lunedì 8 giugno 2015

Un'ordinaria giornata fantozziana


Una storia personale, concentrata in poche ore di oggi.
Comincia a pranzo, la pasta è fatta in modo che non puoi aggiungere il sale. Sì perché da qualche tempo la lista dei veleni è aumentata e adesso comprende sale, burro, parecchie verdure (tranne l'insalata verde obbligatoria, tutti i giorni), tutto il pesce (anche il merluzzo e la trota) e altro ancora. Per dire pensa a una cosa che ti piace, ecco è veleno. Io poi da trent'anni e più ho anche il latte, la panna e i formaggi molli. Ma oggi era solo il sale.

In questi giorni a pranzo c'è uno dei fratelli di mia madre, cosa normale ma partendo dal temporale di questa notte si è passati al meno male che toglie il polline che c'è Tizio che è allergico. OK, fin qui tutto bene. Invece no! Era solo il prologo per poter porre la domanda introduttiva dell'argomento del giorno: "e sua sorella come sta?" "bene, si è rimessa e pensare che..."; "anche perché ha una certa età..."; "sì ma sai e sempre stata una che..."; "a differenza di sua cugina, pensa che...". Ecco siamo entrati nel settore Medico-Chirurgico-Splatter-Assay-Anzi-di-più. Ma come si fa a mangiare --roba insipida-- sentendo quelle storie raccontate con dovizia di particolari che se sono veri mi viene da pensare che girare alla larga dai medici è cosa buona e giusta. Insomma, sono fuggito dopo il primo.

Mi sono messo a bloggare, una cosetta semplice, discorsiva, divertente ma ero in attesa di Michele, uno dei miei fratelli, che mi aveva chiesto un aiuto. Una cosa semplicissima, pulire la vasca del siero di latte (scarto di un caseificio qui vicino), lavoro che bisogna fare una volta all'anno. In mio compito è solo quello di accendere e spegnare la pompa dell'acqua di lavaggio e quella di scarico della vasca. Quindi un'occupazione molto tranquilla, se non fosse che manca l'ombra e oggi c'era un'afa mai vista. Dopo un po' salta l'interruttore (il salvavita). Sempre, tutti gli anni. Siccome non capita subito ma dopo un quarto d'ora si sa cos'è: perdite sulla linea. Che è marcia da sempre, viene riparata a pezzettini sul momento. E l'elettricista di fiducia è un padagno di quelli che te lo raccomando. Insomma non si può svuotare la vasca e bisogna scollegare la condotta di fondo dalla pompa sperando che il tubo non sia troppo intasato. Lo è ogni volta, stiamo parlando di scarti di formaggio e un po' di grasso c'è e intasa il tubo. Che ha due gomiti a 90 gradi e è --appunto-- sul fondo della vasca. Perché hanno fatto il basamento per la vasca alto 20 cm? Di chi è stata l'idea? Insomma le viti non si svitano, dopo qualche prova si prende il flessibile e si tagliano, io tengo su il filo che non si bagni. Cioè sono nel siero in parte rappreso e fa un caldo boia. E l'odore del latte...
Fortuna che Michele non urla, anzi sono disposto ad aiutarlo anche per quello, questione di un'oretta e fatto e finito, almeno per me.

Rientro e torno al 'puter. Suona il telefono risponde mia madre. Non so chi fosse in linea ma ho mollato tutto e sono andato a farmi un giro (sì, nonostante il caldo). Quando si mette a raccontare entra sempre nei dettagli in modo disumano. Qualunque sia l'argomento. E quando cita parla italiano, si vedono benissimo le virgolette. Ma non è così come lo racconta, è una sua interpretazione. Sempre. Se, come oggi, conosco il fatto mi viene voglia di andare a chiederle cosa sta dicendo. Capita spesso anche per cose di nessuna importanza. O meglio ci sono cose che per loro (tutti quelli qui in zona) sono importantissime, arrivando a conferenze via telefono, come oggi. Per la cronaca si riferiva a un incidente automobilistico che ha coinvolto un amico stretto. Nessuna coseguenza tranne la macchina ridotta male ma finisce lì. E caso mai contatti l'interessato, chiedi "tutto bene? come va?" e basta. No, se eri presente (sulla macchina che seguiva, che fortuna!) diventi una celebrità. Proprio come una versione locale de la Vita in Diretta.

Al ritorno dalla passeggiata, matido di sudore, la telefonata era finita ma solo perché erano arrivati altri zii da fuori e lo zio (acquisito) si dilungava sulle persecuzioni che sta subendo il povero Silvio. Sì perché dovete sapere che il figlio --OOPS! mica mi ci metto a raccontarvi come fanno loro.


5 commenti:

  1. Questo è il Juhan che m'ha catturato la prima volta che l'ho letto, un modo di scrivere che a dire personale e originale sembra quasi un'offesa.
    Clap clap clap

    RispondiElimina
  2. Ecco, ci siamo, questo tipo di Juhan piace molto anche a me. Pensa, sono rincasato tardi, ero stanchissimo, ho litigato con un po' di persone e questo post mi ha rilassato. ;)

    RispondiElimina
  3. Quindi fatemi capire: volete storie in cui il malcapitato protagonista deve subirne di tutti i colori. E non è nemmeno detto che alla fine finisca bene.
    Potrebbe essere un'idea ma non mi va di essere protagonista. Per niente, nada, zilch.

    RispondiElimina
  4. @Juhan, come si dice: meglio a te che a me! ☺

    Seriamente, non si tratta di raccontare storie dove le cose vanno male, si tratta di raccontare, di come raccontare, di qualsiasi cosa non importa. Raccontare,stop, e tu sei sempre bravo a farlo, ma qualche volta diventi addirittura superbo (non che tu lo faccia di proposito neh!)

    Dice bene @Luigi, leggerti rilassa, far star bene, anche se poi non mi ricordo assolutamente il contenuto, o comunque non me ne frega niente. È un po' come il nonno che legge qualche capitolo di un libro al nipote 2enne che non capisce una mazza, ma che, grazie alla voce suadente, alle pause, ai cambi di tono ecc. percepisce che in fondo il vero protagonista della storia è lui (è a lui che il nonno dedica il suo tempo) e si addormenta beato.

    RispondiElimina
  5. Penso che @Marco abbia colto nel segno...

    RispondiElimina