giovedì 6 giugno 2013

La semina del mais

Ormai è storia ma fino a tutta domenica c'è stato uno stato (ahemmm, sì lo so ma sapete com'è) di grande fervore e agitazione. Perché dopo una giornata di aratura ce ne sono volute tre per la preparazione e la semina.
Con il tempo che a volte minacciava pioggia, al solito. E peggio: Nonna & Min che continuavano a diffondere voci di allagamenti in tutta la Padagna (adesso quasi alla versione 2.0) e che presto sarebbe toccato anche a noi.


Intanto le foto della seminatrice, ferma, mica mi lasciano fare le foto sul campo!


Curiosa questa marca: seme in inglese non era seed?
Dai! una ragione c'è, verrà svelata alla fine, forse.


Anche qui, vale sempre la semi-promessa di prima.


Particolare (OK, si vede poco) per dire che ogni tanto (tanto nel senso di poco, spesso) c'è bisogno di un intervento di manutenzione, dare un punto di saldatura, rimettere un bullone e quant'altro tra imprecazioni e urla al mondo intero.


Questi, i vicini, hanno già finito. Notare la striscia di terreno più scuro che attraversa il campo: lì la falda è superficiale, fenomeno comune ma qui molto evidente.


Effetto della prima passata con l'erpice sul terreno arato. Sarà necessaria una seconda passata, con un erpice diverso, prima di avere il terreno pronto.


Intanto il cielo sembra dare ragione a Nonna & Min: "A Carignano starà grandinando di sicuro, poveracci" (cit.).


Dai, si sta rimettendo.


Qui invece ha già raggiunto mezza branca spanna in altezza.


Anche qui.


C'è chi è ancora  più in ritardo (Nota: oggi è a posto anche questo).


Intanto io faccio altro: appena scoperto questa meraviglia davvero über-meravigliosa!


Ma il mistero del nome della macchina?
Ecco la soluzione: è francese, sem sta per semis, mi dicono. È una ditta importante, c'è tutto qui.

Bon. per quest'anno è andata.

11 commenti:

  1. Ma non è tardi per la semina?? Per questo l'altro giorno parlavo di maggese...Per installare lubit, invece, non è mai troppo tardi!!! :)

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    1. Sì è tardissimo ma ha sempre piovuto. Inoltre questo mais finirà per l'alimentazione dell'impianto di produzione di energia d biomassa AgriEnergy di cui so pochissimo, se scopro qualcosa lo racconto.

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    2. Il biogas é il male.
      http://www.difendilacaserma.it
      http://sgonfiailbiogas.blogspot.it

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    3. MonsterMord se vuoi puoi raccontarci tutto.
      Intanto saluti linuxiani.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. ma ti sei ridotto a seminare il mais a giugno? robe da matti. Per la monosem, bisogna dire che gli agricoli hanno sempre avuto un cattivo rapporto con l'inglese.

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    1. Gli agricoli francesi poi...
      Sei seduto, tranquillo senza problemi di cuore, vero? Allora stanno ancora seminando adesso, serve per la biomassa. Purtroppo non ne so niente e è una cosa super-segreta. Ma sono tutti impegnati lì anche per via delle dimensioni. Ne sai qualcosa in proposito?
      Dimenticavo: l'impianto è stato fornito da una ditta con ottime referenze (la Lega, quando c'era Lui).

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    2. Mah che sia supersegreta mi par strano. Un mio compagno di scuola ha un grande impianto di produzione di energia elettrica da biomasse nel vercellese e funziona egregiamente (con grande soddisfazione economica per lui naturalmente). E' cosa ben conosciuta. Il trinciato di mais invece che darlo ai vitelli lo stocchi sempre allo stesso modo, poi di volta in volta lo butti in un digestore che produce metano che viene poi usato in una centrale di produzione di elettricità. Un processo, ben conosciutoe che funziona bene in quanto c'è un contributo con garanzia di acquisto del KW ad un prezzo garantito. Ora questo contributo è stato in pratica tolto per cui non è più molto conveniente andare a vanti con altri impianti. Per lo meno siamo sul filo del rasoio economico, Basterebbe che il petrolio o il gas aumentasse di prezzo per renderlo conveniente anche con contributo ridotto. Questo sviluppo è comunque positivo perché la tecnologia si è sviluppata e quindi rimane una carta di riserva da giocare in caso di futuri stress petroliferi. Il problema etico se è giusto usare prodotti agricoli alimentari rimane , ma questo è un problema più complesso che coinvolge anche il problema se continuare a coltivare enormi superfici a mais per alimentare animali, invece di aumentare la diffusione del vegetarianesimo anche parziale con finalità salutistiche. Comunque non ho capito tutta sta segretezza.

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    3. La segretezza è dovuta al fatto che io racconto sul blog quello che vedo e sento. Per cui tutti zitti e non devo intralciare. Considerando che ho sempre con me due cani non posso avvicinarmi. Il problema etico è quello: adesso hanno trinciato anche parecchio grano, non ancora maturo. E questi terreni vengono adesso seminati a mais.
      Sia i miei fratelli che le due aziende vicino devono comprare ingenti quantitativi di mangimi e fieno. Con misteri economici collegati: perché noi siamo importatori di cereali e esportatori di carne? perché gli altri non fanno come noi?

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  4. ma non mi sembra misteriosa la cosa. Evidentemente conviene vendere il trinciato ad un prezzo di contrattto superiore a quello del mangime. Il trinciato viene comprato a quel prezzo dai produttori di energia, poiché essendo il kw pagato con contributo giustifica una maggiore spesa per il trinciato. Comunque noi produciamo più o meno la metà dei cereali che consumiamo quindi li dobbiamo per forza importare (all'estero comunque sono sempre costati di meno). Inoltre come allevamento noi siamo in massima parte ingrassatori, il vitello lo compriamo in Francia. Tra l'altro non sono informato sul fatto che esportiamo carne in quanto all'estero costa meno dappertutto , a meno che non ti riferisci a produzioni di particolare nicchia da gastrofighetti.

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    1. Mi sono espresso male: le importazioni e esportazioni erano relative alla mia zona, diciamo la piana cuneese (io sono in provincia di Torino ma i nostri si sentono cuneesi, trafficano con Fossano, Bra). I maiali vanno in Emila, tri-Veneto e meridione.

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