giovedì 30 agosto 2012

Luna di agosto

Come qualcuno già sa, uno dei miei passatempi è la fotografia astronomica. Qui si parla tanto di Luna e di Blue Moon, e allora vi propongo un mosaico della Luna, lato est, ripresa la sera del 27 agosto, da Rivalta, presso Torino. Non sto a raccontarvi i dettagli tecnici, nel caso vi interessino ditemelo, non vorrei annoiare con i tecnicismi ;-)


Questo invece è un dettaglio della Valle delle Alpi, cioè la spaccatura che sta fra il Mare delle Piogge e il Mare del Freddo. Ai suoi lati, le Alpi lunari. In alto a sinistra è Platone, un bel cratere circolare.



L'alba: il Sole sorge sul cratere Gassendi. Alla destra, parte del grande Oceano delle Tempeste. Dedicato a Pierre Gassend, importante scienziato e filosofo del '600.


Bene, buona visione! E se blogger comprime troppo le immagini, chiedetemi pure gli originali, che sono un'altra cosa.


p.s.: Juhan dice che devo mettere qualche dettaglio. Il telescopio è un riflettore Schmidt-Cassegrain (SC) da 203 mm (8"), focale 2 metri, installato su una montatura equatoriale che compensa la rotazione terrestre e mantiene ferma l'inquadratura. La prima immagine è un mosaico di tre, fatte con riduttore di focale a circa 1200 mm. Le altre due sono acquisite aggiungendo una lente di barlow (moltiplicatore di focale 2,5x) per portarla a 5 metri. Il sensore è una camera monocromatica a CCD da 1 Mpixel, che genera filmati. I files AVI non compressi, di 1000 o 2000 frame, sono poi processati per scegliere i frame migliori ed allinearli; questo permette di ridurre di molto gli effetti della turbolenza, e ridurre il rumore elettronico del CCD. Quella sera ho acquisito circa 30 GB di filmati.
L'immagine grezza generata dal programma di elaborazione del filmato (Avistack2) viene poi riprocessata (Registax6) per aumentare il dettaglio (usando una elaborazione di tipo wavelet), ridurre il noise, correggere la gamma dinamica. Poi c'è solo da rifilare i bordi, ed è fatta.

3 commenti:

  1. Posso dire WOW!!!11 vero?
    Anche perché io ero rimasto agli anni '80 dove facevi (se eri davvero tosto) le foto con tempi di esposizione lunghi e quindi motore perché il cielo ruota (o è la Terra, dubbio qui). E poi te le sviluppavi in casa. Ci ho pensato parecchio e mi è tornato in mente la parola che non mi veniva: Ilford.
    Comunque io non ero attrezzato. E poi il freddo. E dover fare tutto di notte.

    RispondiElimina
  2. Mitica Ilford... proprio ieri sera Superquark spiegava perchè la Kodak è fallita.
    La tecnica digitale ha provocato una completa rivoluzione dell'astronomia amatoriale. Oggi ci sono in giro foto riprese da astrofili che sembrano quelle dell'Hubble Space Telescope di dieci anni fa. Davvero la tecnica è cambiata completamente; ci va qualche nozione di digital processing, e soprattutto di elaborazione delle immagini, poi i risultati non mancano. Soprattutto è possibile contrastare gli effetti della turbolenza (seeing) che è quella che fa sfavillare le stelle. Qui sotto le Alpi la cosa è terribile, non c'è quasi mai una notte serena e calma... se è calma, è nuvolo, e se è serena, è phoen.

    RispondiElimina
  3. Prossimamente mi metto a googlare, mi è tornata in mente 'na roba...

    RispondiElimina