lunedì 14 aprile 2014

Certo che è vero!

"Di che segno sei?" Quando ero piccolo era un modo comunissimo par approcciare una ragazza. Anzi, era il loro modo, appena ti avvicinavi oltre il limite di sicurezza. Io rispondevo sempre che ero del segno del pollo, secondo il calendario cinese (non è vero sono un drago, anche se non si direbbe). Di solito ci rimanevano male; quantomeno non se lo aspettavano. E quante occasioni perse.
Lo roskopo era seguitissimo allora e lo è tuttora (o sbaglio? sapete io sono qui in fondo alla zona che una volta era --ma non vorrei sembrare ripetitivo, cancello).

Allora non c'erano le scie chimiche. Chi le ha inventate scoperte è un grande! Chissà se ci ha guadagnato il giusto? Se passerà alla storia, e come.
Ormai le scie chimiche fanno parte del nostro folklore, tutti sanno che ci sono. E spesso le puoi vedere. Non so se sono collegate ai microcipp (due P Marco Bruno!) come sostiene qualcuno dei nostri, che per precauzione non lo lascia mettere nemmeno al cane (una volta venivano tatuati, non si capisce perché cambiare).
Tutti sanno e temono le scie chimiche e nessuno si cura delle polveri sottili. Eppure ci sono i misuratori, visibili, fate un giro per Torino (o Milano o ________). No a Piobesi solo d'importazione e niente misure.
Altra cosa pervasiva è la videosorveglianza: provate a fare un giro in centro con il naso per aria e cominciate a contare. E quando entrate in banca o altri edifici sensibili o mettete carburante al distributore...
Recentemente in un quartiere nuovo di pakka realizzato su un'area industriale mi sono perso (mi orientavo facendo riferimento alla torre Intesa-San Paolo ma l'area è quasi chiusa, ancora non finita). E, essendo pollo, ero a piedi e lì i bus non entrano. Non immaginate quanti cartelli minacciosi "area sorvegliata" che se ognuno avesse lo sceriffo che controlla davvero si risolverebbe il problema della disoccupazione.


Quando ancora non si sapeva delle scie chimiche c'erano gli UFO. Tanti che li vedevano e, a volte, fotografavano. A Torino c'è (o c'era) un centro ufologico rinomato.

Ma le specialità di Torino sono altre, vado a elencarle.

Nostradamus. Non so quante volte mi sono impelagato in discussioni senza senso, sono incosciente e ingenuo. Da noi c'è un traduttore che sa tutto di Nostradamus e di tanto in tanto salta fuori dicendo "l'aveva previsto, guarda qua! quartina n. XXX, traduzione mia, l'unico che ha capito".

Gustavo Adolfo Rol. Uno psichicistico adorato da una setta molto esclusiva (i nostradamisti sono più informali, ci sono anche persone comuni). Si dice che arrivasse a Torino gente come Fellini, De Gaulle, Kennedy solo per vedere Rol. Che a rigore era un antiquario. E ci sono storie di dipinti che si dipingono da soli, mesi dopo che te li ha regalati, o della Regina di Cuori che manca nel mazzo e poi va a finire che ce l'avevi nel portafogli (già quando sei entrato? o quando e come è finita lì). Mai provare a mettere in dubbio Rol!

Carlos Castaneda. Quando il Web era molto giovane ('95-97, non ricordo esattamente) fui contattato da un giovane talentuoso che voleva montare un database su Carlos Castaneda, quello di Don Juan, Yaqui e Nagual. Venne bloccato subito per questioni di copyright ma scoprii che c'era tutta una cultura mexico-peyotica anche da noi.

La Sindone. È il nostro pezzo forte. Per esempio l'anno prossimo in concomitanza con l'Expo di Milano noi facciamo l'expo della Sindone. E, essendo riconosciuta dalla Chiesa Cattolica ha sostenitori che non t'immagini (p.es. Baima Bollone). Durante l'ultima esposizione ho fornito il mio piccolo contributo: alle richieste di informazioni stradali indicavo sempre Moncalieri (per i torinesi: sì sarebbe meglio Collegno ma è sulla strada giusta).

E su in collina abbiamo gli steineriani, c'è (o c'era) anche una scuola. Adesso va di moda il vino biodinamico, ne parla Dario Bressanini.
Cioè, come dire, nel nostro piccolo non ci facciamo mancare niente. E pensare che c'è chi crede che a Torino ci sia solo la Fiat. OPS! quella non c'è più.

4 commenti:

  1. la Sindone non è riconosciuta dalla chiesa cattolica romana. Quello che dicono è che puoi venerarla "pensandola come ricordo delle sofferenze patite da Nostro Signore Gesù Cristo" (non ricordo le parole precise). Insomma, anche se si trovasse il diario medievale dove un autore con nome e cognome spiega come l'ha creata, non cambierebbe nulla (vabbè, la ostenderebbero un po' di meno o forse un po' di più perché tanto diventa meno problematica)

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    1. Hai ragione. E questo è l'aspetto più preoccupante: per fare buona teologia bisogna essere menti eccelse; io vivo in West Padagna, non posso pretendere. Per fortuna Sua Pastosità il Prodigioso (sempre sia condito, RAmen) m'illumina la via, anche troppo a volte servono gli occhiali da sole.

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  2. Ah, no! Ce ne sono, di storie... dài, ve ne racconto una - Torino nasce da una titanica battaglia fra il Toro ed il Drago (Juhan?) alla confluenza fra Dora, Stura e Po. Vinse il Toro, e il Drago giace sotto la collina. Vabbè, tutto ok, finchè uno non vi ferma e vi spiega che dalle foto da satellite si vede bene il Drago, cosa, testa, scaglie e ali, dalle parti di S. Mauro... e dovete pure dargli retta!

    Vado a farmi mettere il microciPP anch'io.

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