domenica 9 marzo 2014

Microchip ed estintori

Mercoledì Bepun doveva andare all'ambulatorio a farsi fare il prelievo del sangue, vedere se va tutto come deve andare o c'è bisogno di fare qualcosa per quella stanchezza cronica che viene a una certa età, quando ti accorgi di non avere più vent'anni, boiafauss!

"Fai attenzione che non ti mettano il microchip (microcipp)"
"Se è per quello mi faccio accompagnare da Ale", che sarebbe il figlio.

Ora può anch'essere che sia tutta una burla, recitata solo per me, ma quelli sono capaci di essere ironici così? Forse, chissà, lascio a voi decidere ma ve la devo raccontare fino in fondo.


Bepun ha il diploma di Terza Media (credo, è più giovane di me e dovrebbe, l'obbligo c'era già), il figlio frequenta quella che una volta sarebbe stata la scuola per periti agrari, adesso non so come si chiami ma quella. E gli strumenti per distinguere le notizie dalle bufale dovrebbe averle. A meno che s'informi con Le Jene, Giacobbo, Mystero e Punta il Dito. E passi i pomeriggi con La Vita in Diretta. Chissà.

La storia che t'impiantano il microchip (microcipp) a tua insaputa la prima volta che ne hanno l'occasione è diffusa e collegata alle scie chimiche. Anche perché sono complementari, due facce della stessa medaglia, lo sanno tutti.


Bepun è quello stesso che recentemente ha tirato fuori una discussione che per parecchi giorni è rimasta in testa alla top ten locale: gli estintori.

Per qualche attività (i padagni locali non sentono la crisi, diversificano) gli è stato detto che doveva avere due estintori a polvere da 6 kg. Chi si potrebbero comprare, c'è chi li fabbrica e chi li vende. Ma...
Intanto se li compri lì capace che ti fanno fattura (e in futuro non si potrà nemmeno pagare in contanti, dicono (dove andremo a finire!?)). Non è che si trovano di seconda mano?
Io la tentazione di fargli conoscere Ebay ce l'ho ma poi è capace che mi vengono a cercare per chiarimenti, o peggio, mi ritengano responsabile di chissà cosa.
Che poi, mica finisce lì, li compri (in qualche modo), li metti lì dove vogliono e fatta finita! No ogni anno devi farli controllare e se del caso farli ricaricare. E capace che tu li porti a controllare, quello guarda, cambia l'etichetta e fa 100 euri, che mica crescono sulle piante!
Però è sempre possibile che ti capita un controllo quando meno te l'aspetti.


Pensare che tutte queste cose sono solo per dare lavoro ai burocrati, che non sono nemmeno delle nostre parti.
No perché, per dire, per le patate è bastato dirlo a Carlin, buone, quante ne vuoi, vengono da Valgioie, niente fatture, IVA e roba simile.
E pensare che è una ditta seria, ha anche i sacchi di iuta con il nome stampato sopra, Aardappelen.


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