venerdì 17 maggio 2013

Io invece diversamente


Questa pic presa da G+ mi fa sentire speciale.

Intanto chi l'ha postata è una persona eccezionale: Michelle Marie, che, dice sempre G+ works at Transverse, attends the Interwebs, lives in Cape Coral, Florida e 1,602,464 have her in circles.
Un milione e seicentomila! più degli abitanti di Torino. Per cui, a pensarci bene forse ci siete anche voi e quell'immagine l'avete già vista. Ma allora perché non l'avete commentata? Mystero.

OK, io vi dico cosa ne penso. Cominciamo dal 1993: l'unico aggeggio che avevo tra gli otto presenti è l'orologio digitale. Per il computer io sono sempre per il desktop, nel '93 inoltre ero ancora (anche se sempre più sporadicamente) alle prese con macchine più grosse, i cosidetti mini, roba della dimensione di un armadio con diversi terminali collegati. La macchina fotografica non era istantanea e quindi non vale.
Per quanto riguarda oggi non ho l'aifon. E non sono disposto ad abbandonare il 'puter con tanto di tastiera per uno di quegli aggeggi. No e poi no!

Anche se ormai la gente che testa (i 'mericani dicono texting e allora lo faccio anch'io (me)) appena può non mi fa più impressione. Sempre che non debba farlo io. Più o meno com'è successo con il telefono cellulare: all'inizio avevo l'impressione che fosse aumentato in modo esorbitante il numero di persone che parlavano da sole, un'epidemia. Con i testatori mi sto abituando anche se alle volte c'è chi mi sorprende, tipo l'altro giorno che sono rimasto a bocca aperta a guardare una signora (una tipica dottoranda tosta) che copriva una conferenza a colpi di tweets. Impressionante. E non ho avuto il coraggio di chiederle il suo nick, sono timido, anzi nelle m-brane (roba delle stringhe,o dintorni).

Ah! i libri mi piacciono di carta, anche perché quelli che leggo io di solito bisogna leggerli non linearmente. E sottolineare, prenderci appunti sopra e inserire segnalibri (detesto chi fa le orecchie).

Il cellulare ce l'ho ma lo tengo quasi sempre spento, oggi sono stato sgridato per questo, da E. che mi ha raggiunto sul telefono di casa, probabilmente provando a tappeto tutti i numeri di Piubès.

Insomma, oltre che ricordare che sono vecchio (sì sono ripetitivo) credo anche di essere maturo perché il WWF si attivi per farmi inserire nella lista di quelli in via di estinzione.

7 commenti:

  1. 20 anni... passa il tempo, soprattutto per la tecnologia. Però, pensa te, qualcosa di quello presente nella prima immagine (1993) l'ho visto ed utilizzato anche io, forse perché ho la fortuna di vivere con un matusa come te :-) a cui piace conservare (= non buttare niente) soprattutto quello che è tecnologico. A sentire il mio "vecchio" (lui già nella lista del WWF), la cosa più triste delle nuove tecnologie è con non si può più smontare (e rimontare) niente. Smontare e montare era il modo migliore per imparare. Oggi ti becchi quello che il mercato offre e zitto e se vuoi sapere come una certa cosa funziona, al massimo ci sono i video su YouTube.
    Però dai, tu che leggi parecchio, almeno sui libri digitali uno sforzo dovresti farlo, non fosse altro che, oltre ad evidenziare e prendere appunti, c'è anche la possibilità di fare le orecchie virtuali.

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    1. Una stretta di mano al vecchio (capace che ha la mia età).
      Che ha ragione, parecchio. Per i libri mi sa che dovremo riparlarne, comunque domani vado al Salone.

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    2. 44, ma sempre il mio "vecchio" rimane

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  2. Pure io diversamente! Ancora uso gli oggetti della prima foto che fanno una sola cosa, ma la fanno bene.

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    1. Il fatto è che anche quelli sono cambiati, pensa alle telecamere.

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