venerdì 25 maggio 2012

Un fatto strano, ma neanche troppo.

Non so se v’è mai capitato, o per lo meno se v’è mai capitato di pensarci, ma proprio l’altro giorno mi sono resa conto che mi trovavo, mio malgrado, spettatrice delle vite altrui … mi spiego meglio:

tutti i giorni, per andare e tornare da lavoro percorro in auto la stessa strada (minuto più minuto meno sempre alla stessa ora) e  mi sono accorta che tutti i giorni incontro sempre le stesse persone; la vecchietta che esce con il suo cagnolino, la quale non sa che ormai sono quasi tre anni che involontariamente la “spio” e non sa neanche che quel cagnetto l’ho visto cucciolino, e che ormai è, si può dire, un cane adulto. Lei non lo sa, ma io quasi me l’aspetto d’incontrarla, e se per caso non la vedo mi pongo la domanda sul perché.


Poi ci sono i soliti tre/quattro amici(?) che si ritrovano al bar per l’aperitivo, sempre nel dehors estate ed inverno e sempre allo stesso tavolino: purtroppo passo in auto, come già detto, e quindi non faccio in tempo a notare se bevono anche sempre la stessa cosa.

Ci sono poi ancora i due fidanzatini (avranno al massimo sedici anni) che ormai da qualche mese siedono sempre sulla solita panchina o si salutano al solito semaforo.

Poi mi capita d’incontrare qualche automobilista che probabilmente fa spesso la stessa strada (per inciso la mia, almeno in parte) e che riconosco per qualche particolare sull’auto oppure per l’autoradio sparata a palla!!!

Pensandoci bene, ed è per questo che ho deciso di farci un post, sin da quando ero ragazzina mi accadeva questa cosa, anche se in maniera diversa perché nei casi che andrò a raccontarvi un minimo di contatto c’era…
Nel periodo scolastico per andare alle scuole superiori prendevo il bus che dal mio paesino mi portava alla città ed anche in quella situazione incontravo più o meno sempre le stesse persone, con la  differenza che, essendo uno spazio ristretto e sostando sopra il bus per almeno tre quarti d’ora,  era più facile accorgermi se qualcuno mancava all’appello e venire a conoscenza (ascoltando “involontariamente” i discorsi delle persone che conoscevano il tal dei tali in questione) del perché mancava, ma non solo, mi era anche più facile conoscere un po’ di più alcune persone piuttosto che altre, gira e rigira lo spazio era sempre il solito e facilmente mi ritrovavo seduta (se ero fortunata) o comunque in piedi  vicino sempre alla stessa gente ed alla fine, a lungo andare, senza neanche conoscere i propri nomi ti ritrovavi a salutarti o (e questo succedeva spessissimo a me) di essere svegliato quando era la tua fermata. Ed anche in questa situazione mi sono ritrovata spettatrice ed a volte per un minimo attrice della vita altrui, vedendo i cambiamenti o la crescita fisica della gente.

Per non parlare poi di quando portavo a spasso il mio cane, lì ovviamente incontravo sempre i soliti padroni di cani con i quali era molto più facile scambiare due parole, con alcuni di questi ho stretto una propria e vera amicizia o comunque un rapporto più stretto del solito “buongiorno/buonasera” e con altri invece sono rimasta solo ai saluti, con altri ancora neanche quelli  poi mi sono accorta col tempo che alcune di queste persone non le incontravo più e quindi anche li mi chiedevo il perché.

Mi sono resa conto che ogni situazione ripetitiva è un piccolo mondo a sé e che capita sovente di ritrovarmi ad incrociare (per modo di dire) le vite altrui senza che queste se ne rendano conto, e facilmente è una cosa che accade anche per le altre persone nei miei confronti, almeno credo.
Non so perché, ma mi sembra strano conoscere tutte queste persone ma in realtà non conoscerle affatto. Mi sembra strano incontrare queste persone perché magari abitano in zona e non potergli dire “hey ciao come stai? lo sai ti vedo tutti i giorni da 5 anni, ma non so nulla di te a parte ….il cane, il bar, il bus o qualunque sia il motivo per cui l’incontro”.
Probabilmente quel che per me è “strano” non è altro che la vita vissuta di tutti i giorni, insomma, è normale incontrare spesso alcune persone, ma non sono certa che tutti lo notino, in fondo io sono la prima ad essersene resa conto solamente dopo molto tempo….

4 commenti:

  1. Noi di Piobesi (e anche di Vinovo, va!) siamo diversi: gli autisti del Sadem conoscono tutti gli abbonati. E in mancanza di questi una volta è toccato anche a me chiacchierare fino al capolinea.

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  2. Ma sai che anch'io quando non ho il naso sprofondato in un libro mi guardo attorno e cerco di immaginare dei pezzettini di quotidiano delle persone che prendono l'autobus con me, oppure dei "colleghi" che incrocio tutti i giorni in caffetteria.
    Ogni tanto mi immagino addirittura di fare un docufilm con degli spezzoni di vita di varie persone, e ogni volta che si incrocia qualcuno si segue quella nuova persona... no bon, meglio se leggo! ;o)

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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