venerdì 11 maggio 2018

L'ora esatta, ora e una volta

L'amico Marco Bruno 💥 (über-rockz!) ci racconta su Facebook cosa ha visto all'INRIM. Qui, ma non so se funziona il link, se del caso fatevi amico del Marco (non so se vi conviene dirgli che vi mando io, sondate prima).

Se non funziona il link e non vi siete (ancora)  amicati  amicizzati parla di un orologio. Migliore di quello che c'è nel telefono. Assay. Eccone una parte


sì, non è esattamente portabile. Però è bello vero? E con l'itterbio dentro ⚡

Io che ho una certa età mi ricordo che una volta l'INRIM si chiamava Istituto Elettrotecnico Galileo Ferraris (di Torino) e la radio trasmetteva l'ora esatta da lì.

"Al terzo bip saranno le ore sette esatte" bip bip bip! Questo alle sette, poi alle otto "Al terzo bip saranno le ore otto esatte" bip bip bip! Questo alle otto, e così via.

Come facevano a sapere l'ora esatta quando l'itterbio non c'era'ncora? Glielo diceva l'uccellino. Cioè nell'Istituto c'era un uccellino (un usignolo, mi dicono) che cinguettava a tempo, era un minuto avanti, così si poteva bippare.

Poi è successo quello che c'era da temere potesse succedere. Per chi non è di qui metto la mappa anche se quella di bigG ha colori --come dire, guarda il Po!


L'uccellino abitava nell'Istituto, indicato con 0, un giorno trovando la finestra aperta è scappato, attraversato corso Massimo è finito al Valentino (1). Benché non ci siano prove certe probabilmente ha poi attraversato il Po (2) e corso Moncalieri finendo in collina (3). Facile per chi vola.

La risposta dell'Istituto, nel frattempo evoluto a INRIM (ci sarebbe qui una lunga storia, ma sono comprensivo (e l'ho dimenticata)) ha reagito sostituendolo con qualcosa che non vola. Ma per i particolari mi sa che dovete rivolgervi a Marco (o a Massimo (non-cit.)).

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