ah, ce l'ho fatta! Ho portato Juhan (di pirsona pirsonalmente, direbbe Catarella) ad una conferenza di astrofili!

Sabato ho fatto una chiacchierata sul satellite GAIA presso il Museo Civico di Storia Naturale di Genova, invitato dagli amici del circolo Polaris di là. Essendo io socio del Polaris di qua (Pinerolo), abbiamo fatto quasi un gemellaggio. 



Non la faccio troppo lunga su GAIA. E' una missione straordinaria, che rivoluzionerà molte cooscenze di astronomia e di cui si parlerà per tanti anni. Se volete approfondire, consiglio di iniziare con queste belle pagine dell'amico Marco Di Lorenzo:



Se volete dare un'occhiata, la conferenza è stata registrata:

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Sono state due ore filate, non stop, con un buon pubblico e molto attento. Ringrazio l'amico Marco Zambianchi, "SpaCon" (Spacecraft Controller) di Gaia, per l'aiuto e la partecipazione. La qualità del collegamento con Darmstadt non è stata eccelsa, e la ripresa video ha una strana "firma" digitale sulla destra... l'operatore deve ancora imparare :-)

A Genova sono successe anche altre cose, Juhan ha trovato almeno un nuovo amico, poi si è fatto una full immersion della Genova antica... ma magari questo ve lo racconterà lui. Io voglio ringraziare gli amici del Polaris Genova, Alessandra e Attilio in primis, per l'ospitalità e la simpatia. Se siete di quelle parti e volete approfondire le vostre conoscenze di astronomia, contattateli - sono qui ed hanno un fantastico programma di conferenze e corsi. Se invece siete a ovest di Torino... contattate il Circolo Pinerolese Astrofili Polaris!



martedì 23 dicembre 2014

Freddi auguri spaziali

Philae riposa, addormentata sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko a -150 °C, aspettando il ritorno della primavera e la ricarica delle batterie. Rosetta orbita, travestita da renna.
Anche noi abbiamo bisogno di un pò di ricarica di energie... è stato un anno eccezionale, e difficile.

Auguri a tutti, tamburisti e non, e passate bene le festività del Solstizio d'Inverno dell'anno 2014 e.v.



L'immagine originale, secondo me molto bella, è in http://blogs.esa.int/rosetta/files/2014/12/Card_EN_small.jpeg

giovedì 6 novembre 2014

Tempo di Festival della Scienza a Genova e Carlo Rovelli

Domenica scorsa sono stato a Genova, per seguire un pezzetto del Festival della Scienza. Non c'ero mai stato, al Festival, ma quest'anno l'argomento era il Tempo, e non potevo perdermi la conferenza sul Tempo di Carlo Rovelli!

Assieme ai carissimi amici Alessandra e Attilio abbiamo raggiunto il Palazzo Ducale. Bellissimo, non l'avevo mai visitato. Insomma, non è proprio come le regge di Torino (neh?) ma ha decorazioni e architetture di grande bellezza. Insomma, era Tempo di visitarlo.







 

Prima conferenza del pomeriggio, di Marco Malvaldi. Non so se ne abbiamo già parlato, sul Tamburo. Se no, leggetevi "Capre e Calcoli", davvero godibile. Marco è un ottimo intrattenitore, ha fatto una bella chiacchierata sul concetto di probabilità e su come lo percepiamo. Sala pienissima, molte domande competenti, bella discussione.






Poi è arrivato Rovelli, e la sala si sarebbe voluta riempire ancor di più, ma l'organizzazione del Festival è ferrea per quanto riguarda i posti. Eccolo che fa... non ve lo dico, dovete seguire la conferenza ;-)


Ho cercato di riprendere la conferenza al meglio, purtroppo dalla seconda fila. L'ho divisa in tre parti, eccole:














Non commento più di tanto, se avete letto i suoi libri sono argomenti noti. Per me ascoltarlo è stato un grande piacere; dato che questa conferenza non è stata trasmessa in streaming spero di far cosa gradita a qualcuno. Del lavoro di Rovelli mi affascina soprattutto l'ipotesi del tempo come fatto emergente dai sistemi complessi, e quindi dalla termodinamica, piuttosto che come caratteristica di base delle cose; a livello microscopico i fenomeni sono reversibili, e nelle equazioni che cercano di descrivere il mondo non c'è il simbolo "t". Molto interessante, e molto spiazzante!

Gran finale di serata e di festival con Luca Parmitano in sala, Samantha Cristoforetti in hangout, il ministro della difesa Prinotti e gli organizzatori del Festival.

Che dire... bello, bello, bello!

p.s.: mi scuso se il filmato in alcuni punti fa venire il mal di mare. Non ho potuto far di meglio... anche l'audio di sala non è proprio perfetto. Beh, avevate solo da venire a Genova, ecco, uffa.

giovedì 21 agosto 2014

I Pilastri della Creazione

Come molti amici sanno, uno dei miei hobbies è la fotografia astronomica, e spesso annoio il prossimo con dozzine di mie immagini.
Qui non voglio raccontarvi come si fa... in rete ci sono tantissime guide, basta cercare, o meglio ancora associarsi a un gruppo di astrofili e chiedere lumi.

Oggi ho pubblicato su G+ una fotografia a grande campo della nebulosa detta Aquila, M16 nel catalogo di Charles Messier, NGC 6611 nel New General Catalogue di William Herschel. M16 è ben visibile con un semplice binocolo nella coda del Serpente, vicino allo Scudo e sopra il Sagittario. Eccola:




E adesso vi spiego cosa state vedendo. Siamo nella Via Lattea, la nostra galassia, a 5700 anni luce da noi. M16 è una regione di formazione stellare. Per gli astronomi, una regione H II, ovvero dove l'idrogeno è ionizzato ed emette luce rossa e di altri colori. State osservando una enorme bolla di gas, dilatata e "accesa" dai venti stellari e dalla radiazione ultravioletta emessa dal gruppo di stelle giganti azzurre nella parte in alto a destra della nebulosa.

In mezzo alla nebulosa c'è una serie di strutture a forma di dito, più scure:


Eccole in maggiore dettaglio, in una immagine di Leonardo Orazi:




Quei "pilastri" sono nubi dense di polveri e gas, spazzate via dal vento solare e dalla radiazione UV delle stelle giganti azzurre al centro della nebulosa. La nebulosa è come una bolla cava, il rosso è l'emissione dell'idrogeno ionizzato dalla radiazione UV. I pilastri contengono i "bozzoli" da cui nascono nuove stelle e sistemi planetari, si chiamano globuli di Bok. Lì sta nascendo una serie di nuovi sistemi stellari, tipicamente multipli; l'effetto della radiazione delle giganti azzurre è di spogliare i globuli di Bok dalla materia in eccesso, e di qui a qualche milione di anni resteranno le stelle neonate. Ecco un'altra, stupenda immagine della stessa nebulosa, ripresa da due maghi locali, i fratelli Margaro, usando una "palette" di colori simile a quella del telescopio spaziale Hubble (HST). E' ruotata di 90°:


A partire dal 1995 l'HST ha ripreso la zona a più riprese, ottenendo immagini straordinarie, che hanno rivoluzionato la nostra conoscenza del processo di formazione stellare. Eccone alcune, a ingrandimento crescente:





Nell'ultima immagine si vedono bene i bozzoli che contengono le nuove stelle, più altre giovani stelle già emerse dalla nebulosa di formazione. La nube sta evaporando sotto l'azione dell'intensa luce delle stelle neonate. E' una zona turbolenta, sede di fenomeni violenti.


Questi sono stati chiamati i "Pilastri della Creazione", perchè lì la Galassia crea nuovi sistemi stellari, fatti di idrogeno, elio e granuli di polvere interstellare, silicio, carbonio, ossigeno, zolfo...

Da una nube del genere, 4,5 miliardi di anni fa, è nato anche il nostro Sole con il suo corteo di pianeti. Siamo fatti, alla lettera, di polvere di stelle; ed è bello scoprire nelle proprie fotografie una parte della storia dell'Universo.

Se volete approfondire, l'articolo di Wiki è particolarmente buono. L'Astronomia è una scienza meravigliosa - buona lettura!

E se avete domande (non troppo difficili) chiedete pure.

mercoledì 20 agosto 2014

Il Forte di Fenestrelle

Una delle cose che un visitatore attento alla Storia ed alla Cultura deve vedere in Italia è il Forte di Fenestrelle. E' un'opera straordinaria, la più grande fortezza alpina in Europa. Ogni pietra qui gronda storia, e la visita in una bella giornata estiva è affascinante.

Lo abbiamo visitato, credo per la settima o ottava volta, stamattina con due carissimi amici di Modena, e vi assicuro che è sempre una meraviglia. Questo post vuole essere un tributo alle guide del Forte: Juri, Federico, Luca e tutti gli altri, per l'amore, l'impegno, l'entusiasmo che mettono nello spiegare a noi, ignoranti cronici, le vicende che hanno portato alla nascita di un'opera del genere, e alle battaglie e vicende che trecento anni fa hanno forgiato il mondo europeo. Grazie di cuore, ragazzi!

Il sito del Forte è http://www.fortedifenestrelle.it/ 
Il Forte è a quaranta minuti di auto da Torino, ed è aperto tutto l'anno. Vi posto qualche foto, senza commento. Chi c'è stato riconoscerà i posti, e gli altri spero siano interessati ad andarci. E in questo caso fatemi un fischio, vi accompagno volentieri (oramai mi hanno promosso vice-guida-onoraria)




Altre foto qui nella mia galleria di G+.

Buona visita!

mercoledì 13 agosto 2014

La SuperLuna... and more

Come (qui) sanno tutti (spero), la SuperLuna è la solita bufalata giornalistico-estiva. La Luna segue un'orbita ellittica, come si sa dai tempi di Keplero (che aveva un gatto nero), e ogni tanto (ogni 28 giorni, vedi un pò) si avvicina alla Terra, e poi si riallontana. Ogni tanto in estate abbiamo una Luna piena al perigeo, e allora alè! SuperLune a piacere, dappertutto, e milioni di foto.

A grande richiesta (di Marco) questa è la mia, ripresa dalla (mitica) statale Cesana-Sestriere. C'è tutto, ma proprio tutto: scii kimiki (di notte!!! eccoli! lo sapevo!), un UFO in mezzo alla montagna (a occhio nudo non si vedeva!!!), la Montagna Misteriosa, il Pino Segreto (nemmeno lui si vedeva, era scuro e in controluce), e La SuperLuna!

Se poi aggiungete musica di arpa, fate ed elfi irlandesi (tornavamo da un concerto - favoloso - di Enrico Euron) beh, che volete di più?


Ah, chi è Enrico Euron? Che 'gnuransa, gente... ma Lui, no?



Enrico meriterebbe una dozzina di post, solo lui. Mah, chissà, vedremo - la cosa interessa?

domenica 6 luglio 2014

Ecco... dunque...

non bisognerebbe mai cominciare con dunque, ma... dato che l'AD ha minacciato torsioni e ritorsioni, conoscendo la sua ammirazione per i metodi di Torquemada, e temendo un esilio forzato al Forte di Fenestrelle, amena fortezza sabauda in alta Val Chisone dal clima invidiabile...


allora dedico a tutti gli amici del Tamburo il mio Sole rotondo come una torta, e fate che le macchie solari siano candeline, và!


Auguri al Tamburo ed ai Tamburisti, neh?

(La foto del Sole è di ieri, quella del Forte dei tre denti, il più antico della Fortezza, è di stamattina, tipico clima di luglio da queste parti)

domenica 16 febbraio 2014

Le profonde oscurità della materia oscura


Quando guardiamo il cielo notturno vediamo un sacco di stelle. Tutte le stelle che vediamo a occhio nudo fanno parte della nostra galassia, la Via Lattea. Ma da cieli più scuri del mio dalla periferia di Torino si vedono a occhio nudo due oggetti extragalattici: M31, la galassia di Andromeda, e M33, la galassia del Triangolo.



Da millenni l'uomo studia, nel cielo, quel che vede. Da 400 anni le leggi di Keplero (e poi la meccanica Newtoniana) rendono conto del movimento degli astri; quel che non torna con la meccanica Newtoniana è ben spiegato dalla Relatività Generale di Einstein. O quasi.

Nei primi decenni del '900 diventò chiaro, grazie ai nuovi telescopi americani, che le "nebulose" come M31 e M33 erano in realtà distanti galassie fatte di stelle, simili alla nostra (osservazione oggi possibile ad ogni astrofilo, fra l'altro, come si vede bene dalle foto sopra). In una galassia le stelle orbitano attorno ad un centro di massa comune (di solito coincidente con un enorme buco nero centrale), e quindi la distribuzione di velocità orbitali dovrebbe essere governata dalle leggi di Keplero. Invece si trova che la velocità di rivoluzione delle stelle di una tipica galassia a spirale è ben diversa, così:


Insomma, sembra che le stelle esterne, che dovrebbero orbitare attorno al centro della galassia a velocità inferiore (curva A, teorica), siano invece veloci come quelle interne (curva B, osservata). Dato che la velocità di rivoluzione è governata dalla distribuzione della massa della galassia, bisogna presumere che ci sia molta massa che non riusciamo a vedere; che non emette o riflette luce o altra radiazione elettromagnetica, quindi "oscura".
Sono stati proposti molti modi per spiegare i dati. Il primo è stato quello della "materia oscura barionica" ovvero composta da protoni e neutroni (detti barioni), come noi. Si ipotizza che esistano nubi di gas trasparenti, oppure popolazioni di stelle oscure (nane brune), o altri oggetti esotici. Purtroppo questa teoria non regge per molti motivi, teorici (sviluppo del big bang) e pratici (manca evidenza osservativa).

Invece esiste una evidenza osservativa, se non della materia oscura che è oscura (anzi invisibile) per definizione, dei sui effetti. Si hanno infatti "lenti di Einstein" ovvero zone in cui l'addensamento di materia (invisibile) distorce la luce degli oggetti che stanno oltre, causando effetti noti e misurabili, secondo le regole della relatività einsteniana.


Le lenti di Einstein sono gli archi che vedete, immagini deformate di galassie distanti. La massa che curva la luce è quella dell'ammasso in primo piano, la cui massa visibile non è però in grado di spiegare gli effetti misurati. Per spiegarli bisogna introdurre la materia oscura. C'è un'altra fantastica immagine, questa:


Si tratta di due ammassi di galassie interagenti, ovvero che si scontrano. Ciò che si scontra sono in realtà le nubi di gas (idrogeno neutro) che circondano le galassie; l'onda d'urto dello scontro riscalda il gas, che emette nei raggi X. L'emissione X, vista dal satellite Chandra, è colorata in rosso. Invece gli effetti di "gravitational lensing" sulle galassie di sfondo sono stati minuziosamente indagati nell'ottico, e il risultato è la distribuzione dell'alone di materia oscura attorno agli ammassi, in blu. L'immagine è di una grandiosità cosmica!

Alla fine, per poter giustificare le osservazioni risulta che il nostro universo (all'origine) è fatto di:
  • atomi come me, voi e la Terra su cui posate i piedi, per il 12% (solo!)
  • neutrini, leggerissimi, inafferrabili e numerosissimi, per il 10% (circa, molto circa)
  • fotoni, i quanti di luce di Einstein, mediatori della forza elettromagnetica, per ben il 15%
  • materia oscura, qualunque cosa sia, per un impressionante 63%.

Tralasciando un paio di decenni di ricerche, ora l'opinione più diffusa è che la materia oscura sia fredda e non barionica; che sia quindi composta da particelle che non interagiscono con la materia barionica. Dato che queste particelle non interagiscono con i fotoni risultano invisibili, e l'unica speranza di rivelarne la presenza è tramite una piccolissima probabilità di interazione con la materia ordinaria. Finora ci sono stati alcuni indizi, ma nessuna rivelazione certa; e il mistero continua.

Insomma, la scoperta della necessità della materia oscura ha mandato in crisi una parte della fisica moderna. Non ostante l'innegabile successo delle teorie correnti, da Newton ad Einstein, dalla meccanica quantistica al modello standard delle particelle fondamentali, che spiegano grandissima parte dell'Universo, nessuna di queste prevedeva l'esistenza di una così rilevante massa non visibile.

Ma non finisce qui... come se la materia oscura non bastasse a scombussolare i sonni dei fisici, due decenni fa differenti gruppi di lavoro riscontrarono che tutto l'Universo è in espansione accelerata. Secondo i modelli cosmologici correnti e le osservazioni basate soprattutto sullle misure del fondo cosmico a microonde (CMB) , l'Universo dovrebbe essere "piatto": la sua geometria è euclidea, si espande indefinitamente ma con velocità di espansione decrescente. Invece si trova che l'espansione dell'universo ha accelerato a partire da una decina di miliardi di anni a questa parte. Si presume che la causa dell'acelerazione sia una nuova forma di energia, ovviamente detta oscura o "dark", che – udite udite – compone il 68% della massa dell'Universo.

Anche questo non era stato previsto da nessuno; e la mancata previsione (e mancata spiegazione teorica, finora) resta uno dei grandi problemi aperti della fisica, uno di quei problemi che fanno scrivere libri che dubitano fortemente che la fisica contemporanea sia sul binario giusto per arrivare ad una Teoria del Tutto che dovrebbe speiegare, fra l'altro, materia oscura e energia oscura. Penso ai libri di Lee Smolin, che devo ancora finir di leggere (tutta colpa di Juhan, naturalmente).

Prima di Copernico, Tycho, Keplero e Galileo la Terra era al centro dell'Universo. Poi siamo stati sbalzati in un sistema solare, e successivamente alla periferia di una Galassia. Ancora, le galassie sono tantissime, centinaia di miliardi, ognuna con le sue centinaia di miliardi di stelle, e la nostra Via Lattea non è nulla di speciale; una grossa galassia, in un ammasso (il Gruppo Locale), parte di un superammasso, e così via. Poi è venuto il dubbio che questo Universo non sia l'unico, ma possano esistere infiniti Universi, fra loro non comunicanti. Sapevamo di essere fatti di polvere di stelle,la materia che fa l'Universo, ne eravamo ragionevolmente sicuri; ora scopriamo che anche la polvere di stelle non è tutto, ma una piccola minoranza di materia barionica in un oceano di ... non sappiamo cosa. E anche questo oceano è sospinto e spazzato da onde di energia oscura che lo sovrastano, e di cui sappiamo ancor meno.

Però dato che la cosmologia è assolutamente affascinante, come diceva Leopardi "il naufragar m'è dolce in questo mare". Viva le minoranze.

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Per approfondire: bellissimo "Il buio oltre le stelle - L'esplorazione dei lati oscuri dell'universo" del grande Amedeo Balbi. Le pagine di Wiki su "dark matter" e "dark energy" hanno decine e decine di link. Tutto dipende dalla voglia e dal tempo che avete per perdervi - in questo campo l'elenco dei link da leggere è un frattale... ma potreste anche cominciare da questo video,



Buon viaggio, e grazie a Juhan per avermi tirato per la manica ;-)

Dimenticavo i diritti di autore: la straordinaria immagine di M31 è dell'amico Leonardo Orazi, e la trovate qui - strettamente consigliato scaricarla a risoluzione completa. M33, poverina, è mia; il resto da Wiki, santa Wikipedia di noi ignoranti.

Post post scriptum: quello che gli astrofili di oggi fanno con telescopi da 25 centimetri avrebbe fatto impallidire gli astronomi di ottant'anni fa. Ma questa è un'altra storia...

venerdì 30 agosto 2013

Le ballerine

No, non nel senso di nani e ballerine - quegli articoli lì li lascio ad altri, io non me ne intendo mica. Le ballerine nel senso di piccoli passeracei insettivori, bellissime da guardare perchè il loro passo sembra un balletto.


E dato che sul prato davanti a casa si pranza bene, in estate le ballerine ci fanno visita tutto il giorno. Che insetti acchiappino ancora non l'ho capito, ma pare che loro se ne intendano.
Avrei voluto propinarvi oltre 200 scatti, ma poi ho avuto pietà... eccone solo, ecco, qualcuno.


Se guardate le foto in sequenza dovreste avere l'impressione di vederle ballare. Almeno, spero. In qualche scatto si vede la merenda nel becco.





preso!












Ciao!

Eppoi, se c'è un caturday ci può ben essere un bird friday. Buon fine settimana!