Soprattutto se volete affittare un alloggio per un soggiorno in Spagna avrete bisogno di conoscere alcune parole che possono ingannarvi.
Per un breve periodo può esservi sufficiente un "estudio": tranquilli, non vi sto suggerendo di arrangiarvi in un ufficetto!
Un
estudio (notate la
e eufonica di cui vi ho parlato nel primo incontro) e' quello che in italiano viene chiamato monolocale, ovvero un alloggio (
vivienda) formato da una stanza multiuso, a volte comprendente l"angolo cottura" che in alcuni casi invece ha un piccolo spazio a sé, oltre ovviamente al bagno.
Invece quel che noi chiamiamo studio, ufficio, cioè il luogo dove si sbrigano lavori di "scartoffie" si dice
despacho.
Insomma, oggi voglio proporvi la nomenclatura inerente le case, una lezioncina facile facile...
Una casa è un
edificio, se è di molti piani sarà un
rascacielos (letteralmente grattacieli).
Un edificio è formato, ovviamente, da vari
apartamentos o
pisos (più avanti vi parlerò dei vari significati di questa parola).
Nel caso di un edificio unifamiliare o bifamiliare, si parlerà di
chalet (pronuncia
cialét) o di
casa a seconda che abbia o no un giardino.
Poi, certo, ci sarà qualcuno che si può permettere un
ático...
Un apartamento o una casa o un
(*) chalet possono essere formati da alcuni o tutti questi elementi:
cuartos genericamente stanze
recibidor ovvero la stanza d'ingresso
pasillo cioè il corridoio
habitación = stanza, genericamente (
a parte quelle che noi chiamiamo "i servizi" che anche in spagnolo collettivamente si chiamano
servicios)
Troveremo sicuramente una
cocina e almeno un
(cuarto de) baño che è quello completo di doccia
ducha o vasca
bañera, mentre quello comprendente solo WC (
inodoro) e
lavabo è detto
aseo (da
asear = pulire, rassettare).
Nelle cucine più ampie ci può essere un
óffice (parola presa in prestito, non esiste nel dizionario ufficiale) ovvero una zona-pranzo (mi pare che anche in Italia si usi questa parola, ma per designare una specie di antecucina con la dispensa o altro).
Il soggiorno si può chiamare
sala o
salita (saletta) ma generalmente si chiama
estar (anche questa parola non esiste ufficialmente
come sostantivo, è sottinteso che si tratti di una stanza appunto per stare, soggiornare) che può essere o no separato dal
comedor (da
comer = mangiare, come dire mangiatoio).
Si può chiamare anche
salón, che significa salone in tutte le sue accezioni (salone di bellezza, Salone dell'Auto...) ma soprattutto in Canarias definisce una grande stanza, in genere un grande garage, dove ci si può ritrovare a far festa con gli amici, così come in Italia usa la cosiddetta cantinetta o altre definizioni.
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entrata a un salón o garaje |
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angolo attrezzato a cucinetta in un salón |
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cenetta familiare in un salón |
Altro elemento indispensabile è il
dormitorio a volte chiamato anche
habitación per antonomasia. Certo, la parola richiama alla mente le camerate delle caserme o dei collegi, ma tant'è...
Spessissimo, molto più che in Italia, il dormitorio presenta un
armario empotrado (armadio a muro), che io odio particolarmente perché occupa molto più spazio di uno normale ed è inamovibile!
Se l'ampiezza lo permette, si può avere una stanza a parte per gli armadi ovvero un
vestidor, separata dal dormitorio tramite una parete o gli armadi stessi.
Un alloggio di grandi dimensioni potrà avere anche un disimpegno ovvero
distribuidor, nonché un
despacho, soprattutto se uno dei padroni di casa svolge una professione che lo richieda.
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esempio di solana |
Molti edifici popolari non hanno una
terraza o un
balcón, però in cambio hanno una specie di terrazzo, spesso chiuso da mattoni traforati ornamentali o una vetrata, cioè una
solana, adibito per lo più a stendere il bucato (si evita così l'effetto
barriada ovvero quartiere popolare, così tipico invece in alcune zone d'Italia, con la distesa dei panni da una casa all'altra...).
Però, nel caso non esista questa solana, si può stendere il bucato dalle finestre (
ventanas) affacciate sul
patio de luz, ovvero il cortile interno, che serve appunto a dare luce alle stanze che non hanno finestre in facciata
(fachada, con gli stessi significati dell'italiano) oppure su quella che in italiano corretto ma desueto si chiama
altana, ovvero la terrazza che copre l'edificio a mo' di tetto, ovvero la
azotea. È interessante l'etimo di questa parola: deriva da
azotar, ovvero frustare, in questo caso il frustare del vento, che asciuga il bucato anche in assenza di sole...
In una casa o un chalet ovviamente il patio è invece come una stanza in più, all'aperto ma al tempo stesso al riparo dalla vista esteriore, un cortiletto a volte con piante e ornato in vario modo (si pensi al patio andaluz, spesso decorato con le tipiche piastrelle dai toni azzurri o
azulejos).
E per l'auto? come ho detto, può esserci un
garaje addirittura ampio a sufficienza da poter farne un
salón, oppure di dimensioni più contenute. Nel peggiore dei casi ci si può accontentare, in un edicio plurifamiliare, di un
aparcamiento o
box, un "posto macchina" insomma.
Una
vivienda può avere anche un
trastero ovvero un locale di sgombero, un ripostiglio, sia integrato nell'appartamento sia a se stante, per esempio una soffitta (
desván), che può ricevere luce da una finestrella o
buhardilla, se è sufficientemente ampio e alto spesso viene trasformato in mansarda.
Un tesoro che poche case possono permettersi di avere nel
sótano (seminterrato) è la cantina o
bodega, possibilmente fresca e asciutta, da poter adibire anche alla conservazione di vini o salumi...
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questa è una cantina vera e propria... |
(*) non
uno bensì
un chalet perché appunto si legge cialét, non scialé