mercoledì 15 aprile 2015

Under the covers io posto


Indovina chi si presenta così: Sociologo, #copywriter e #SMM, ma con i piedi saldamente piantati nelle nuvole.
OK, ve lo dico anche se dovreste già saperlo, è l'amico di web Sergio Gridelli (rockz! assay ma forse non si può dire) ha un blog tutto suo, l'ho citato parecchie volte, è attivo su G+, su Twitter e su altri social-cosi ancora.

Io mi ritrovo sempre più a mio agio su Twitter, dove non si fanno discorsi troppo lunghi e circonvoluti (sapete che sono tardo di comprendonio) e allora lo raccomando in primis lì. In particolare c'è l'hashtag #‎itanglish


Oggi gli ho anche risposto.

Perché dovete sapere --anzi so che lo sapete-- che io ci sono dentro da sempre. Ricordo nei lontani anni novanta-qualcosa quando usai per la prima volta widget e la traduttrice inglese madrelingua mi sgridò (in italiano) dicendo che quella parola non c'era né in 'taliano né in inglish e il Dr.Dobb's non contava. Poi quando è saltato fuori il plugin ho circuito la ragazza più HelloKitty-osa, a portarle le bozze. Sì, persi un'amica. E sempre in quel periodo --forse un po' dopo-- alle prese con una beta di Windows non seguii l'esempio dei macinisti (prununcia makininsti) nostrani (loro usavano cartelletta) e lasciai folder.

OK, roba vecchia, dello scorso millennio. E non ci sono solo io. Chiedete a Sergio (chissà se se la prende se ripeto che rockz) lui vi fornisce la lista, anzi l'hashtag.
Sull'altro blog, quello noioso, sto praticamente copiando (sì mi sento un po' in colpa ma poi vi spiegherò) un libro intero.
Non dico che copincollo di brutto perché traduco --sort of. Intanto per chiarezza (mia interna) lascio i plurali delle parole non tradotte. Queste possono essere di diversi tipi:
  • termini tecnici che non hanno la traduzione, es. file;
  • parole che tradotte suonano strane, mai sentite, almeno da me, es. runtime;
  • parole che sì si potrebbe ma metti che dopo ci devi googlare, es. history che sarebbe cronologia ma chi userebbe una parola simile che sembra quasi una malattia infantile;
  • le parole di cui al Sergio;
  • parole che non so tradurre (OK, l'ho detto!).
Ecco queste ultime sono più numerose di quanto uno vorrebbe (in realtà non ne vorrei affatto) e invece abbondano. Ci sono quelle che non mi fanno dormire la notte (in realtà no, è un'iperbole, per rendere il post più intrigante), prendi gotcha e zip incontrate recentemente. Ecco zip lo usano dappertutto, quando devono cosare qualcosa cosa usano? Zip. Ecco, nèh.


Adesso che dite: secondo voi lo devo dire al Sergio. O aspettare che lo scopra lui. Non è che sono incosciente proprio ma mi sembra una persona per bene. E non mi risulta che sia manesco, nemmeno con quelli che fanno le presentazioni PowerPoint (o compatibili, vedi Impress) in modo standard.


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