mercoledì 7 agosto 2013

È solo un esempio, un punto di partenza

Il dibattito innescato dal post di Bruna  è effervescente. Io rischio di rovinarlo con un qualcosa di vagamente simile, riguarda argomenti correlati, anche se non gli stessi. E era pronto da tempo, già comunicato in bozza per un parere a amici. Insomma lo pubblico, sperando di non fare casino confusione.


Con la divulgazione ho visto che ho un altro problema, oltre a quelli raccontati qui.

Soprattutto per l'altro blog, OK, panico, mi capita di sentire (raramente nei commenti, pare che il commentare intimidisca) che l'esempio postato venga preso come un qualcosa di finito, definitivo quando per ragioni espositive e di spazio è necessariamente solo un abbozzo. Anche tutto il post dev'essere visto come un punto di partenza, non certo autosufficiente.

Per dei motivi che non ho ancora compreso fino in fondo sono spesso frainteso, io uso Linux e a volte mi dimentico che il mondo funziona diversamente. A volte sono troppo banale, altre mi capita di dover raccontare cose già ripetute mille volte ma che per qualche motivo risultano sempre nuove a qualcuno.

Ancora (questo me lo raccontava Walter l'altro giorno a pranzo) bisogna documentarsi, capire. La risposta classica "ho googlato e ho visto che fanno tutti così" (e magari "e allora l'ho copincollato") non è una risposta valida, molto meglio 42.

Vero che sul Web trovi parecchio ma ci devi mettere del tuo. E non pretendere di trovare le cose fatte che funzionano. Mai. Neanche quando te lo dico io. Nèh!
Sì, è corto ma fa caldo. O meglio: il dono della concisione!
Ma non ti sembra che ti stai montando la testa?
No, caso mai è il caldo. E poi Python suckz! (cit.)?

6 commenti:

  1. Quella dei commenti fantasma è un problema aperto difficile da decifrare ed eventualmente risolvere. Sono comunque convinto che il primo fattore frenante sia il tempo e l'impostazione strutturale che si dà all'articolo. Se si analizzano ad esempio i tempi di permanenza su un post, ci si rende conto che un'altissima percentuale dei lettori non arriva in fondo all'articolo, figurarsi se decide di commentare. Esiste una regola non scritta di marketting che consiglia di iniziare l'articolo evidenziando nelle prime 3 o 4 righe quelli che saranno gli argomenti trattati, questo perché il solo titolo non sempre basta. Il lettore legge titolo ed "introduzione" in non più di 15 20 secondi e se sei stato bravo a catturare la sua attenzione, allora prosegue e magari legge anche tutto l'articolo e magari, avendo una visione completa, commenta pure.
    C'è poi il problema tecnico del form dei commenti che nella stragrande maggioranza dei casi (su Blogger fa pena) vincola il commentatore e gli fa perdere tempo (vedi la formattazione con l'HTML) che invece non ha.
    Questo in generale ed in grossissime linee.

    Riguardo invece OK Panico e i vari blog che trattano di programmazione, secondo me il problema principale è il mezzo usato. Per quanto io sia convinto che, per esempio, per la divulgazione scientifica il blog sia lo strumento per eccellenza, per la programmazione non lo credo. Ora, star qui a spiegare perché diventa lungo e noioso per chi legge, ma secondo me, per chi vuole trattare i linguaggi di programmazione, lo strumento ideale rimane il Forum.

    E per finire:
    sono d'accordissimo con te sul fatto che è sbagliato prendere il post come un "prodotto" finito. Il post, proprio per sua natura si completa ed evolve grazie ai commenti. Non è una guida, un tutorial... è un argomento che il blogger "imposta" secondo i suoi canoni ma che poi prende vita se c'è la partecipazione dei lettori.

    PS:
    e comunque (extra OT), solo a Bruna piace andare in bicicletta?

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    1. Vero! Un piccolo suggerimento per i googlatori: cercare "piramide capovolta".
      Riguardo ai forum hai ragione per chi è già dentro all'argomento; io sono invece a caccia di neofiti. Anzi no sono neofita io.
      Poi per la bicicletta, io l'ho scelta ma non l'ho detto a nessuno (che poi me la rubano). Lì il problema è che non tutti gli argomenti risultano popolari (come Pippi Calzelunghe) e io personalmente non so mai quale dei miei post akkiapperà. Ma il divertimento è scrivere, o no?

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    2. Già "piramide capovolta". Poi le regole son fatte per non essere rispettate e magari ci sono post scritti assolutamente di getto senza nessuna "premeditazione" che vanno alla grande. Sapere quale post akkiapperà sarebbe da una parte "utile" per chi col blog ci lavora, ma sicuramente meno divertente per chi scrive senza farsi tante SEO/SEM-seghe.

      Sui Forum ci siamo capisciuti e son d'accordo con te, però anche per i neofiti rimangono strumenti importantissimi. Il problema del blog di programmazione è che a "scegliere" l'argomento è il blogger che magari ti tira fuori anche cose favolose che però non corrispondono all'esigenza del lettore in quel momento. Chi inizia, o cerca guide/manuali/tutorial, o cerca pezzi di codice da studiare o copia/incollare, o ha un suo "progettino" su cui si è impantanato ed ha bisogno di qualcuno che l'aiuti ad uscirne fuori. Insomma, secondo me, se tratti di programmazione devi essere prima di tutto "utile" (risolvere o spiegare come, o indirizzare dove) e poi, successivamente puoi essere anche informativo. Non dimentichiamo poi il grossissimo handicap dell'inglese: se vuoi programmare devi sapere almeno un minimo di inglese e quindi, se vuoi parlare di programmazione devi farlo anche e soprattutto in inglese.

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    3. te l'ho già detto più volte che queste cose dovresti metterle in uno o più post. Per esempio l'inglese: è ancora un problema per i giovani? I manuali: io ne cito spesso, quelli freeware, certo quasi sempre in inglese. Parecchi dei miei post (di là) sono mini tutorial, per iniziare, spero. Per quanto riguarda gli argomenti: per una certa parte sono suggeriti dai miei contatti per il resto da interessi personali. E su certe cose non transigo: voglio dire qualcosa mentre sono in tempo. per esempio il Lisp me lo porto dentro da 30 anni. Interessano pochi, non ho lettori? Mi tocca solo poco-poco, in quantità quasi omeopatica. certo che se avessi più tempo potrei curare meglio il blog, rispondere sempre, anche per le richieste su cose non "mie".

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    4. Mi accorgo ora che il tasto delle maiuscole non sempre fa il suo dovere. O è colpa mia?

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    5. Hai ragione, prima o poi qualche post ce lo faccio scappare.

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