lunedì 1 luglio 2013

Cose (di Scienza) dal Web #5


Viaggio dentro un microchip: il granello di sabbia con una memoria da elefante

[...] Il microchip, dispositivo in grado di compiere operazioni di calcolo o di elaborare grandi quantità di informazioni, è il “cuore” tecnologico, o meglio, il “cervello” di tutti gli strumenti elettronici: dai computer ai telefonini, dalle calcolatrici agli elettrodomestici, dagli orologi alle automobili.
Ogni microchip è formato da milioni di minuscoli “mattoncini” elettronici più o meno complessi (i più noti sono i transistor e i diodi) racchiusi in superfici sempre più piccole: quando sono nati i primi transistor erano grandi diversi centimetri, ora si riesce a farne stare 30 milioni sulla capocchia di uno spillo (il primo microchip monolitico della storia, l’Intel 4004 elaborato da Faggin conteneva “solamente” 2300 transistor).
I transistor che costituiscono i microchip sono costruiti su delle piastrine di silicio, considerato per tale motivo l’elemento base dei circuiti integrati.  Ecco perché la zona della California in cui sorgono numerose industrie di elettronica ed informatica viene chiamata “Silicon Valley” (dall’inglese silicon=silicio). [...]



Disegna un neurone

[...] Per quanto sembri riduttivo, i processi neuronali sono sostanzialmente il presupposto biologico degli stati mentali e quindi del nostro rapporto con il mondo. La galassia neuronale è così invisibile ed estremamente complessa da essere necessaria per produrre cultura e comportamenti motori sofisticati.
Viene da pensare al lavoro di un matematico che lo immaginiamo in un ambito estremamente astratto e simbolico, quasi in esilio dalla realtà sensoriale e concreta. Come per i processi neurofisiologici, le operazioni matematiche però sono connesse con realtà ben visibili, manipolabili, tecnologiche. Alle volte penso alla geometria come un compromesso visivo tra formule aritmetiche e realtà concreta, un po’ come le neuroscienze attraverso le neuroimaging e i microelettrodi cercano di aiutare ad immaginarci il rapporto tra cervello e psicologia. [...]


Le api e il sesso (ma niente fiori)

[...] Nel 1845 un prete cattolico, Johann Dzeirzon, si rende conto che se durante il volo nuziale l’ape regina resta vergine la sua progenie contiene solo maschi. Evidentemente era particolarmente recettivo all’idea di immacolata concezione. Può sembrare una osservazione da poco o poco interessante, ma tenete presente che si tratta del primo metodo di determinazione del sesso trovato empiricamente. Del resto, l’idea imperante all’epoca era ancora quella di Aristotele, secondo la quale il sesso del nascituro dipendeva dalla temperatura dello sperma paterno. L’idea è quasi giusta per certi rettili, ma veniva indiscriminatamente applicata a ogni animale, uomo incluso. Tieni anche presente che questa osservazione arriva almeno 50 anni prima della scoperta dei cromosomi sessuali, prima della scoperta dei cromosomi in generale, e prima che fosse chiaro in alcun senso il collegamento tra quegli strani bastoncelli che si coloravano e l’ eredità genetica. [...]


Mamma Bug, Baby Bug e spirali di Cornu con Scratch 

[...] Visto che carine mamma bug al centro ed una baby bug in alto a destra nell'immagine, che sta provando a tracciare la sua spirale? Un modo estremamente creativo per presentare le spirali di Cornu, non trovate? Se avete letto sin qui, sono quasi sicura che vorrete sapere che cosa sono queste benedette spirali, vero? ;) Ebbene la spirale di Cornu o spirale di Eulero o clotoide è una spirale molto interessante. Vediamo di conoscere la sua origine che risale al grande Eulero. Nel 1744, Jakob Bernoulli sottopose all'attenzione di sua "matematicità" (passatemi il termine) Eulero il seguente problema:
trovare una curva, la cui curvatura sia proporzionale alla lunghezza dell'arco in ogni singolo punto.
Il principe dei matematici, da par suo, comprese, ovviamente, al volo che quanto più la curva cercata si allontana dall'origine tanto più ruota e pertanto non può che essere una spirale! [...]



Un sisma "rivoluzionario": il terremoto di Lisbona del 1755

[...] Immaginate di recarvi (con la mente) indietro nel tempo sino ad arrivare al 1° novembre 1755 e viaggiare nello spazio fino a Lisbona, capitale del Portogallo. A quell'epoca Lisbona era nientemeno che la quarta città più grande d'Europa. La popolazione era però totalmente ignara che, al largo del Portogallo, intricati sistemi di faglie si intersecano in una zona tettonicamente alquanto complessa ed instabile. Appunto, il 1° novembre del 1755, il giorno della festa di Ognissanti, precisamente tra le 9:30 e le 9:50 di mattina, il movimento improvviso di una faglia a un centinaio di chilometri dalla costa generò un terremoto di magnitudo stimata tra 8,4 e 9 della scala Richter. Tra l'altro, essendo il giorno di Ognissanti, all'ora in cui avvenne il sisma le chiese erano gremite di persone. Se il terremoto fosse avvenuto in un giorno diverso, allora le persone sarebbero state sorprese in casa e forse avrebbero avuto un pizzico di possibilità in più di salvezza. [...]



PS di Marco:
Qualcuno si è accorto che l'estate è iniziata?
Quelli dell’Almanacco della Scienza si, e visto che anche per loro una pausa estiva è cosa buona e giusta, si sono portati avanti con il lavoro e ci hanno lasciato qualche consiglio/informazione utile:

PPS:
e non dite che io gli auguri per le vacanze non ve li ho fatti, perché non è vero!


7 commenti:

  1. Prima ancora di leggerlo (giornata impegnativa) una nota sul PS: per me il solstizio coincide con il centro dell'estate, che comincia ~45 giorni prima. Ne è d'accordo anche Shakespeare, vedi il "Sogno di una notte di mezz'estate".

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    1. Tu pensi che con una raccomandazione del sig. "essere o non essere" si riesca ad intercedere tra "le alte sfere" per richiedere una meno traballante estate?

      PS:
      quando sei meno impegnato... sono articoli che richiedono che gli si dedichi il giusto tempo per poterli gustare a pieno.

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    2. OK per il tempo e l'attenzione, prossimamente...
      Per quanto riguarda l'estate volevo solo richiamare che il problema c'è; ho citato Guglielmo Scuotilancia perché conosciuto e non devo cercare link. Ma ci sarebbe Phil Plait, the Bad Astronomer, ne parlava diffusamente qualche anno fa. Se serve lo cerco.

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  2. Il primo articolo, quello di chimicare, mi provoca dei disturbi epidermici... :-)
    Per "microchip" si intenda "circuito integrato", ovvero un circuito realizzato sullo stesso substrato di silicio dove sono realizzati i transistors, comprese le connessioni fra gli elementi. Federico Faggin "inventò" (non mi piace, lo realizzò con altri, lui era leader del progetto) il primo microprocessore a 4 bit COMMERCIALE, un oggetto nato essenzialmente per le calcolatrici (allora ingombranti) e per rimpiazzare i timers e sequenziatori elettromeccanici (vedi lavatrici). Da cui, poi, l'esplosione della microinformatica. Il circuito integrato come lo conosciamo oggi venne inventato da Kilby (Nobel nel 2000) alla Texas Instruments nel 1958.
    C'è anche qualche errore di chimica, ma scoprire quelli lo lascio ai chimici.

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    1. Beh, intanto grazie per il commento informativo.
      Non sono così preparato sull'argomento e quindi non saprei... Mi sembrava un articolo ben strutturato ma se ci sono errori potresti aiutarci a capire. Che ne dici di scrivere tu un articolo sull'argomento? A me interessa, soprattutto adesso che dici che le informazioni non sono proprio corrette, e sono sicuro che la cosa potrebbe interessare anche gli altri.

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    2. Hai ragione, Marco, dovrei. Devo trovare il tempo... come sai bene, scrivere un articolo decente richiede un pò di lavoro. Criticare ne richiede meno, ecco perchè ci sono tanti criticoni in giro, anche qui 8-)

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    3. Hai perfettamente ragione: scrivere richiede tempo, soprattutto se l'argomento è "complesso", ma sono certo che tu potresti tirar fuori un signor articolo.
      Non c'è fretta, quando puoi...

      Sul criticare:
      beh, è uno sport divertente, che vogliamo privarci di questo piacere? ☺

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