domenica 6 novembre 2011

GEB ovvero due o tre cose su di me

C'è sempre una goccia che fa traboccare il vaso. (vi prego di notare che questa volta non ho tirato in ballo la pagliuzza che spezza la schiena del cammello, sono contro le immagini cruente, à la Vespa).

Questa volta è stato Mattux. Cioè il caso ha voluto (volse? volette? volutesse? ebbe velluto?) che fosse un suo commento --ma sto divagando. E poi Mattux è un ottimo amico di Web e se un giorno capitasse a Torino o dintorni me lo faccia (facci? facesse?) sapere che ci conosciamo di persona e diventiamo amici dal vivo --ok, continuo a divagare.

Quello di cui volevo parlare in questo post è del perché e percome --soprattutto percome-- uso il computer. Che a me piace chiamare 'puter, te pensa che quando ero giovane si chiamava calcolatore e i phygi come i giornalisti lo chiamavano cervello elettronico. OK, torno all'argomento del post: perché e percome. A dire il vero potrebe sembrare un argomento più da postare sull'altro blog, okpanico.wordpress.com ma poi capiterebbe che i miei affezionati lettori penserebbero subito
ma cosa sta scrivendo questo qui?
e allora ecco, volevo dire questo, quello che segue.

Io quando ho potuto fare quello che volevo con il 'puter sono finito su Linux. Sì perché è gratis, non devi cacciare un frakko di soldi a Bill Gates o a Eredi Steve Jobs, ma non è questo il motivo principale. Anzi, ci sono tanti sistemi per riuscire a risparmiare  qualcosa e non dare a Bill o eredi Steve tutto quello che pretenderebbero di estorcerti.
Il motivo vero è che c'è tutto quello che riesci a immaginare, come quando da piccolo entri in pasticceria e lasciano scegliere a te!

E allora puoi fare quello che volevi fare, nel modo che avresti (avressi?) voluto fare quando queste cose le facevi per lavoro ma così non te le avrebbero (avressero?) mai e poi mai lasciate fare e manco potevi dirlo (o comunque non insistere). Ecco.


Come di cosa sto parlando? Del libro che più di ogni altro ha influenzato la mia vita, questo (sì, esiste anche la pagina in italiano, qui).
O forse si tratta di questo? (qui in italiano).


Oggi Bruna, l'anima portante del blog, è in giro a sorvolare l'Europa meridionale; mi ha chiesto se potevo fare qualcosa per il blog e questo è il mio contributo. Non so se è quello che si aspettava.

Adesso chiudo perché altrimenti c'è il rischio che qualcuno cominci a pensare
ma cosa sta scrivendo questo qui?

7 commenti:

  1. Onoratissimo di avere ispirato un tuo post :D
    Se mai dovessi (dovrebbi?) fare un salto a Torino te lo farò senz'altro sapere, così scambiamo 4 chiacchiere in real :)

    Io il termine computer non lo uso spessissimo, di solito abbrevio con pc, ma spesso uso il termine "macchina" o al limite "elaboratore", soprattutto quando devo generalizzare.

    Il libro vedo di procurarmelo, appena potrò, chissà quando, vedrò di leggerlo :)

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  2. ma lo sai che è anche uno dei miei libri preferiti? alcuni dialoghi tra achille e la tartaruga li avrò letti 10 volte!

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  3. Io l'ho comprato diverse volte, regalato (volontariamente e meno). Il mio primo contatto con il lisp è stato ispirato da DRH, mentre provavo a leggerlo in originale; poi ho aspettato la traduzione. Riletto qualche anno fa è ancora bello, anche se certe cose sono cambiate: sono invecchiato :P

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  4. Ecco, ora incominciate a parlare da tecnici, io non ci capisci niente e mi ritiro in buon ordine.

    Comunque, tremate, tremate, le streghe (valgo almeno per 2!) son tornate! ;)

    (Meno male che c'è Juhan che parla un po' di qualcos'altro, io sempre con 'ste Canarie!)

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  5. Le Canarie: pensa che Dikiyvolk & famiglia sono stati in ferie indovina dove? Sì Tenerife! se me lo dicevano prima...
    Poi DRH non è tecnico è fuori! Anch'io sono parecchio fuori ma appena posso mi dedico al blog, promesso, forse :P

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  6. Ma cosa sta scrivendo questo qui? :D Anch'io voto GHB come uno dei libri più belli che abbia mai letto, anche se non sono mica così tanto convinto nell'intelligenza delle macchine (che però si possono cambiare o buttare come si vuole, non come il Trota o Gasparri che uno, se li fa, se li deve tenere).

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  7. In effetti rileggendo il post mi verrebbe voglia di metterci le note esplicative. Ma temo di non riuscire a capire fino in fondo il pensiero dell'autore (che saressi me). Avrei bisogno di un aiutino o della garanzia preventiva della benevolenza del lettore :P
    Diciamo che la scrittura di getto, emotiva, comporta a volte --e senz'altro in questo caso-- un testo privo di tutti i passi logici che pretendo per capire dove si va a parare.
    Mi sono poi lasciato trasportare dello stile del libro, con tanta roba dentro, spesso poco legata. Ma proprio per quello mi era piaciuto e continua a piacermi dopo 30 anni. E lì ho scoperto il LISP e un modo diverso di programmare, o meglio di vedere il problema (questa è grossa, da prendere cum grano salis).

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