Questa volta vi parlerò della storia dell'alieno e dell'angolo solido.
Eh? Cosa?
Probabilmente vi piacerebbe se parlassi di tizi del genere:
Ho notato che il personaggio di von Neumann è già apparso in questo blog, ma (probabilmente) la vicenda che vi sto per raccontare non la conoscete.
Innanzitutto devo specificare perché ho definito Neumann mediante l'appellativo "alieno".
Come definireste voi una mente in grado di memorizzare interi libri (o articoli) a memoria e ripeterli esattamente (e senza pause) dopo anni dalla memorizzazione; un cervello in grado di compiere calcoli super complessi in pochi istanti; un uomo che già da bambino parlava fluentemente greco antico e conosceva l'analisi matematica; un matematico che nell'arco dei 53 anni della sua vita ha rivoluzionato non una specifica parte della disciplina, ma innumerevoli (teoria degli insiemi, analisi funzionale, topologia, fisica quantistica, economia, informatica, teoria dei giochi, fluidodinamica, solo per citare quelle riportate da Wikipedia)?
Tutte queste informazioni sconvolgenti non appartengono a diversi individui, bensì ad un singolo uomo (o alieno), appunto von Neumann.
Tra l'altro, è stato proprio il sopracitato personaggio a sviluppare l'architettura alla base dei moderni pc, con cui i numerosi autori di questo blog redigono i loro post!
Ora però voglio riportarvi un aneddoto incredibile, tratto dal libro Il mondo come gioco matematico di Giorgio Israel e Ana Millán Gasca:
"Il fatto si è svolto a Los Alamos. Il prof. Hans Staub e io avevamo bisogno di un integrale per un qualche calcolo (probabilmente un angolo solido in qualche strumento) e l'avevamo scritto su una lavagna. Ci avevamo stronfiato sopra per un bel pezzo senza arrivare a nulla. Von Neumann, che era nostro amico, passò per il corridoio e dalla porta aperta vide l'integrale e disse a colpo il valore numerico, proseguendo dopo averci salutato (lettera di E. Segrè a G. Israel, 1° febbraio 1987)."
Focalizziamoci sulla scena.
Abbiamo 2 strepitosi fisici (il premio Nobel nel 1959 Emilio Segrè e Hans Staub) che da ore cercano di risolvere un esercizio matematico estremamente complesso.
Dunque immaginate una lavagna simile alla seguente:
I 2 scienziati si stavano letteralmente impazzendo nel cercare di risolvere l'esercizio, un po' come uno studente generico davanti a un compito di matematica! ;)
Ad un certo punto, nella stanza, mentre la coppia di fisici era stanca ed emaciata per via dell'ingente sforzo intellettuale, entra tutto baldanzoso John, guarda neanche un secondo la lavagna e caccia dalla sua bocca un certo numero!
Segrè e Staub riprendono la loro risoluzione, arrivando, dopo aver sudato letteralmente 7 camicie, alla soluzione del problema.
Immaginate adesso la loro reazione quando si rendono conto che il risultato non è altro che quello dato da von Neumann in circa un secondo!
Probabilmente sono rimasti così:
o così:
Vi ho pertanto fornito un'ulteriore dimostrazione del perché ho fatto uso del termine "alieno": 2 fisici "somarucci" (uno dei quali, ricordo, premio Nobel) si sono sentiti come in una gara, dove loro sedevano su un triciclo e si dovevano confrontare con la Ferrari (la mente) guidata da von Neumann!
A proposito di alieni, ve ne presento altri 2 (Valentina Lisitsa e Denis Matsuev), questa volta relativi al campo musicale:
Alla prossima!
Questo post partecipa al 57º Carnevale della Matematica, presso Matem@ticamente di Annarita Ruberto
3 alieni!
RispondiEliminaAnzi di più (incerto sull'alienicità dell'autore del post).
Questo post è servito per presentarvi un po' di alieni!
EliminaNon posso né confermare né smentire la mia "alienicità": citando (impropriamente) Gödel, è una questione indecidibile! ;)
Ritornando serio, mi piacerebbe avere il talento "alieno" della Lisitsa e di Matsuev nel suonare il piano o di von Neumann nel fare calcoli ad una velocità impressionante, ma è da evidenziare che anche gli "alieni" hanno i loro grandi limiti!
Certo che Neumann doveva avere un pensiero velocissimo, forse più delle mani dei bravissimi pianisti che ti ringrazio di avermi fatto conoscere.
RispondiEliminaCooome? Ci sono lettori di questo blog che non conoscevano Lisitsa e Matsuev? O tempora!
EliminaScherzi a parte, Leonardo (che è bravissimo) adesso dovrebbe raccontarci come fece Enrico Fermi a calcolare (a mente...) l'energia liberata della prima bomba atomica usando un fazzoletto.
Vi ringrazio per i gentili commenti.
EliminaSkip, sono lieto di averti fatto conoscere gli strepitosi Matsuev e Lisitsa.
Marco, magari in futuro porterò Fermi su questo blog! ;)
Lo sapevo, lo sapevo che attirando Leonardo al Tamburo con le mie arti subdole avrei fatto la gioia dei nostri seguitori!!!
RispondiEliminaMi piace il concetto di "angolo solido", solo che non ben capito a cosa si riferisce. Per caso c'è da cercarne il significato in quella lavagna? :)
RispondiEliminaNo, perché se è così allora qualcuno dovrà trovare un modo di far tornare il vita "l'alieno".
Grande Leonardo (no, non tu, che hai capito? Intendevo quell'altro) :)
Un saluto
Marco
PS:
ma qui al tamburo la mettete su sempre così? No perché allora vi feeddo
Non so cosa tu intenda con "la mettete su sempre così". Se intendi chiederci se lo stile del blog è più o meno questo, confermo (a parte i miei post, decisamente meno arguti e stimolanti).
EliminaNo Marco, la "lavagna" inserita è soltanto un'immagine presa dalla rete; non è certamente quella originale dei 2 fisici al lavoro sul problema dell'angolo solido.
EliminaPer quanto concerne l'angolo solido (segnalo intanto che cliccando su "angolo solido" nel frammento del libro riportato si apre la relativa pagina di Wikipedia), esso rappresenta l'estensione allo spazio tridimensionale del classico concetto di angolo nel piano e il suo calcolo si effettua appunto sfruttando gli integrali.
Ne ho parlato anche brevissimamente qui nel caso del Teorema di Gauss inerente al campo gravitazionale: http://scienzaemusica.blogspot.it/2011/11/il-campo-gravitazionale-il-teorema-di.html
Intendo questo senso di "leggerezza" anche quando si trattano argomenti che potrebbero essere considerati complessi. Intendo il saper non essere per forza seriosi e "professionali", non parlare da pulpiti ma chiacchierare in mezzo alla strada... insomma, queste almeno le mie sensazioni: ho fatto un bel giro e ho deciso di feeddarvi anche perché ho visto che gironzolano in questi luoghi persone che conosco e stimo.
RispondiEliminaUn saluto
Marco
Ti ringrazio per la ...feedducia! Ciao
Eliminafeeddare, feedducia... mi segno il neeeeologismo.... 8-)
RispondiEliminaSecondo me la parte difficile della divulgazione è riuscire a spiegare concetti complesis in modo semplice. C'è chi ci riesce, chi meno - non è mica facile.