L'illusione di Pinna
[...] Questa illusione ottica, la prima a mostrare un effetto di movimento rotazionale, è stata formulata da Baingio Pinna, professore ordinario di Psicologia presso l'Università di Sassari, uno dei principali ricercatori sperimentali che lavorano sulla percezione visiva e le illusioni visive in particolare.In figura, i quadratini, profilati da due bordi bianchi e due bordi neri ciascuno, sono raggruppati per prossimità in due anelli concentrici. Tutti i quadrati hanno la stessa larghezza, lunghezza e orientamento rispetto al centro delle loro configurazioni anulari. I due anelli differiscono solo per la posizione relativa dei loro bordi bianchi e neri che formano i vertici. Più precisamente, i due anelli mostrano una inversione dell'orientamento dei vertici e, conseguentemente, una opposta inclinazione della polarità relativa all'orientamento della diagonale virtuale o implicita, ottenuta unendo i due vertici dove i bordi neri e bianchi si congiungono. [...]
Le strutture dell'acqua
[...] Si potrebbe anche giocare, come nello stesso comunicato stampa pubblicato su Le Scienze, con Camilleri e il suo La forma dell'acqua, ma in effetti riferirsi a strutture è propriamente più corretto, soprattutto perché si sta parlando della disposizione geometrica delle molecole dell'acqua allo stato liquido e superfreddo (28 gradi sotto lo zero). In questo stato l'acqua(...) mostra una serie di anomalie la cui natura è dibattuta. Un ruolo centrale è attribuito alla formazione di aggregati strutturali indotti da fenomeni critici che avvengono in profondità nella regione superfredda; la natura delle anomalie dell'acqua e dei processi critici nascosti rimane elusiva.(...) [...]
Fisica elementare del tempo quotidiano
[...] Qualche tempo fa mi ha contattato una fanciulla di nome Vera Prada, proponendomi un'intervista "a proposito del tempo" per la rivista per cui scrive. Nel giro di un paio di messaggi, è venuto fuori che la rivista in questione era Camminiamo Insieme, una delle pubblicazioni degli scout dell'Agesci, quella per i rover e le scolte dal 16 ai 21 anni, e che Vera era stata indirizzata verso il sottoscritto da un vecchio amico che aveva omesso di raccontarle il mio passato da capo scout e membro della pattuglia stampa dell'Agesci. Chiariti questi dettagli, ne è venuta fuori un'intervista che oscilla tra il tempo nella fisica moderna, e il senso dello scorrere degli attimi, la necessità di una narrazione e lo scorrere del tempo interiore. Non che ne capisca molto di nessuna di queste ultime cose, ma tant'è... Buona lettura, e grazie a Vera e a Paolo! [...]Gli specchi ustori: mito o realtà?
[...] La possibilità di incenerire oggetti a distanza è tra le cose che hanno stuzzicato l’immaginario collettivo per millenni. E l’oggetto che dovrebbe garantirla è lo specchio ustore: una grande lente convessa in grado di concentrare i raggi del sole in uno spazio ristretto, riscaldando il punto di concentrazione della luce, con conseguente accensione della superficie esposta. L’effetto di uno specchio ustore si può ottenere combinando un numero sufficiente di superfici riflettenti, anche piane, a mirare tutte nello stesso punto, e concentrare la luce. Una tecnologia nota fin dall’antichità: già nella notte dei tempi si utilizzavano vasi pieni di acqua per filtrare e concentrare la luce, appiccando incendi. Tanto che i primi Padri della Chiesa ne avevano derivato anche un significato metaforico “illuminante”: l’acqua resta fredda anche se la luce che vi passa attraverso è tanto calda da provocare un incendio. Già Plutarco riferiva di uno specchio ustore composto da un certo numero di superfici metalliche triangolari, installate nel tempio delle Vestali. [...]Il Time Museum
NOTA dell'autore dell'articolo (Leonardo P.):Questo post è un racconto fantastico che fonde insieme realtà ed invenzione. La parte reale è quella che riguarda le svariate concezioni del tempo esposte dai vari scienziati, filosofi, letterati, artisti presenti nella narrazione, tutto il resto è puro frutto dell'immaginazione del sottoscritto.
[...] Erano le 6 di mattina di un lunedì d'ottobre.
Giovanni si era svegliato molto presto eccitato per ciò che lo avrebbe atteso in quella giornata.
Lui e i suoi compagni avrebbero visitato, in gita con la scuola, il maestoso Museo di Storia Naturale di New York. Giovanni ne era rimasto affascinato sin da quella volta in cui aveva guardato alla tv il film Una notte al museo con Ben Stiller, ma non aveva mai avuto l'occasione di visitarlo personalmente, almeno fino a quel fatidico giorno, visto che si era trasferito da poco negli Stati Uniti.
Il ragazzo si sbrigò a fare colazione e vestirsi per essere perfettamente puntuale all'appuntamento dinanzi alla scuola con tutti i suoi compagni e i professori. [...]
Grande servizio sugli zoo nell'ultimo numero di Focus... Una barbarie che non ci possiamo più permettere
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