martedì 29 luglio 2014

Ghiande, nespole e come si dice


OK, avete ragione: il titolo è sbagliato. Completamente ma non me n'è venuto uno migliore. Poi tanto parlo d'altro.
Comincio, non chiudete subito, non è come sembra. Questa notte ho fatto un sogno (no, tranquilli non mi metto a raccontarlo, mac 'na fris'tina) piuttosto panicoso. In sostanza dovevo dire alla ragazza di un mio amico (nel sogno, da sveglio l'ho visto un paio di volte per parlare di 'puters, la sua ragazza del sogno c'è solo nel sogno) di prendere questo secchio (un secchio di metallo, lucido, di quelli che si usavano una volta, mica di plastica) e di andare a raccogliere le ghiande. Ecco mi sono svegliato perché non mi ricordavo come si dice ghianda in inglese. E proprio non mi veniva, neanche da sveglio. Vero che non è una di quelle parole che si usano tutti i giorni ma un minimo di cultura, dai! E i tedeschi le hanno anche sulle carte da gioco, guarda qua:


Invece l'altro giorno non riuscivo a ricordare cos'erano i pucio. Grave, questo è piemuntèis! Ho dovuto chiedere aiuto (grazie Bea!). Ho anche abbozzato una scusa, da noi (ma credo sia un lemma solo familiare o poco più) si chiama(va)no prüsat. Altra precisazione: a Türin si direbbe prüsét ma è una cosa risaputa, come causét, brichét e cichét. Che poi fora si chiamano nespole ma l'espressione "dorme bin cume 'n pucio", citata da Bea è fantastica.

A proposito di modi di dire su Twitter mi sono trovato hole in the wall, buco nel muro. Se il messaggio è abbastanza lungo riesci a capirlo dal contesto ma in 140 caratteri, a volte viene da dar ragione a Michele Serra. Sono dovuto ricorrere a Urban Dictionary. Uh, quei posti piccolissimi, tempo fa a Türin c'era un bar piccolo così che chissà come aveva fatto ad avere la licenza (devo tornarci, vedere se c'è ancora).

Per le parole, soprattutto i nomi, mi capita spesso di dimenticarli. Forse è grave, forse no, chissà.
Ma mi sa che mi sto dimenticando che mi sto dimenticando delle cose. Per esempio l'immagine su in cima è il biglietto del pullman come si usavano nel 2004 (controllate la data della bollatura (si dovrebbe dire obliterazione ma mi verrebbe l'orticaria)). Era usato come segnalibro di un libro che sto rileggendo. Con mio grande stupore me ne ricordo solo una parte piccolissima, nemmeno la storia principale.

Chissà quanto è grave?
Adesso chiudo perché non mi ricordo più cos'è che volevo contarvi.
Ah! sì, si dice acorn, dice Google.

1 commento:

  1. Ce l'avevo lì, sulla punta delle lingua... ma non mi veniva, neanche a me. Acorn, e c'erano anche le valvole a ghianda, acorn tubes. Dovevo saperlo. Juhan, mica sei contagioso, eh?

    Ma poi, la ragazza le ha raccole, le ghiande? Vuoi una interpretazione freudiana? Ah, no, eh? ;-)

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