mercoledì 30 ottobre 2013

Cose (di Scienza) dal Web #15


17 Agosto 1601 – Buon compleanno, Pierre!

[...] Bisognerebbe forse partire dal Teorema di Pitagora: è senza dubbio il teorema più noto e più usato, oltre che di antichissima origine. Viene applicato così estensivamente che potrebbe essere ben rappresentato solo da edifici che siano ad un tempo nobili, antichi, e naturalmente squadrati: niente docili curve, solo solidi rettangoli o triangoli, per un teorema così dichiaratamente ortodosso e ortogonale. La scelta, insomma, non sembra essere troppo difficile: o si opta addirittura per una non-scelta, dichiarando che il teorema di Pitagora è brillantemente rappresentato da tutta l’edilizia del mondo, che dall’inizio dei tempi ne ha fatto larghissimo uso, oppure ci si deve dirigere ineluttabilmente sugli edifici più antichi, più colossali, più squadrati della storia dell’uomo, le Piramidi egizie. La Grande Piramide di Cheope potrebbe davvero essere una buona risposta alla domanda “Se fosse un edificio, che edificio sarebbe il Teorema di Pitagora?”. [...]


La bibbia dei cerchi nel grano

[...] Affascinato dal fenomeno dei cerchi nel grano da oltre un decennio, Francesco lo ha esplorato dall’interno, facendosi ammettere nei circoli inglesi più esclusivi, scavando negli archivi più nascosti e seguendo le labili tracce di uno dei più affascinanti misteri moderni. Apparsi per la prima volta negli anni Ottanta in Inghilterra e poi diventati un fenomeno artistico in tutto il mondo, i crop circles hanno trasceso immediatamente i confini dell’arte per evocare incontri ravvicinati con gli extraterrestri, perturbazioni meteorologiche misteriose ed energie mistiche. Incarnando perfettamente la "sgangherabilità" della Bibbia più famosa, anche il volume di Francesco Grassi contiene molti libri in uno:
È un libro di storia, è un’antologia ricchissima, è un saggio che tenta un approccio "filologico", è un testo di divulgazione scientifica, è un corso pratico, è il resoconto di un esperimento sociale unico al mondo ed è, infine, anche un manuale per illusionisti. [...]


Il rame, le leghe e i batteri

[...] Il rame (Cu) è l'elemento numero 29 della tavola periodica degli elementi. Esso, assieme a oro ed argento, fa parte della speciale categoria dei metalli da conio, così denominati poiché utilizzati sin dai tempi antichi nella fabbricazione delle monete. Tutti i metalli da conio risultano estremamente duttili, malleabili e resistenti alla corrosione, oltre ad essere magnifici conduttori di elettricità (per i cavi elettrici si usano infatti grandi quantità di rame) e calore. Il rame, in particolare, è un materiale davvero fantastico. Tantissimi elementi chimici, per quanto utili e straordinari, nascondono dei lati oscuri, degli aspetti negativi, come l'elevata tossicità o esplosività. Il rame, invece, non ha praticamente alcun difetto: diventa tossico soltanto se si ingeriscono, ad esempio, ingenti quantità di solfato di rame (CuSO4), oppure se si ha l'abitudine di mangiare cibi acidi conservati a lungo in contenitori di rame. Il rame è poi simultaneamente abbastanza morbido da poter essere lavorato con attrezzi a mano e abbastanza duro da esser sfruttato per fabbricare oggetti utili, soprattutto quando è in lega con lo stagno o lo zinco per dar vita, rispettivamente, al bronzo e all'ottone. [...]


Simmetria, l'enigma della realtà

[...] Il 30 Maggio 1832 si udì uno sparo risuonare per 13esimo arrondissement di Parigi. Un contandino, che quel giorno stava andando al mercato, corse nella direzione da cui era provenuto lo sparo e trovò un ragazzo che si contorceva in agonia, disteso, che era stato chiaramente ferito in un duello. Il ragazzo si chiamava Evariste Galois: noto rivoluzionario nella Parigi di allora. Galois venne trasportato all'ospedale locale dove morì, il giorno dopo, fra le braccia di suo fratello. Le ultime parole che rivolse a suo fratello furono: "Non piangere per me, Alfred, ho bisogno di raccogliere tutto il coraggio possibile per poter morire a 20 anni." In realtà, non era la politica rivoluzionaria ciò per cui Galois era famoso. Qualche anno prima, mentre era ancora a scuola, era riuscito a risolvere uno dei più grandi problemi matematici del tempo. Scrisse agli accademici di Parigi, cercando di spiegare la sua teoria. Ma gli accademici non poterono capire nulla di ciò che aveva scritto. (Risate) Ecco come scrisse il più della sua matematica. Perciò, la notte prima del duello, capì che quella era forse la sua ultima possibilità per cercare di spiegare la sua grande scoperta. Così rimase sveglio tutta la notte, scrivendo, cercando di spiegare le sue idee. Come giunse l'alba andò incontro al suo destino, lasciò ai posteri una pila di fogli sul tavolo. Forse è proprio perchè rimase sveglio tutta la notte a fare matematica che quel giorno fu un pessimo tiratore e rimase ucciso. [...]


Il problema del divano

[...] Qual è il più grande divano che può essere spostato in un corridoio con una curva ad angolo retto? Questo potrebbe sembrare, ad un primo sguardo, un problema di facile soluzione, ma in realtà è tutt'altro che banale. Quando e dove per la prima volta sia stato posto questo problema non si sa, ma esso è stato sicuramente citato nel 1960 da John Hortan Conway. Oggi, dopo 50 anni, tale problema non è stato ancora risolto, nonostante molti ricercatori abbiamo affrontato il suo studio con avanzate tecniche matematiche. Il problema è molto facile da descrivere: si vuole costruire il divano massimale, ovvero il più grande possibile, che riesca a passare in un corridoio di larghezza 1 con una curva ad angolo retto. Per studiare tale problema basta considerare il caso bidimensionale. Infatti, determinata la base massimale del divano, otterremo il suo volume semplicemente moltiplicando l'area della forma ottenuta per l'altezza. [...]


2 commenti:

  1. Il problema del divano interessa anche DNA (dai! quello della Guida Galattica), vedi Dirk Gently, Se interessa ne posso (stra)parlare.

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  2. (stra)parlane, che della GG ci sono sempre belle sorprese che possono venir fuori.

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