martedì 5 agosto 2014

Come si legge, come si dovrebbe leggere (secondo me)

OK, titolo pretenzioso, altisonante e un tantino autoritario ma tenete conto che la prima versione era slow read à la Carlin Petrini (e i millemila orti in Africa) che poi qualcuno fraintendeva, almeno tra quelli che non legge abitualmente le mie cose e legge di fretta. Perché proprio della fretta vorrei parlare.

Ormai ho capito che sul web ci sarà sempre una percentuale (variabile) di persone che legge le cose in fretta, oppure le legge male, oppure non legge che in minima parte le home page di siti o blog altrui perché quello che gli interessa in realtà è intervenire, farsi vedere, comunicare e parlare di se stesso e dei propri lavori.
[...]
Andando però a vedere come viene visualizzata la mia pagina pubblica da un "non amico" si capisce che bisogna darsi da fare per arrivare a leggere la mia frase che avverte di mandare un messaggio: bisogna almeno andare sulla pagina "informazioni" (che non è la prima che si apre), e poi cliccare su "mostra altro" - praticamente impossibile da fare per il 99% delle persone che è già un miracolo che leggano più del mio cognome e del mio mestiere.
Citazioni prese da qui: Io su Facebook (se volete "seguitemi").

Ma dovete leggere tutto il post, spiega tutto per bene. Io Patrizia la conosco da tempo, l'ho incontrata la prima volta sul Disinformatico, non ricordo in occasione di quale bufala, e ho visto che dovevo indagare, mi conveniva: il suo commento (OK, non ricordo quale ma sono sicuro che era così) non era la solita stringa tipo "anch'io" o "non hai capito una mazza" eventualmente seguito da una serie di punti esclamativi. A volte tutto in maiuscolo, anche gli esclamativi.

So che leggerete con la cura che si merita il post di Patrizia per cui aggiungo solo un paio di note:
  • L'altro giorno ho raccontato del post di Neuromancer; non so se si capiva che dicevo (tra le righe ma lo scopo del post era quello) di leggere attentamente, controllare le fonti, verificare. Avete a portata di browser una massa di informazioni quasi infinita; vero che bisogna considerare l'attendibilità ma dai, ce la possiamo fare. Caso mai chiedere (Fatti non foste... diceva la Berta, l'hanno detto anche Primo Levi e Marco Delmastro. (La Berta (iniziale del cognome) era la mia prof di lettere, severa, lunatica ma OK (la ricordo con affetto))).
  • È fondamentale presentarsi in modo corretto: la prima cosa che guardo quando capito in un blog nuovo (di solito una segnalazione su Twitter o G+ o un altro blog o qualcosa di simile) è chi è che scrive, l'about. Anche se anticamente ho compilato i miei in modo LOLloso (diciamo pure cretino) sono importanti.
  • Frequento poco (e male) Facebook (e ultimamente anche G+) per mancanza di tempo (e cattive abitudini). Ma a parte qualche lodevole eccezione trovi spesso frasi brevi e lapidarie per i più svariati argomenti. A volte meriterebbero un discorso più lungo, tipo blog (l'ho detto, l'ho detto!!! -- io sono per il blog).
  • I commenti: nessuno (quasi) commenta sui blog. Una volta si commentava di più. Molto di più. Spesso i commenti finiscono sulla segnalazione che hai fatto su FB, ma non è la stessa cosa: non lascia traccia nel post.
  • La diffusione di nuovi aggeggi (a proposito come si dovrebbero chiamare?) disinvoglia la lettura del blog e il commento sullo stesso. Chi viaggia sui mezzi pubblici come me potrà confermare i whatsappisti digitanti con i pollici; e i meno digital-nativi che urlano (parlano tutti, devi per forza urlare per sentire la tua voce) al telefono.
  • Un certo modo di scrivere (tipo Atlantic o Newyorker) sul web non funzionano (secondo me). Funzionano invece troppo bene i video, anche quando sarebbe meglio scrivere le cose.
  • Infine una cosa personale: ma gli spammer, specie quelli affezionati ai miei blog, non hanno di meglio da fare? E non controllano mai che fine fanno i loro commenti?
OK, smetto perché mi sono perso ma è chiaro no? Dovete leggere il post di Patrizia. E leggere, magari di meno, ma più attentamente, e selezionare quello che si legge.
Se non fosse per tutta una lunga serie di motivi pretesti potrei anche scrivere in modo migliore, evitando le parentesi annidate, p.es. ma mi piacciono tanto e poi sto rileggendo proprio adesso GEB, sempre bello, anzi, sempre più bello.

6 commenti:

  1. Si commenta poco sui blog e quando lo si vorrebbe fare non ci si riesce!, come è successo a te...E no, non sei finito nello spam :)

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    1. Chissà cos'ho fatto di brutto che bigG adesso ce l'ha con me?

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  2. Rimpiango continuamente i bei tempi delle decine di commenti quotidiani sul blog. Ormai gli sparuti e incostanti sprazzi di commento sono per la maggioranza spam. Ma quando uno è depresso, anche lo spam che ti dice "this is a wonderful article! I'll tell my cousin to read it!" potrebbe avere un suo perché. Un po' meno quelli che propongono interventi anatomici. Ora spero di non finire anch'io nella spam. Visto il virgolettato.
    W i blog. /\/\ FB ;-)
    Un saluto

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    1. Vero. E c'è anche di peggio: per esempio hanno scoperto che ce l'ho piccolo.

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    2. Sul blog no, lo spam lo legge ed elimina Juhan, però nelle e-mail, con l'indirizzo che ho avuto fino a pochi anni fa, ho ricevuto anch'io moltissime proposte di "enlargment" (!) o di acquisto di Viagra, Cialis ecc.

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  3. È successo anche a te? Io ho lo SPAM piena di enlargment. Un periodo andava di più il viagra invece.

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