Intanto, prima di subito: si pronuncia "ciou p'r broca" e sta per --ahemmm...-- chiodo per chiodo; adesso vi spiego.
Io non sono razzista ma linguisticamente, volendo dirla tutta-tutta, il piemontese (di cui esistono tantissimissime varianti, tra le quali la migliore, la mia) ha qualcosa in più.
Per esempio non si rischia di far confusion (pron "cunfüsiun") tra diversi tipi di chiodi. Vero che è possibile disambiguare anche nelle altre lingue ma vuoi mettere!
Prima di continuare vi rendo edotti, metti che un domani dovesse venirvi a taglio...
Il ciòo (pron "ciou") (a proposito la "o" (pron. "u") finale pare sia solo usata nella mia zona) è il chiodo forgiato, come questi:
Sono quelli di una volta, ma adesso si usano le bròche (pron. "broche"), queste:
Ah! una cosa, guardate questa, immagine, chiodi vecchi dice la Wiki française:
il numero 3 è il ciòo rampin (pron. "ciou rampin"), quello che serve per appendere i quadri alle pareti. Rampin si traduce "storto". Questo è vecchio, forgiato, oggi non si trova più. È fatto come la bròca (pron. "broca") ma secondo voi (tension! (pron "tensiun!")) come si chiama? Ecco la risposta giusta è ciòò rampin (pron. "ciou rampin"), dicendo bròca rampin-a (pron. broca rampina, n nasale come in un francese) vi fareste ridere dietro, come quando fate mouses per il plurale di mouse.
Uh! ecco la bròca (pron. "broca") c'è anche per les français, loro dicono broque (pron "broc'").
OK, per oggi basta cultura linguistica, passiamo a disvelare il senso della frase.
Ciòo për bròca sta per fraintendimento, un po' come fischi per fiaschi in italiano.
Ma mica finisce qui, anzi tenetevi forte che adesso arriva il bello.
Una mia carissima amica, canavesana di origine ma adesso torinese usa una variante che, come dire, ecco
ciòca për bròca
(pron "cioca p'r broca") che sarebbe campana per chiodo. È bellissima! E fa rima! L'adotto (butelò a verbal (pron. "bütelo a verbal", sia messo a verbale).
La Bea ❤ rockz! assay ☺
Anch'io conoscevo ciòca për bròca e non ciòo për bròca ...
RispondiEliminaAd Alessandria, quasi uguale, si dice Ciò per bròca, ovviamente con lo stesso significato di Roma per toma. Ci sarebbe da discutere molto su tutto ciò (appunto). Intanto mi sembra che da noi (ma non sono certo, adesso scateno una inchiesta su feisbuc) Ciò siano i chiodi grossi mentre le bròche quelli piccolini usati ad esempio dai ciabattini. A parte la questione semantica se ne apre un'altra come mai il proverbio sottende questo significato? Infatti se è ben chiaro lo svarione che si compie confondendo Roma con Toma, in fondo tra due differenti tipi di chiodi così simili, roba per specialisti insomma, l'errore e la confusione sarebbe così minima da svalutare il significato stesso del proverbio che sottende la vergogna per un errore così grossolano che lo possono fare solo i sordi o gli ignorantoni appunto. Quindi mi intriga molto la spiegazione di un originale come cioca per broca, questa sì confusione da far ridere, poi tramutata per errore, come molte varianti linguistiche che nascono appunto da errori di trascrizioni ecc. Però in alessandrino questa soluzione non si propone perché campana si dice campo'na.
RispondiEliminaCon bròca si può intendere anche la brocca dell'acqua, no?
EliminaIo pensavo che il proverbio, che io conoscevo nella forma "ciò per bròca", si riferisse al fatto che ti ho portato un chiodo (ciò) perché pensavo che tu, che mi hai chiesto una bròca, ti potessi comunque accontentare di un chiodo magari con la testa un po' diversa, ma in realtà tu volevi una brocca.
No la brocca non ha niente a che vedere
Eliminaallora dopo l'indagine confermo quanto segue. In alessandrino, ma credo che valga anche per il piemontese data la quasi sovrapposizione dei lemmi:Da Dialët Lissandrén di Piero Archenti
RispondiEliminaAlessandrino - Italiano
ciò (s. m.). chiodo.
bròca (s. f.). bulletta, piccolo chiodo a gran cappello # tipo quella da tappezziere (vedi bati 'l bròchi, in cui i denti sono visti figurativamente come chiodini). In italiano abbiamo il derivato Imbroccare , appunto infilarsi in un luogo stretto ma giusto come quando siinfila il chiodino prima di martellare.
Diminutivo bruchëta
Ricordo Battere le brocchette anche in piemontese
da non confondere con
brichëtt (s. m.indecl.). fiammiferi volcanici, diconsi quelli la cui cima solforata è ricoperta di una mistura, accendibile col solo fregarli bruscamente contro un corpo aspro e duro. E sonvene di due varietà: negli uni la mistura è composta di fosforo, di solfo polverizzato, di clorato di potassa, e di un po' di minio, intrisi con acqua di gomma. Questi fiammiferi sono rossi: il fregamento li accende con scoppiettìo. In quelli della seconda varietà la mistura è quasi la stessa, se non che al clorato di potassa è sostituito il nitrato di piombo, e al minio, la polvere di carbone. Questi fiammiferi volcanici sono neri, e nell'accendersi, per fregamento, mandano un soffio e sibilo senza scoppiettare