M’è venuta questa malsana curiosità di vedere come alcuni (non tutti, i primi che mi sono capitati) dei blogger scientifici che seguo hanno iniziato il loro “percorso” sul web. Sono così andato a spulciare i vari blog cercando il primo articolo pubblicato con l’intento di provare a capire quale sia stato l’approccio iniziale verso il mondo del blogging. E ci son state diverse belle soprese, soprattutto paragonando gli inizi ad oggi.
Molto interessante il confronto temporale (chiaramente leggendo non solo il primo post) che permette di apprezzare l’evoluzione sia linguistica che concettuale, ma anche la scelta dei contenuti e il taglio editoriale. Quello che risalta è una maggior padronanza degli aspetti tecnici del blogging e soprattutto delle tecniche di comunicazione.
Si potrebbe affermare che scrivendo di Scienza si impara a farlo sempre meglio.
Il blogging diventa una palestra dove il primo ad apprendere è proprio il blogger che costruisce nel tempo un percorso conoscitivo/emozionale durante il quale, interagendo con i lettori e gli altri blogger, consolida le proprie conoscenze ed impara a comunicare tenendo in considerazione il target al quale si prefigge di arrivare.
Osservando gli inizi di questi 30 blog, ognuno può fare le proprie considerazioni (se ce ne sono e soprattutto se vuole).
E allora vi lascio un elenco con nomi, date e titoli, elenco presentato rigorosamente in ordine crescente di data. Per motivi di spazio verrà presentato solo il primo post dei blog (chiaramente solo una parte rappresentativa di quelli che seguo) ad oggi ancora attivi.
Mi è sembrato un modo per conoscere meglio i nostri amici blogger scientifici cercando magari di capire quale direzione sta prendendo la comunicazione scientifica nella blogsfera.
DropSea
di Gianluigi Filippelli15/11/2002 – Sacra Sindone
Leucophaea
di Marco Ferrari03/06/2006 - Dovrei dire a questo punto perché mi sono messo a pubblicare quello che penso in un blog
Borborigmi
di Marco Delmastro05/06/2006 - Benvenuti all'immigrazione
Gli studenti di oggi
di Zar21/07/2006 - Presentazione
Keplero
di Amedeo Balbi31/10/2006 - Nobel 2006: COBE e la radiazione cosmica di fondo
Scienza in Cucina
di Dario Bressanini10/05/2007 – Eccomi qua
Scientificando
di Annarita Ruberto20/05/2007 - Benvenuti
Matem@ticamente
di Annarita Ruberto22/05/2007 - Benvenuti
Mente e psiche
di Daniela Ovadia23/10/2007 - Depressi e improduttivi
Gravità Zero
Corporate Blog03/01/2008 – Gravità Zero
Rudi Matematici
di Rudy d’Alembert, Alice Riddle e Piotr Rezierovic Silverbrahms08/05/2008 – Matematica di Periferia
Popinga
di Marco Fulvio Barozzi04/01/2009 - Fondamenti di matematica e fisica (in versi)
MaddMaths!
Corporate Blog22/01/2009 – Il lavoro migliore? Il matematico
IncredibleButTrue
di Lucia Marino28/03/2009 - RosemaryVScancer
Rangle
di Peppe Liberti15/05/2009 - La vera sfida educativa? Insegnare senza effetti speciali
Neuromancer
di Carmelo di Mauro18/11/2009 – Sul benessere del Caos
Scienza e Musica
di Leonardo Petrillo25/12/2009 – Buchi neri
Blog of wonders
di Mariano Tomatis07/01/2010 – La Fontana dei dodici mesi
Questione della decisione
di Paolo Pascucci06/03/2010 – Una questione di coscienza
Maurizio Codogno
di .mau.29/04/2010 – La matematica non è poi così brutta
Query
Corporate Blog04/05/2010 - “QUERY – La scienza indaga i mysteri”: nasce la nuova rivista del CICAP
Science for passion
di Tania Tanfoglio11/05/2010 - Nobel per la medicina 2009: gli studi sui telomeri
Il chimico impertinente
di Paolo Gifh15/05/2010 - Scienze: il futuro inizia … preoccupandosi!
Silvia Bencivelli
di Silvia Bencivelli18/08/2010 - Sono tornata dalle vacanze. O almeno ci ho provato
Natura & Mat3matica
di Chris Sorrentino27/08/2010 – Il quadrato magico e la sua storia
A little Skeptic
di Giuliana Galati08/10/2010 - Hello World!
LidiMatematici
di Carlo Consoli10/11/2010 - Benvenuti in LidiMatematici
Mr. Palomar
di Paolo Alessandrini01/01/2011 – Anno nuovo…
Con le mele e con le pere
di Jean26/09/2011 – Il prato triangolare
Biocomiche
di Danilo Allegra22/08/2012 - Per chi non ama la vivisezione. Le colture cellulari: non strillano, non scappano, non mordono!
Quantizzando
di Sandro Ciarlariello09/03/2013 - Prove di fisica
PS:
Nessuna disquisizione sul significato di "blog scientifico". L'elenco è solo una parte di quello che ho memorizzato sul mio lettore di feed, ed essendo MIO l'elenco, MIA è la scelta di catalogare con il termine scientifico un determinato blog. Me ne assumo responsabilità e colpe ☺
Che se invece cercate un lavoro serio circa la catalogazione dei blog, Paolo Gifh ha provato a fare un censimento dei vari blog scientifici presenti nella blogsfera.
Ottima questa rassegna di primissimi post di blog scientifici.
RispondiEliminaPersonalmente, mi sento molto, molto migliorato rispetto a quando ho cominciato a scrivere sul mio blog.
La costante partecipazione ai Carnevali scientifici, la lettura di ottimi articoli (moltissimi dei quali dei blogger qui citati) e libri di divulgazione mi hanno certamente aiutato nel percorso di miglioramento.
Oltre a questo cito la mia costante voglia di approfondire su argomenti matematico-scientifici, al di là di quelli studiati nel percorso liceale ed universitario.
Anche il Tamburo è stato (e continua ad essere) per me un'ottima fonte di crescita divulgativa.
Dunque, Marco, concordo pienamente con la tua affermazione:
"Il blogging diventa una palestra dove il primo ad apprendere è proprio il blogger che costruisce nel tempo un percorso conoscitivo/emozionale durante il quale, interagendo con i lettori e gli altri blogger, consolida le proprie conoscenze ed impara a comunicare tenendo in considerazione il target al quale si prefigge di arrivare."
Hai centrato in pieno lo spirito di questo post e mi fa piacere che tu abbia voluto condividere la tua personale esperienza.
EliminaCome per te, anche per me i blog scientifici sono stati e sono tuttora un'ottima fonte di crescita. Io ho iniziato a seguirli per sopperire alle "mancanze" della scuola dove alla mia curiosità non sempre corrispondono risorse o risposte soddisfacenti. Ed è per questo che ammiro (e ringrazio) chi come te impiega parte del proprio tempo per provare a soddisfare le richieste dei lettori di una maggiore curiosità/conoscenza scientifica.
Interessante poi analizzare il proprio percorso di blogger, ricordare come e perché si è iniziato, dove si voleva arrivare e dove invece il percorso si è orientato; fare un punto della situazione ed eventualmente, se non soddisfatti, fare qualche piccola correzione di tiro, che siano tecnologiche riguardo allo strumento usato o che siano strategiche riguardo alla propria capacità di comunicare.
Ci sono persone nate per la comunicazione, altre che invece imparano a farlo con il tempo e tanto tanto impegno. Insisto sulla comunicazione perché si può anche essere il superguru di un determinato argomento, ma se poi non si è in grado di catturare attenzione e l'interesse, tutte le grandi competenze servono a poco. Soprattutto, secondo me, bisogna scrivere per gli altri e non per se stessi; il lettore attento se ne rende conto e apprezza. Chiaramente non si può scrivere accontentando tutti, ecco che allora è necessario chiedersi quale pubblico si è in grado di soddisfare e a quello dedicare il massimo impegno e passione.
Ora, dopo tutte queste belle parole... capito perché io non ho mai aperto un blog? Dopo qualche timidissimo tentativo l'ho capito subito che l'era ben dura fare divulgazione scientifica.
C'è chi può e chi non può; io non può ☺ (io faccio il commentatore di professione)
Marco sono d'accordo con te fino all'ultimo paragrafo, escluso naturalmente.
EliminaPer esempio questo post è bellissimo, ma tutti i tuoi post sono buoni.
Poi bloggando s'impara (per dire anch'io vedo dei miglioramenti nei miei post (OK; vuol dire che quelli di prima erano ancora più brutti).
Dai continua! (nèh!!!).
Grasssie per l'incoraggiamento.
EliminaBeh, l'approccio dei miei blog è stato molto particolare. Intanto, nel 2007, non vi era nessun intento di fare divulgazione scientifica. I miei blog sono nati con la finalità di sperimentare uno strumento didattico che potesse essere di supporto ai ragazzi nello studio delle discipline scientifiche, quasi un naturale prolungamento del fare lezione in aula. Per i primi due anni, vi è stata quindi una forte sperimentazione in tal senso.
RispondiEliminaLa divulgazione, o meglio il desiderio di comunicare la Scienza in modo comprensibile ad un vasto pubblico, è venuta successivamente e quasi spontaneamente come una naturale evoluzione della vita dei miei due blog, che si possono considerare più esattamente due blog didattico-scientifici.
In quanto al fatto che ti ritieni un commentatore e non un blogger, ne abbiamo già discusso in altra sede...e la scelta rimane sempre tua. Qui sul Tamburo stai però bloggando;)
Grazie anche a te per la testimonianza e per averci chiarito come i tuoi blog sono nati e successivamente si sono evoluti in blog didattico-scientifici.
EliminaE visto che ci siamo possiamo dire anche agli amici del Tamburo che sei oggi io ho un rapporto con i blog scientifici lo devo esclusivamente a te che mi hai introdotto in questa parte per me importante della blogsfera. Ho iniziato leggendo Scientificando e Matem@ticamente e da lì mi si è aperto tutto un mondo. Quindi, se qualcuno ha delle lamentele da fare nei miei confronti... pronta su un piatto d'argento la responsabile ☺.
Riguardo al mio essere commentatore e non blogger ne abbiamo parlato privatamente, qui diciamo solo che è il mio modo di sfuggire a responsabilità ancora troppo grandi per me ☺. Può andare?
Un abbraccio
In effetti pensavo di aver iniziato qui:
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Transizione_di_fase&oldid=20315
Però sono contento che ti sei fatto una ricerca approfondita su DropSea: neanche io consideravo molto scientifico quel post, però rileggendolo a distanza mi sa che hai ragione!!!
E a Wikipedia non avevo pensato, anche se sarebbe stato difficile per me risalirci. Diciamo che ho preso DropSea ma avrei potuto spulciare anche altri tuoi blog che però conosco meno.
EliminaSul fatto che il tuo primo DropPost sia scientifico o meno non sta a me giudicarlo e comunque è poco importante almeno in questa sede, certo è che comunque un po' di domande e/o dubbi ed accenni nell'articolo lasciano pensare ad un inizio di "carriera blogghista" la cui direzione intrapresa poteva già essere intuibile.
PS:
ma l'hai visto che almeno dall'elenco non certo esaustivo tu sei "il vecchietto" della situazione? ☺
:-) + :-) - :-)^2 = :-)
RispondiEliminabravo Marco. Mi fa l'effetto di riguardare le foto della cresima ma il risultato ha un che di nostalgico al contrario, previa verifica, personale, di quanto il tempo sia passato invano. Comunque se hai inserito il mio, un po' borderline, farei una petizione per inserire pure il tuo blog, molto interessante e utile
RispondiEliminaEcco, il tuo blog è proprio uno di quei casi che conosco meglio perché seguo ormai da un bel po'. E' un blog che non può essere catalogato nel senso che ha un'anima talmente "variopinta" e piena di sfaccettature che non può essere racchiusa in un unico scomparto o etichettata con un unico termine. Questo però non gli preclude d'essere incasellato sotto varie voci e quella scientifica è sicuramente molto forte sia per i tuoi primi anni di blogging, sia per le assidue partecipazioni ai carnevali scientifici. Tu nel tempo hai fatto una scelta, hai voluto allargare gli orizzonti e trattare anche argomenti di interesse più immediato e di genere "news/politico/informativo" ma per quanto tu ti sforzi (☺) di fare il "gionalettaro", qualunque sia l'argomento che affronti, la tua impronta culturale logico/scientifica esce sempre prepotentemente fuori.
EliminaSi, insomma, non sono i blog ad essere scientifici, bensì i singoli post. Che se poi questi singoli post sono una bella percentuale rispetto al totale, automaticamente il blogger diventa blogger scientifico. Almeno credo/penso.
Sulle mie Briciole sorvoliamo, lì scribacchio, per il resto, come ho già scritto in altre occasioni, io commento non bloggo.
Mi sorprende sempre essere considerato un blogger scientifico. Io volevo fare un blog letterario, poi la scienza mi ha preso la mano e ne ho fatto un luogo di incontro. In certi momenti scrivere su Popinga mi salva dalla depressione.
RispondiEliminaCaro Pop, sfido chiunque abbia letto almeno 3 o 4 dei tuoi articoli a non considerarti un blogger "scientifico" (che poi su questa definizione prima o poi bisognerà mettersi d'accordo). Però hai straragione, sei anche un blogger "letterario" (anche qui, significato tutto da scoprire). Ma allora, come la mettiamo? Tu sfrucugli e poni domande, poi però, magicamente tiri fuori le risposte che spesso si trovano all'interno del quesito stesso.
Elimina"POPINGA è un luogo di incontro tra Letteratura e Scienza". Beh, un programmino davvero niente male direi.
Che poi il blog sia anche un luogo che ti salva dalla depressione è una bellissima ammissione che forse molti altri blogger dovrebbero fare a se stessi.
Che il blog salvi dalla depressione è sicuro, o almeno aiuta. Pensa a chi è qui in fondo alla Padagna; se non ci fosse il blog lo inventerei! anzi un paio.
EliminaGrande Juhan! Ammetterlo è già un buon inizio.
Elimina"Mamma, ecco, è da un po' di tempo che volevo dirti una cosa importante su di me, riguardo a miei particolari interessi... eh, sì, ecco, io sono un blogger scientifico..." :-)
RispondiEliminaMi fa enormemente piacere essere menzionato in questo tuo utile articolo e ti ringrazio. Alcuni blog li conoscevo già, ma per molti altri è stata un'occasione simpatica per farmi un giretto per il web di parlata italiana. Mi rendo conto che non lo faccio spesso.
Condivido appieno che il primo ad apprendere è chi scrive, e che scrivendo si migliora, così come per tutte le cose, practice makes perfect, dicono. Forse sarà così anche per me, nel caso ti faccio sapere.
Una cosa che avevo letto da qualche parte, e che penso sia comune a molti blogger, è che le esperienze della vita quotidiana e le letture vengono costantemente passate al setaccio per filtrare elementi utili per alimentare il blog. Per me è certamente così. Non che la mia vita sia stata sconvolta dal blog negli ultimi due anni, continuo sempre a ragionare e a giocare e a fare matematica e a programmare e a studiare come prima, ma adesso di tutto il mio generico "perdere tempo" rimane almeno qualche articolo che, a rileggerlo, mi sorprende.
Jean
Già mi sembra di sentirla la mamma: "Ma cos'è 'sta storia del blogger scientifico? Ma non lo sai che far divulgazione non ti fa portare la pagnotta a casa? E io che credevo d'aver cresciuto un figlio furbo!" ☺
EliminaOltre al fatto di crescere insieme al blog, credo sia verissima la cosa di passar al setaccio la vita quotidiana per alimentarlo. Un po' alla Colombo sempre col notes in mano a prendere appunti. Come dici tu, l'importante è non farsi sconvolgere la vita e continuare a fare le cose che piacciono e anche quelle che piacciono di meno ma che si è costretti a fare (sempre il discorso della pagnotta).
Continua a "perdere tempo" che a noi ci gusta!
PS:
Oggi, uno come Colombo continuerebbe ad usare carta e penna o si convertirebbe alla tecnologia?
Buongiorno a tutti. Vorrei sottoporvi il blog che sto curando da qualche mese. Si chiama Laboratorio Italia, sul mondo del laboratorio , biologia molecolare, microbiologia e diagnostica clinica. Vorrei avere come target un pubblico non proprio da divulgazione..ma poter talvolta attirare l'attenzione su un mondo spesso immaginato diverso da quello che è. Chene pensate? eccolo: http://www.laboratorio-italia.it
RispondiEliminaBello! Anche se a dire il vero non rientra nella categoria dei blog di divulgazione scientifica, come fai notare.
EliminaSe posso permettermi un piccolissimo suggerimento: manca il "chi sono/siamo". In ogni caso: bello!