giovedì 21 agosto 2014

I Pilastri della Creazione

Come molti amici sanno, uno dei miei hobbies è la fotografia astronomica, e spesso annoio il prossimo con dozzine di mie immagini.
Qui non voglio raccontarvi come si fa... in rete ci sono tantissime guide, basta cercare, o meglio ancora associarsi a un gruppo di astrofili e chiedere lumi.

Oggi ho pubblicato su G+ una fotografia a grande campo della nebulosa detta Aquila, M16 nel catalogo di Charles Messier, NGC 6611 nel New General Catalogue di William Herschel. M16 è ben visibile con un semplice binocolo nella coda del Serpente, vicino allo Scudo e sopra il Sagittario. Eccola:




E adesso vi spiego cosa state vedendo. Siamo nella Via Lattea, la nostra galassia, a 5700 anni luce da noi. M16 è una regione di formazione stellare. Per gli astronomi, una regione H II, ovvero dove l'idrogeno è ionizzato ed emette luce rossa e di altri colori. State osservando una enorme bolla di gas, dilatata e "accesa" dai venti stellari e dalla radiazione ultravioletta emessa dal gruppo di stelle giganti azzurre nella parte in alto a destra della nebulosa.

In mezzo alla nebulosa c'è una serie di strutture a forma di dito, più scure:


Eccole in maggiore dettaglio, in una immagine di Leonardo Orazi:




Quei "pilastri" sono nubi dense di polveri e gas, spazzate via dal vento solare e dalla radiazione UV delle stelle giganti azzurre al centro della nebulosa. La nebulosa è come una bolla cava, il rosso è l'emissione dell'idrogeno ionizzato dalla radiazione UV. I pilastri contengono i "bozzoli" da cui nascono nuove stelle e sistemi planetari, si chiamano globuli di Bok. Lì sta nascendo una serie di nuovi sistemi stellari, tipicamente multipli; l'effetto della radiazione delle giganti azzurre è di spogliare i globuli di Bok dalla materia in eccesso, e di qui a qualche milione di anni resteranno le stelle neonate. Ecco un'altra, stupenda immagine della stessa nebulosa, ripresa da due maghi locali, i fratelli Margaro, usando una "palette" di colori simile a quella del telescopio spaziale Hubble (HST). E' ruotata di 90°:


A partire dal 1995 l'HST ha ripreso la zona a più riprese, ottenendo immagini straordinarie, che hanno rivoluzionato la nostra conoscenza del processo di formazione stellare. Eccone alcune, a ingrandimento crescente:





Nell'ultima immagine si vedono bene i bozzoli che contengono le nuove stelle, più altre giovani stelle già emerse dalla nebulosa di formazione. La nube sta evaporando sotto l'azione dell'intensa luce delle stelle neonate. E' una zona turbolenta, sede di fenomeni violenti.


Questi sono stati chiamati i "Pilastri della Creazione", perchè lì la Galassia crea nuovi sistemi stellari, fatti di idrogeno, elio e granuli di polvere interstellare, silicio, carbonio, ossigeno, zolfo...

Da una nube del genere, 4,5 miliardi di anni fa, è nato anche il nostro Sole con il suo corteo di pianeti. Siamo fatti, alla lettera, di polvere di stelle; ed è bello scoprire nelle proprie fotografie una parte della storia dell'Universo.

Se volete approfondire, l'articolo di Wiki è particolarmente buono. L'Astronomia è una scienza meravigliosa - buona lettura!

E se avete domande (non troppo difficili) chiedete pure.

3 commenti:

  1. WOW, assolutamente affascinante!
    A te sembrerà una cosuccia da niente, ma considera invece quelli che come me adorano l'astrofotografia e che comunque si limitano solo a rimanere a bocca aperta difronte a queste immagini perché sanno poco o nulla. È come andare al museo da soli invece che accompagnati da una buona guida; cambia completamente l'approccio e l'emozione difronte alla bellezza si impreziosisce di quella consapevolezza strettamente necessaria per godere non solo con gli occhi, ma anche con la testa ed il cuore.
    Fantastico!
    Tu secondo me sei fatto per fare questo.

    PS:
    e grazie (m'ero scordato, colpa tua che mi distrai ☺)

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  2. Eh eh... è la differenza fra guardare un'immagine perchè è bella esteticamente, e apprezzarla per il contenuto scientifico. Mi fa piacere che vi piaccia,

    Mi son dimenticato di dire che questa non è certo l'unica zona di formazione stellare della Galassia; ce ne sono molte altre, sia verso il centro galattico, nel Sagittario e dintorni, sia più vicini a noi, ad esempio la nebulosa di Orione (M42), a "soli" 1270 anni luce. Poi vediamo simili zone, a dozzine, in altre galassie.

    Ultima nota, oggetti come M16 sono ben visibili con telescopi piccoli, di costo davvero molto contenuto. I problemi nell'avviciniarsi ad una disciplina complessa come l'astronomia non sono certo i costi, ma il tempo e la voglia (anzi, direi la motivazione); oltre a trovare un gruppo di amici (come è stato il mio caso) che ti stimoli a continuare e a migliorare.

    Poi, purtroppo l'avvento dell'illuminazione elettrica ci ha privati della visione diretta del cielo. Tante volte facciamo battute con gli amici, in quelche serata osservativa in luoghi sperduti, su cosa sia quella lunga nuvola che attraversa il cielo e che non si sposta. Oramai non siamo più abituati a vedere la Via Lattea ogni santa notte!

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  3. E guarda un pò, proprio oggi Scientific American pubblica qualcosa sui Pilastri:
    http://www.scientificamerican.com/article/how-the-iconic-pillars-of-creation-arose

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