Vi ho fatto un po' attendere, ma perché fa caldo, fa troppo caldo.
Insomma, questo benedetto esame di maturità è andato mooolto bene: 100 (e passa la paura)
Così, per snocciolare qualche numeretto:
13 alla prima prova (Italiano)
15 alla seconda (Matematica)
15 alla terza (Fisica, Filosofia, Storia dell'arte e Inglese)
OK, il 13 in italiano mi è scappato ☺.
No, seriamente, è quello che meritavo (che mica son così bravo a scrivere)
Il resto per arrivare a 100 passa da altre vie che non sto qui a raccontarvi perché si tratta di noiosissimi calcoli.
Per l'orale mi han tenuto circa 45 minuti:
una bella chiacchierata iniziata con "L'identità digitale" (argomento della tesina di cui vi parlerò prima o poi) e spinta da me spesso e volentieri su argomentazioni in cui potevo legare Latino. Si perché Latino è stata la mia bestia nera quest'anno, così ho voluto cercare di dimostrare che, per quanto non mi piaccia e ritengo che non vada fatto portare fino al quinto di un Liceo Scientifico, per quanto prof. e materia mi stiano sullo stomaco, sono comunque in grado di raggiungere una preparazione di buon livello. Sembra ci sia riuscito.
E questo è tutto (in sintesi)
Però, però qualche considerazione non potevo non farla, così mi ci è scappato un articolo che Annarita ha rilanciato su Scientificando introducendolo da par suo:
Esame di Maturità: considerazioni di un neo-maturato
Ecco, io vi consiglio di leggerlo perché al confronto, quello che ho scritto qui son solo cazvolate; o forse le cazvolate le ho scritte di là? Bho! Leggete e poi fatemi sapere, che io c'ho i dubbi.
Il latino è formativo. Dai adesso puoi dirlo anche te. Anzi credo sia obbligatorio. & sursum corda! nèh!
RispondiEliminaJuhan, se vuoi litigare dillo subito: latino formativo? Forse. Forse un po'. Ma 5 anni in un Liceo Scientifico di formativo hanno ben poco e tolgono risorse a cose più "adatte" al percorso formativo scelto.
RispondiElimina5 anni sono una tortura.
LOL! In ogni caso Linus Torvalds (quello di Linux) è orgoglioso che il suo liceo era conosciuto per il latino (sapessi quanti casi hanno le declinazioni finlandesi). Poi ha fatto altro.
EliminaAdesso sono troppo stanco ma domani ti mando una mail meno lollosa; forse t'interessa.
Ah! dimenticavo: bravissimissimo!!!11!
Interessante e bravissimo.
RispondiElimina@Juhan
RispondiEliminaAspetto la tua mail meno lollosa
@Dario De Marchi
Grazie 1000!
Bravissimo, complimenti! (non ho mai avuto dubbi su questo risultato...)
RispondiEliminaGrazie per la fiducia @Bruna ☺
RispondiEliminaComplimentoni per il 100 Marco, ma anche per l'articolo, una lucida analisi dei problemi della scuola e dell'insegnamento!
RispondiEliminaBeh, tu @Leo ci sei passato solo qualche anno prima di me e sai bene cosa significa riuscire a raggiungere il massimo della valutazione: son soddisfazioni (almeno quelle ☺)
EliminaMi fa piacere che l'articolo ti sia piaciuto: l'argomento si presta a discussioni infinite. In questo caso il mio intento era (in particolare) "stuzzicare" l'animo assopito di qualche insegnante e sfogarmi un po' riguardo alle aspettative deluse.
Complimenti per il voto e per il resto... mah. Ai miei tempi era più o meno lo stesso. E' un rito di passaggio, ormai ci sei passato, e quindi guarda avanti!
RispondiEliminaAssolutamente avanti, sempre avanti ☺
EliminaAnche se... a guardare indietro ogni tanto aiuta a non rifare gli stessi errori (forse)
E grasssie per i complimenti
complimentoni a Marco e comunque mi sembra che il finlandese abbia 17 casi...azz..
RispondiEliminaLo parli? Anche quello?
Eliminama avere 17 casi non è un problema, come non lo è il fatto che i casi siano infissi, cioè tra radice e desinenza: vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_finlandese . In pratica, invece che avere la preposizione prima della parola per indicare il complemento, la metti in mezzo. Molto peggio l'armonia vocalica.
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