Non so voi ma per me sta diventando una cosa sempre più grave. E non ditemi che è una cosa senza senso, lo so, lo so benissimo ma niente, non riesco a uscirne. Adesso vi spiego, anzi vi racconto un fatto recentissimo, vecchio di poche ore.
Intanto una premessa: adesso che sono vecchio e rottamato posso dedicarmi --entro certi limiti ma in modo ampiamente soddisfacente-- a cose che avrei voluto fare quando ero giovane e pimpante --OK, relativamente parlando.
Per esempio sull'altro blog, quello noioso, OKp, racconto cosa sto vedendo per puro divertimento.
Una cosa che probabilmente tutti sanno ma tanti non praticano assiduamente è che ogni volta che si capita in una asserzione verificabile dovrebbe essere verificata.
Per esempio:
9657787 è un numero primo.
Uh! sarà vero? verifico:Sì, OK ☺
anche 2701 è primo.
Prima ha detto una roba vera, forse anche questa... No, nope! verifico:
Visto? Sempre (
Naturalmente la realtà è più complessa; quando si scoprono cose nuove e si raccontano (se non lo faccio le dimentico) sul blog nello stesso modo in cui una volta quando ero giovane e pimpante (OK, relativamente parlando) prendevo appunti.
Alle volte capita che scrivo una solenne e tremenda
Che fare quando te ne accorgi? L'idea di correggere il post cancellando
Molto meglio mettere una nota, un aggiornamento, spiegando cos'è successo. Cosa che di solito tento di fare.
Poi capita come ieri --non sembra, la sto prendendo alla lunga ma ci arrivo, promesso-- che preparo un post su cose nuovissime per me e mi accorgo che sabato 16 gennaio ho scritto una
Ovvio che mi sveglio nella notte dicendomi "Atz! dimenticato di corr..." e stavo già pensando di alzarmi, scendere, accendere il 'puter etc... Poi però mi sono svegliato del tutto: non l'ho corretto perche il post che avevo scritto lo avrei pubblicato oggi. E così anche la correzione sul vecchio. OK, posso tornare a dormire tranquillo (nei limiti del possibile).
Fine dell'esempio che se non si è capito è che se non finisco quello che sto facendo, e ovviamente per le cose lunghe non è possibile, poi vengo preso dall'angoscia.
Non ha senso ma mi capita sempre più frequentemente. Se ho un appuntamento a un'ora precisa vedo di arrivarci un po' prima e poi continuo a guardare l'ora. Se invece devo finire qualcosa e sono in ritardo capitano cose che non vi dico.
OK, adesso che vi ho raccontato questo posso dirvelo: per un po' di tempo vedrò di non preoccuparmi di questa fobia (si potrà dire "fobia" in questo blog?) perché ho un'idea.
Grazie anche a Douglas Adams (ma non solo) ho deciso che mi occuperò della realizzazione della macchina del tempo. Nel frattempo non ci sono per nessuno; e la cosa è topsecretissimissima.
Sempre che il tempo esista, Carlo Rovelli dice di no, e se fosse vero (che non è) io sprecherei il mio.
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