lunedì 19 maggio 2014

Rendiconti #SalTo14 - 5: Zerocalcare

Oggi post impegnativo. Perché sto affrontando uno dei grandi autori contemporanei, anche se sono consapevole di non avere il background culturale necessario --per niente. Perdonate le eventuali imprecisioni e, lo dico fin d'ora, benvenuti i commenti, correzioni e emendamenti.

Zero è di Roma, ma non la Roma che fanno vedere in TV, non quella Ladrona che piace tanto alla Lega che l'ha adottata e fatta propria, non a quella di Papafrancesco™, non quella di Silvio e delle sue adunate da 30 €uri e un panino, due se sventoli la bandiera, non quella del concerto del 1° maggio, no una borgata che non dev'essere molto diversa dalle Vallette, è anche lei famosa per il carcere: Rebibbia (regna!).
Rebibbia è la patria di Zero e dei suoi amici, Cinghiale e Secco in particolare. Al gruppo si è unita Katja, venuta da fuori --scopriremo verso la fine come e perché-- ma perfettamente integrata.

Il romanzo descrive le avventure dei nostri eroi che devono abbandonare il quartiere ormai completamente conquistato dagli zombies.

Sapete che non sono il tipo che si mette a spoilerare, per niente, anzi il post vuole trasmettere il messaggio che tredici €uri per queste quasi 100 pagine sono un affare. Domanda per me: dodici (4° libro di Zerocalcare) fa 13 €uri, matematicamente come si formula la cosa?

Ok, tornando a noi e sempre nell'ottica di non raccontarvi la trama (e le sottotrame, è parecchio articolato) me la cavo con un paragone: avete presente l'Iliade? Io non tanto, mica ho fatto il classico, atz! ma siamo lì. Solo che i nostri non sono dalla parte dei grechi greci achei, dall'altra, quella opposta; ma l'ambiente è quello.

Proprio come per Omero ci sono continui riferimenti che vorresti saperne di più, l'alimentazione, il web (non sapevo niente (nada, zilch) dei fora (plurale di forum, nèh, neutro di seconda) femminili di cucina) o delle abitudini alimentari.
Ci sono difficoltà linguistiche, per "daje" e "sticazzi" ci arrivo ma poi andiamo sul difficile: "eccallà". Ci sono i rifermenti filosofici: Locke, Engels et al. --atz! il classico (turna!).
Ci sono rifermenti ai capolavori mondiali della letteratura manga e comics del secolo scorso, sono impreparato anche lì.
Uh! non manca neanche l'Armadillo, in una scena tragica riguardante lo stesso Zero.


Gli zombies e la Zombocalypse, dice la mia amica L. (neanche lei ha fatto il classico ma non l'ha fatto stando fuori) che rappresentano la paura della morte e del Doomsday (the end is nigh, nèh!). A me piacerebbe di più la Robocalypse, legata alla paura di perdere il lavoro. Chissà... In fondo anche Omero ha scritto due libri (Ok, per Zero sarebbe l'ennesimo, sapeste cosa sta facendo!). E daje! lo so che Omero non era mica lui, vero che non ho fatto il classico ma insomma, la Wiki, p.es.

'Na cosa perso, per finire: quando Zero fa i disegnetti c'è sempre la fila. Io sono arrivato quando la fila era ufficialmente chiusa, Bao ha predisposto l'apposito cartello. Ma una dedica veloce me l'ha fatta comunque. Come ne ha fatta un'altra a un altro ritardatario. Zero, detto tra noi, rockz! anche in quel senso.


Adesso abbandono il buon senso e gli mando un tweet, non per lui, è importante per me.

2 commenti:

  1. Mi permetto di correggere il numero d'ordine, questo è il quinto resoconto dal salone di Torino

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    1. Hai ragione! Solo che ormai siamo tra i numeri grossi (quelli dopo π). E sto finendo i diti. Poi vengono 6, 7, 8, 9 e 10 se non sbaglio; almeno così dicevano i Fab4 in All Together Now

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