giovedì 10 ottobre 2013

Google: la sua filosofia e la sua storia


Le 10 verità di Google

[...] Abbiamo scritto per la prima volta queste "10 verità" a pochi anni dalla fondazione di Google. Di tanto in tanto rivediamo questo elenco per verificare se è ancora attuale e veritiero. Speriamo che lo sia e tu puoi aiutarci a mantenere questo impegno. [...]



La storia nei dettagli


[...] Larry Page e Sergey Brin si incontrano alla Stanford University. Larry, 22 anni, studente all’università del Michigan, sta valutando la scuola; Sergey, 21 anni, è stato incaricato di fargli visitare l’università. Secondo alcuni, non erano d’accordo su quasi nulla durante il loro primo incontro. [...]

3 commenti:

  1. L'utente prima di tutto... Ultimamente se se sono dimenticati? Mi riferisco a Google Reader, cancellato senza tanti complimenti, ma anche al nuovo modo di comporre le e-mail (criticato da molti, ma imposto a tutti) e alla nuova (e a mio avviso scomodissima) griglia delle app. Restano i migliori, non c'è concorrenza a Gmail... però :-(
    Ciao,
    Tania

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    1. Hai ragione!
      Probabilmente Google è cresciuto troppo e si è dimenticato i buoni propositi di una volta.
      Credo dovremmo approfondire l'argomento, senza limitarci a Google.

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  2. @ Tania
    Come tutte le promesse o i buoni propositi, quello che è veramente difficile è metterli in pratica e mantenerli. Io credo che, guardando anche le altre grandi realtà web-centriche, forse Google è quella che ha "tradito" meno di tutti i suoi propositi iniziali e forse è proprio per questo che oggi (numeri alla mano), risulta essere il "econo-tecno-partito" più forte.
    "...partito" perché poi ci son sempre gli schieramenti (vedi i binghisti o gli yhaooisti) e ci son sempre gli estremisti che difendono il proprio partito anche quando questo va a rotoli. Credo di non poter essere smentito quando dico che senza Google oggi Internet sarebbe un'altra cosa (ben poca cosa). Internet è un ifinito scatolone di cose messe lì da chiunque... ma che te ne fai di uno scatolone (se pur stracolmo) dove poi non riesci a trovare quello che cerchi? E ditemi se Google non sa cercare meglio di altri! (S'è capito che sono un googlista?)
    Ma tornando alle "delusioni", al mancato mantenimento dei buoni propositi, si, anche Google non è perfetto ed in certe situazioni s'è comportato (e i altre continua a farlo) come il ragazzino che porta da casa il pallone e decide lui chi far giocare, quando e dove. Succede; non dovrebbe, ma succede. Il punto è: quante volte succede? Beh, se succede troppo spesso allora è il caso di mandarlo a dire a Google che le sue verità non sono più tanto tali.
    Ma io penso che come in tutte le cose di questo mondo, ci sono aspetti positivi e aspetti negativi, l'importante e che non vi siano imposizioni, l'importante è che ci sia libertà di scelta. Ora, guardiamo a Google, ad Apple, a Microsoft, a Amazon, a eBay ecc. Chi tra questi ci dà "più" servizi liberi a costo zero? (OK, il costo sono i dati, ma questo vale per tutti i signori menzionati).

    Su Reader ti do pienamente ragione, ma forse non è stata la prima "verità" ad essere disillusa, quanto la quarta: "La democrazia sul Web funziona". Non esiste VERA democrazia se poi, alla fine, anche dopo una consultazione democratica, a decidere sono i "ragionieri". Reader non era remunerativo e per di più dava "fastidio" al nascente Google+ (figlio prediletto, oggi, di mamma Google); i ragionieri hanno deciso. Democrazia bypassata.
    (comunque Feedly è un ottimo sostituto).
    Sulle modifiche a GMail o alla nuova "vista grigliata", ma anche su tante altre modifiche (o tentativi di modifiche), credo che le opinioni possano essere differenti da persona a persona. Io però, questo continuo "lavoro sotterraneo" lo vedo come una cosa positiva, il segno che il prodotto è seguito, curato ecc. e non abbandonato a se stesso o completamente rivoluzionato (o annientato) come è successo e succede a tante buone cose che oggi sono state acquisite dai grossi brand (vedi alcune delle ultime: Skype da Microsoft, Tumblr da Yhaoo, Instangram da Facebook.... possiamo solo incrociare le dita per gli acquisiti e per il loro utenti).
    Insomma, s'è capito che sono un googlista?

    @ Juhan
    Non tanto sulla crescita più o meno eccessiva dell'azienda Google, quanto sul suo "eccesso di potere" nel riuscire a condizionare larghe fasce di realtà sia sociali che economiche, quello si, su quello occorrerebbe un approfondimento accurato, ma temo sia materia piuttosto delicata e io, come sai, leggo mooolto ma non sempre comprendo tutto. [auto-cit]

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