martedì 3 dicembre 2013

Disconoscetemi...



… se una volta userò “goloso” per definire un cibo anziché una persona o un animale


… se scriverò “realizzare” intendendo “capire, rendersi conto”

… se scriverò “i pelosetti” per indicare cani, gatti o altri animali di compagnia 

...  se dirò o scriverò "assolutamente (si oppure no)" invece di "certamente, sicuramente" sì o no 

… se scriverò “piuttosto che...” per dire “oppure” 


 A proposito di quest'ultimo odioso vezzo, guardate questo video suggerito da Dioniso:






Aggiornamento:
aggiungo questo link, forse più chiaro.

Aggiornamento nº2 : avevo dimenticato questo:
... se scriverò "non esiste" per dire "è impensabile, inconcepibile"

12 commenti:

  1. ☺☺☺
    Anche se ci sarebbe poco da ridere.
    Tu comunque puoi star tranquilla mentre io rischio per i miei assolutamente si/no che so non essere corretti, ma che uso (solo sul web) perché fanno "più parlato" e danno la sensazione di una maggior sicurezza (credo, boh, forse...)

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    1. Marco, non intendevo darti una tirata d'orecchie, del resto è abbastanza normale che un giovane segua le mode del momento. Non è neppure il vezzo più antipatico tra quelli citati. Poi Juhan, che molto giovane non lo è più, usa spesso il "realizzare", già l'ho ripreso. Pensa che il mio proprio figlio, sangue del mio sangue, usa l'orripilante "piuttosto che..." con significato disgiuntivo! per fortuna non viviamo insieme, avrei continue crisi isteriche...

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    2. Tranquilla, so che non era rivolto a me (ma quando serve fammi pure la tiratina d'orecchie che mi può servire) e sono assolutamente d'accordo nel cercare di sensibilizzare ad un uso più corretto della grammatica (mi sembra d'averlo fatto anche qui sul Tamburo) e tu con questo post l'hai fatto in modo molto simpatico.

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    3. Cara Bruna hai ragione nella misura in cui ti riferisci a un certo ambito, e comunque limitatamente a un determinato contesto.
      OK, attualmente mi sono perso, avrei bisogno che i miei draft venissero visionati da un agente dello staff. Purtroppo sono localizzato in un posto isolato e privo di possibili collaborazioni anche da parte dei miei relativi.
      Ma ammetterai che potrebbe andare peggio: uso molto raramente xké, CMQ, nn e simili. Anche xké non li conosco, qualcuno che mi aiuta magari facendo un post?
      Faccio presente che non ho inventato nulla; anzi se ne sente di più in giro.

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    4. @ Juhan
      Su di te io farei un discorso a parte:
      per quanto tu faccia il modesto, la tua "sgrammaticatezza" è voluta e consapevole ed è una caratteristica peculiare del tua modo di scrivere (almeno sul web). È uno stile che a me piace molto e te l'ho già detto in altre occasioni. Qualche volta ho anche provato ad "imitarti" ma non ci sono riuscito.
      Voglio dire che sul web, quello "leggero ed ironico", ci si possono permettere "personalizzazioni grammaticali" purché si sia in grado di inserirle in un contesto idoneo, e su questo tu riesci molto bene.

      @ Bruna
      quindi cara Bruna, io il Juhan (ma solo lui) lo lascerei svolazzare liberamente sulla grammatica anche perché il rischio è che si perda il suo impatto descrittivo, che sarai d'accordo con me, è sicuramente "particolare".

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    5. Certo, Juhan ha uno stile tutto suo, va lasciato stare (e spesso scherza, come nel commento sopra con i suoi relativi). Anch'io ho i miei piccoli tic, so ad esempio che non dovrei iniziare una frase con E, ma mi piace e lo faccio lo stesso. Eccedo anche con i punti di sospensione, lo so (a volte è un trucco perché non ricordo le parole che completerebbero la frase! ;) ).

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    6. Devo confessare un segreto (segretissimo, non ditelo a nessuno): non è farina del mio sacco! Sono tutti modi di dire che sento in giro, tra i giovanissimi (anche padani). Poi alle volte, per l'abitudine acquisita, mi scappano quando non sarebbero proprio opportune. Un altro gioco verbale (questo mi piace farlo) è di usare frasi fatte tradotte alla lettera, tipo fare il fieno mentre il sole splende (==battere il ferro finché è caldo) ma mi arrabbio quando non le capisco in originale (devo ancora stanare il fanchon, mio piccolo cavolo).
      Ah! detesto le metafore e chi mena il can per l'aia.
      Ops! credo di essermi perso (faccina triste di Marco qui).

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  2. Allora dovrò continuare con l'angolo della crusca ... Ma secondo voi è più appropriato dire crivello o setaccio?

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    1. Occorre sapere per che uso: nel caso della lingua usata per lo più nei social network soprattutto dai giovani userei un crivello, per sgrezzare, eliminare gli errori più grossolani; al contrario, per una scelta più meticolosa, di rifinitura userei il setaccio.

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  3. Assolutamente sì, sono d'accordo, piuttosto che ho realizzato che i cinesi mangiano pelosetti golosi! :D

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  4. Non capisco perchè non vi piaccia 'pelosetti'. È un vezzeggiativo che descrive bene la tenerezza di certi affetti: le prime volte che l'ho visto mi sconcertava un po', e non riesco ad usarlo, ma porlo alla stessa gogna di 'piuttosto che' mi pare eccessivo.

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    1. Piero, non ho nulla contro quella parola in quanto tale, diversamente dalle altre citate (del resto neppure loro in quanto tali ma solo nell'uso errato): non dico mica che sia un errore grammaticale o altro, solo mi dà fastidio perché la trovo zuccherosa in modo quasi nauseante, come mangiare il miele a cucchiaiate (molte!), inoltre il mio gatto non lo vedo come un essere con pelo (ce l'ha eccome!) ma solo come una persona cara, un affetto tra i tanti. Abbi pazienza, il mio carattere non è particolarmente attratto da svenevolezze o sdolcinature, ma non pretendo certo di imporre i miei gusti agli altri! tra le persone che scrivono "pelosetti" ci sono molte mie amiche...

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