sabato 5 agosto 2017

I social-cosi e i 'puters per vederli

La faccio breve perché sono in ritardo e neanche tanto di buon umore. Per via del caldo. Ma non solo. Adesso vi conto, almeno ci provo.


Facciamo un esperimento mentale, un Gedankenexperiment (che potremmo chiamare anche, più semplicemente, Gedankenerfahrung) e immaginiamo di poter viaggiare nel tempo, diciamo una ventina d'anni indietro, tipo 1997.

Ecco il Web era nuovo di pacca allora, non c'erano Facebook, Google, YouTube, Instagram, WhatsApp. Non c'era neanche il telefono, inteso ovviamente come telefonino, l'aiFon sarebbe venuto dopo.

Siccome nel nostro esperimento possiamo fare quello che vogliamo facciamo un salto avanti ma rimanendo nel passato (rispetto all'oggi) e consideriamo quando oltre che Facebook sono comparsi i blog. Tutti quanti certo ma, in particolare, uno in particolare: Al Tamburo Riparato. Che sarebbe questo qui che visualizzate in questo momento sul monitor (qualcuno, pochi) o sul telefono (tutti quanti).

È uno strumento del passato, un reperto archeologico, pieno di parole. Pochissime le immagini, niente video.

Io che sono vecchio (e, anche se non vorrei confessarlo, non aggiornato, pensa che non ho memmeno il telefono) mi ostino a postare cose che non akkiappano. Neanche la mamma mi legge più! E a morosa è scappata con un altro.

Ah! 'na robancora: invece di Facebook e Instagram frequento Twitter. E lì è tutto un link, la forza del web, diceva Illo Tempore. E siccome che i tweets sono molto brevi diventano importanti i commenti, anzi più che commenti in senso classico vanno visti come interazioni, spesso verso l'esterno. E si conoscono persone varie ed eventuali (si dice così, vero? o è solo per l'ordine del giorno, e io sono alquanto disordinato).

Insomma vengo all O.d.G. Carlo Rovelli. Ho trovato questo cinguettio, l'ho usato come esca (teaser) si Facebook facendo un indovina chi è (manco fossi Carlo Conti). Esperimento fallito.

E pensa te che a seguire il link sul tweet si entra nella pagina spiegacciosa e dentro c'è il link a YouTube di un TedX dove Carlo spiega per bene cosa fa. In quel TedX c'era anche Marco Delmastro (lo conoscete vero?) che anche lui ci diceva cosa fa. Il bello --secondo me-- è che Carlo, Marco, Sandro, Gianluigi, Marco Fulvio, Marco Bruno, Leonardo, Amedeo e quelli che adesso sto dimenticando se dicessero quello che stanno dicendo come direbbero normalmente noi (OK, parlo per me, io) non ci capiremmo niente (nada, zilch). La loro bravura è proprio quella di rendersi comprensibile al resto degli umani.

Adesso se sei arrivato fin qui ci sono buone probabilità che un salto alle risorse linkate lo fai. E poi interagisci, forse anche con un messaggio più articolato di una faccina (emoji). Forse 😯

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