domenica 26 giugno 2016

La Brexit, io e il blog


Il blog --uh! quasi ora dell'anniversario!-- soffre il caldo la solitudine --OK anche il caldo.

Poi c'è questa storia che io sono spaesato, forse sono dystopico (chissà cos'ho scritto?). Prendi la telenovela della Brexit. Qui da noi venerdì, il giorno dei risultati, i padagni erano incazzati forte, non sono riuscito ad appurare il perché ma immagino che si siano resi conto che si era smagato Salvini (&co).

E, perso (sta per personale), tutto è avvenuto a mia insaputa.
Perché frequento la gente sbagliata sui social-cosi, ecco:


Ecco, come si vede io sono stato tra i primi 347 dei 43017 che hanno votato. E ho votato solo per poter vedere i risultati; era una roba che riguardava loro. E ho sbagliato, abbiamo sbagliato tutti, alla grande.

Poi è saltata fuori quella roba che risultano googlate dei votanti dopo aver votato e chi dice che si è sbagliato e vorrebbe cambiare. E fare un ri-referendum. Ma --dico io-- se si rifà e vincono gli altri sarà pareggio e bisognerà fare la bella. O facciamo due punti di vantaggio come nel tennis?

No, nope, 🙅  ✋  🚫  👐  ❌  😂  👋 niente link o immagini, ne ho piene le scatole (e chissà i padagni).

Da tempo considero --come dire, ah, sì!-- leccaculi quasi tutti i giornalisti italiani ma adesso scopro che vale anche per quelli di fuori.

E davvero l'hanno fatto a loro insaputa?
E poi salta fuori che sono stati i vecchi. Uh! sono vecchio (vekkio) anch'io (me). Forse è giunta l'ora di passare la palla ai giovani. Proprio come mi diceva ieri Lizzie. È incazzata forte anche perché cederebbe il posto a Charles, che ha, anno più, anno meno, la mia età. Ed è --come dire-- peggio di me (se possibile).


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