venerdì 15 agosto 2014

Di' quello che vuoi


Una domanda difficile rivolta a tutte le persone di buona volontà. Chi sa mi dica perché c'è un nuovo (almeno per me) modo di dire (spero solo locale e spero di non diffonderlo con questo post) che mi lascia molto perplesso.
Sono lento di comprendonio di mio ma qui siamo sul difficile.
E pensare che siamo nell'italiano standard, attuale, oggi l'ho sentita da un giovane ma pochi giorni fa l'ha detto uno con quasi la mia età. OK, fine della premessa la frase in oggetto è:

di' quello che vuoi ma secondo me...

da completare con quello che serve, per esempio oggi continuava con "la musica che ascolti te fa venire il mal di testa".
Ecco, secondo me non ha senso. O sono io che non riesco a capirlo? È grave? C'è una cura, anche bio-meopatica? O vado avanti così, magari sentendomi portatore sano del complesso del dinosauro (il T-rex in ogni caso è affascinante e spero sempre di sentire la tele che dice che l'hanno clonato, finalmente). E poi Bach e Mozart non è vero che fanno venire il mal di testa. Oltretutto, dite quello che volete ma secondo me sono molto diversi, in qualche modo complementari.


2 commenti:

  1. Ma no, e' un modo di dire che si e' sempre usato, magari ora e' solo più diffuso, tipo tormentone.
    Bruna (sempre in incognito causa furbofono).

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  2. Tormentone, "please disregard" come direbbe un americano colto. Eppoi, dì quel che vuoi ma secondo me seguire i canoni inversi di Bach fa venire il mal di testa.

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