giovedì 22 marzo 2012

Pubblicità

Sempre da Boldrin & Levine: Against Intellectual Monopoly (vedi post precedente) ecco un altro pezzettino. Riguarda la pubblicità nel settore dei farmaci
A company such as Novartis (a big R&D player, relative to industry’s averages) spends about 33% of sales on promotion, and 19% on R&D. The industry average for R&D/sales seems to be around 16-17%, while according to the CBO [1] report the same percentage was approximately 18% for American pharmaceuticals in 1994; according to PhRMA [2] it was 19% in 2006. The point here is not that the pharmaceutical companies are spending “too little” in R&D – no one has managed (and we doubt anyone could manage) to calculate what the socially optimal amount of pharmaceutical R&D is. The point here is that the top 30 firms spend about twice as much in promotion and advertising as they do in R&D; and the top 30 are where private R&D expenditure is carried out, in the industry.

[1] CBO [1998], How Increased Competition from Generic Drugs has Affected Prices and Returns in the Pharmaceuticals Industry, Congressional Budget Office. Available at www.cbo.gov/showdoc.cfm?index=655&sequence=0

[2] PhRMA [2007], Pharmaceutical Industry Profile - 2007, Pharmaceutical Research and Manufacturers of America.
Incredibile vero?


O no? Da noi capita che la gente si ferma come ipnotizzata da Punta il Dito con Carlo Conti.
E dopo commenta "non avrei mai immaginato che..." oppure "beh questa era facile, non si può non sapere che..." e simili.
E guai a zappare durante la pubblicità, o peggio, la telepromozione. Che sono fatte incredibilmente male, cioè volevo dire bene.

Ne volete vedere una? ecco:



Ma ce ne sono tante, se siete masochisti fateci una googlata con "telepromozioni carlo conti", o fate un salto qui.



Ma potrebbe essere ancora peggio: avete presente i tre deficienti dei telefonini?


Sì deficienti è riduttivo. Ma piacciono assai. A tanti.
(Visto che non ho citato Alessia Marcuzzi? sono fondamentalmente buono, io).

Aggiornamento: manco a farlo apposta, ecco qua.


8 commenti:

  1. Hai toccato qualcosa riguardo ai commenti, Juhan?
    Avevo scritto un lunghissimo commento a questo post, ma è sparito...

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    1. No sono rientrato da pochi minuti. E alle 16:30 non c'erano commenti.

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  2. Vabbè, riscriverò il commento, sarà diverso formalmente dal primo, più stringato, ma uguale sostanzialmente. *
    La pubblicità televisiva è discutibile anche fuori dall'Italia, per quanto vedo. A volte è proprio demenziale, come certi spot pubblicitari di auto, ma raramente è interessante/divertente/utile (con informazioni pratiche sul prodotto reclamizzato).
    Per quanto riguarda poi il fatto che le industrie farmaceutiche spendano di più per pubblicità che per ricerca e sviluppo, è comprensibile: devono innanzi tutto creare nel pubblico il bisogno del prodotto, convincendo la gente di avere sempre nuove malattie, che solo con il magico prodotto possono guarire! stiamo diventando tutti malati immaginari, grazie anche all'aiuto di Wikipedia, Google ecc. Comunque, la maggior parte della spesa pubblicitaria delle farmaceutiche è per le rivistine pseudoscientifiche con cui omaggiano i medici e le farmacie (ne hai mai letto una? io sì), e per i congressi dedicati alla malattia del momento, cui invitano a proprie spese i medici il cui compito sarà poi convincere i possibili pazienti.

    * con questo commento inauguro l'era backup, visto che più volte mi sono spariti commenti da questo ed altri blog, da Facebook e da Google+: perlomeno mi basterà copiaincollare nuovamente il commento.

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    1. Tutto raccontato anche da B/L. Mi sa che dovete proprio leggerlo!

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  3. Le pubblicità svizzere fanno pietà (salvo poche eccezioni). E non sto pensando al vecchino delle formiche di cui ho parlato l'anno scorso. Una roba pazzesca. Non creano di sicuro mercato.
    Mi sa che le industrie farmaceutiche però non fanno eccezione. Ricordo che mia zia quando veniva in Italia a fare la spesa finiva sempre per spendere almeno il doppio di quello che avrebbe speso qui perché comprava una caterba di cose inutili... viste alla televisione.

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    1. Dai il vecchio delle formiche è un mito. Comprensibilissimo! Facciamo che se ce lo date vi diamo il trio Aldo, Giovanni e Giacomo e (mi voglio rovinare) ci mettiamo anche Alessia Marcuzzi!
      (adesso ho problemi io di visualizzazione dei campi di destra)

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  4. Andata (ma senza Lady Bifidus)!
    A me i 3 non dispiacciono. O meglio, mi piacevano ai tempi de "I corti", da lì in poi hanno riproposto un po' sempre la stessa minestra riscaldata.
    Ma dai non farmi divagare! Bruna scusa l'OT!!!

    P.s.: comunque nel frattempo ho scoperto che i romandi il vecchino l'hanno doppiato!

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    1. Spiessli, da noi gli OT sono i benvenuti! (anche gi E.T., ma questa è un'altra faccenda!) ;-)

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