venerdì 21 novembre 2014

Complementi di spagnolo - 15 - Sale e pepe



Lo spagnolo, pur così simile all'italiano e con la stessa derivazione latina, non solo può dare un significato diverso alle parole, come abbiamo visto, ma può anche cambiarne il genere, da maschile a femminile e viceversa: a parte el/la mar, che è bisex, abbiamo per esempio el síndrome, el automóvil... ma anche la sal (il sale), la pimienta (il pepe), la miel e... la leche (il latte).
Di quest'ultima parola ci sarebbe molto da dire, è usatissima in molte espressioni tipiche, imprecazioni e offese.

¡Es la leche! si usa per esprimere ammirazione o soddisfazione.
Ma in altri casi:

Tener mala leche = avere un caratteraccio/agire in mala fede

Estar de mala leche = essere di malumore

¡y una leche! = neanche per scherzo!

A toda leche/cagando leche = in tutta fretta

Me cago en la leche (de la puta madre que te parió) = nella versione completa è l'offesa più sanguinosa;  se non rivolta a una persona in particolare ma solo come imprecazione può diventare mecagolaleche o cagolaleche.

Come avrete notato, anche cagar è molto usato! Anche in altre espressioni: ...que te cagas si usa per mostrare molto apprezzamento per qualcosa (tiene un coche que te cagas)

 Ma ecco un brevissimo elenco di altre espressioni tipiche in cui sicuramente vi imbatterete, se le userete nel modo giusto vi permetteranno di apparire esperti nell'idioma e daranno un pizzico di sale al vostro discorso.

Vaya vaya vaya = (espressione sorniona di finta sorpresa) ma guarda un po'! : vaya vaya vaya, el diputado XY ha sido pillado con las manos en la masa = guarda guarda, il deputato XY è stato beccato con le mani nella marmellata (in flagrante) letteralmente con le mani nell'impasto

In fraganti = in flagrante

Venga = su/dài/andiamo! (esortazione)

Hechar un polvo = avere un rapporto sessuale

Por si las moscas = per ogni evenienza

Tirando... = (in risposta a “¿cómo estás? “ o simili) tiriamo avanti

Ponerse ciego/morado = abbuffarsi (di cibo o bevande) a più non posso

Chorizo = (letteralmente salamino) delinquentello

...y no sé qué no sé cuanto = eccetera eccetera

¡Hasta aquí hemos llegado! = basta così!

Meter la pata = (letteralmente mettere la zampa) sbagliarsi, fare una gaffe

Michelines = le “maniglie dell'amore” ovvero i rotolini di ciccia. L'espressione si ispira al personaggio Bibendum, vecchio emblema degli pneumatici Michelin


notate che già nel 1909 si stava diffondendo l'errore de IL pneumatico!


 ¿Me estás tomando el pelo? = mi stai prendendo in giro?

A la tercera va la vencida = non c'è due senza tre

Hacer de tripa corazón = tirar fuori il coraggio da dove non c'è

Hacer la vista gorda = far finta di non vedere (qualcuno che sta commettendo un reato)

Se le fue la olla = è “partito” di testa (olla = pentola, figuratamente testa)

No dar un palo al agua = non combinare nulla

A menudo = frequentemente (l'aggettivo menudo vuol dire minuto nel senso di piccolo, non la 60ª parte dell'ora)

Cada dos por tres = a ogni piè sospinto (non sono riuscita a sapere se si ispiri alle offerte 3x2 dei supermercati)

Como agua de mayo/como anillo al dedo = (letteralmente come pioggia di maggio/come anello al dito) come il cacio sui maccheroni

Como oro en paño = si dice di qualcosa conservata con ogni cura

Donde dije “digo” digo “Diego” = (letteralmente: dove dissi “dico” dico “Diego”) ha una sfumatura diversa dal nostro “qui lo dico e qui lo nego” (con cui si afferma qualcosa ma negando la responsabilità dell'affermazione): si usa per disdirsi ma anche per far notare una contraddizione altrui.

Nini definisce i giovani che “ni estudian ni trabajan”, ovvero quella generazione di nullafacenti più o meno involontari che sempre più spesso rimangono con i genitori fino a età ben adulta

Poner a parir/poner verde = (letteralmente: mettere a partorire/far diventare verde) riprendere qualcuno con durezza, criticare (anche in assenza)

Dar en el clavo/en el blanco = (colpire il chiodo/il bersaglio) indovinare, aver successo

¡Ojalá! = magari! volesse il cielo!



Per rispettare le pari opportunità, ora un pizzico di pepe.

Forse vi ho già detto che gli spagnoli in generale non dicono tacos (bestemmie), a differenza degli italiani per i quali è uso comune.

Però anche loro usano insulti, imprecazioni e parolacce o palabrotas (vedi sopra), soprattutto i giovani!

Tra gli insulti più soft troviamo imbécil, tonto, estúpido. Se qualcuno ti taglia la strada in auto, potresti gridargli ¡cabrón! (cornuto), ma è più raccomandabile dirgli con pesante ironia, calcando sulla i, anche prolungandola: ¡amigo! (non sia mai che dall'altra auto scenda un armadio d'uomo dotato di mala leche che non apprezza essere chiamato cabrón!) 

Per chi volesse approfondire negli insulti, c'è questo link  che ne elenca di fantasiosi.


Disclaimer: da qui in avanti userò parole non adatte ai minorenni e ai puritani! 

Pare che tutti o quasi i ragazzi che studiano una lingua per prima cosa vadano a leggere sul dizionario le parole più “pruriginose”. Vi risparmierò la fatica.

Tornando a quanto detto sopra sui cambi di genere, proprio per le parole direi più caratterizzanti il sesso, che in spagnolo si dicono come in italiano (vagina e pene) vengono comunemente usati sinonimi con tale curioso scambio di genere grammaticale: rispettivamente el coño e la polla.

Anche molti altri termini equivalenti (come in italiano, ce n'è una caterva) mantengono questa distorsione di genere, per esempio el chocho, la picha... (ma ci sono eccezioni, come el carajo, el pito oppure el paquete che però designa tutto l'insieme che si nota per esempio con i jeans aderenti).

Sappiate che coño viene usato (mooolto comunemente) in tutti i casi in cui in italiano si usa dire cazzo! La forma edulcorata si limita a ¡ño!

Un suo derivato è il coñazo, ovvero una solenne rottura di scatole (dar el coñazo).


Altri insulti personali possono essere
eres una mierda (sei uno stronzo),
caraculo (faccia di culo),
gilipollas/jilipollas/jilipoyas/giliflautas -ricordate la confusione nella scrittura fra le varie lettere?- (deriva da gili = scemo, babbeo + polla o l'eufemismo flauta). Tontoelhaba potrebbe apparire un sinonimo, vedendo el haba come simbolo del membro maschile, invece deriva innocentemente dalla tradizione di nascondere una fava nel dolce "roscon de Reyes".

Andando più sul pesante: 

no tienes huevos (non hai coglioni, non hai coraggio),

maricón o marica (omosessuale effeminato, di cui si dice anche che tiene pluma),

capullo (testa di cazzo, ma in altri contesti vuol dire bocciolo di fiore -ricordate Lady Chatterley?- o bozzolo d'insetto), 

hijo de puta → hijoputa → joputa (figlio di puttana, in tutti i sensi usati in italiano, compreso lo scherzoso o addirittura ammirativo come nell'espressione ¡de puta madre!)

puta/zorra/guarra = puttana (puta anche dà significato dispregiativo oppure rafforzativo: déjieme en paz de una puta vez = lasciami in pace una buona volta)

putada= puttanata, con tutti gli usi che ha in italiano

joder = fottere (in ogni significato italiano) Es. ¡Estoy jodido! (sono fottuto/fregato)
Si usa molto come interiezione ¡Joder! eufemismo : ¡Jopér!

follar = scopare (attenzione: follón invece vuol dire confusione, complicazione, casino; armar un follón= piantar casino)

burdel = postribolo (non casino nell’altro significato italiano, che invece si dice follón o alboroto)

tomar por culo = prenderlo nel didietro, in senso proprio ma anche in senso figurato, il suo contrario è ovviamente dar por culo


Anche per le volgarità vi lascio un esauriente link di approfondimento che specifica anche i termini in uso in America latina.
Per chi preferisse l'inglese, anche qui  spiegano le più diffuse palabrotas.


Siamo arrivati alla fine di questa scorribanda nello spagnolo. Se però qualcuno volesse informazioni su un argomento specifico, sarò lieta di rispondere (se posso!) alle domande.

Dico "se posso" perché forse Juhan dopo questo mio exploit mi caccia dal blog!!!


5 commenti:

  1. No! bellissimo post. Istruttivo.
    Una domanda di lingue comparate: burdel: da noi (non so quanto locale ma a Torino lo capiscono) significa rumore, fracasso confusione. In Romagna (forse anche Emilia ma non ne sono sicuro) significa figlio. In spagnolo adesso scopro che ha ancora un altro senso completamente diverso.
    Poi , perso (nel senso francese di personale), io non sono uno dei nini, nèh!
    Ah! sì i tacos del Tex/Mex.

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    1. Anche il Liguria si dice bordèlo e credo in tutta Italia si usi bordello (oltre a casino) per confusione. In spagnolo l'ho sentito solo come sinonimo di lupanar. Invece casino ha solo il significato di casa da gioco o luogo di ritrovo per attività lecite.
      Interessante quel significato di "figlio"!
      In quanto ai tacos, la parola designa principalmente un tassello (di legno o altro), anche per estensione piccoli bocconi di cibo (per esempio dadini di formaggio) e come giustamente dici in latinoamericano anche las tortillas. Però anche le imprecazioni e le bestemmie (dette anche blasfemias. Infatti imprecare si dice anche soltar tacos.

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  2. Bel post, e confermo quanto dice Juhan: anche da noi far bordel significa fare casino, squamazzo.

    Grazie, userò questo post a fini di bene... (tsè! XD )

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  3. Io sapevo che era giusto IL pneumatico, I pneumatici. Siete proprio sicuri?

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    1. Signor Anonimo, le ho risposto con un post dal titolo "Imitando il Dottor Divago: RisPost"

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